Sospendere il giudizio.

Stefano Fanton Stefano Fanton - 20/06/2016 14:04

Nel momento in cui scrivo l’indice   della Borsa Italiana batte 17390 punti, dal minimo dell’11 febbraio 2016 (15773) al massimo del 14 marzo 2016 (19216) il prezzo è praticamente a metà strada, quasi equidistante dai massimi e dai minimi. E tuttavia in questi mesi ci sarebbero molte cosa da raccontare, sia dal punti di vista tecnico che dal punto di vista del sentiment. L’enorme fase di congestione ipotizzata, per alcuni un cuneo, per altri un triangolo, per alcuni distribuzione, per altri accumulazione, ha fatto uscire i prezzi nell’ideale linea inclinata inferiore passante per 17.500 portando le quotazioni a ridosso dei 16.000 in una manciata di giorni. Per poi, violentemente, riportare i prezzi a ridosso del livello di rottura. Mercato nervoso, volatile, erratico, una macro congestione non direzionale.

Che lezioni è possibile trarne?

Fare troppi ragionamenti è controproducente, è cambiato il mercato. Giornate da +3% o -3% stanno diventando una presenza quasi fissa, movimento che quando si sviluppa in apertura fa poi da terreno fertile per successivi movimenti dove ci si può attendere di tutto. E’ vero, i mercati sono fatti per sorprendere, e lo stanno ben dimostrando. In intraday le occasioni non mancano ma nel multiday si deve navigare a vista, un apparente paradosso.

Individuare un trend di fondo è quindi impossibile, siamo in una macro area di congestione dove l’ottimismo e il pessimismo si alternano provocando violenti scossoni ai mercati, in particolare al nostro. Avevo una view rialzista sulla conformazione triangolare e, sofferenza a parte, la mantengo. Insacchi e controinsacchi sono diventati la norma, gli stop loss tecnici vengono violati e poi recuperati con una velocità inimmaginabile qualche mese fa.

Quali lezioni trarne quindi? Beh, innanzitutto per le mosconate veloci non c’è nulla di meglio del settore bancario, forti tracolli e rimbalzi adeguati, in intraday è uno spettacolo, in multiday diventa difficile gestire delle posizioni con stop loss nell’ordine di qualche punto percentuale. Aperture a +/- 10% stanno diventando comuni. Quindi o si accumula con stop loss elevati e scaglionati su più livelli di prezzo, o si lavora in intraday chiudendo le posizioni a fine giornata.

Un’ulteriore alternativa passa per lo stare fermi e aspettare che i mercati riassorbano quest’isteria da brexit, e tuttavia sono proprio i mercati che tendono ad anticipare gli eventi attesi si rischia di perdere grandiose opportunità.

La lezione è dunque questa: l’approccio da seguire nei mercati non è di tipo tecnico ma emotivo. Sta alla vostra sopportazione, al vostro approccio, alla vostra view di medio il timone operativo. Mercati così rovinano chi ha stop loss piccoli, premiano chi può permettersi l’attesa con stop elevati poiché i livelli di prezzo vengono persi e ripresi con grande volatilità. E tuttavia il pericolo di un trade avverso e profondamente direzionale può spazzare via i profitti di mesi, in particolare proprio sul settore bancario.

E’ una scommessa. Ma, dopotutto, quando non lo è?

Ognuno deve fare il proprio gioco, consapevole delle regole e delle eccezioni alle stesse. Qualche posizione di lungo l’ho costruita, in particolare su temi che sono scesi molto e che hanno interrotto la loro discesa ma il mio regno è l’intraday in queste sessioni. Esaurita la fase schizofrenica  rimarrà lo spazio per la creazione di un trend. Al momento si naviga a vista e tenere la barca in porto non è il più sbagliato dei consigli.
Occasioni in certificati
Non mi stupirei se in questa fase di mercato gli investitori preferissero cash collect invece di bonus cap. Il bonus cap è perfetto in una fase moderatamente direzionale, ma è una vera e propria incognita in mercati come quello attuale, dove un +/- 10% è roba da un giorno.

Questo è il regno dei cash collect dove qualche trade con un top bonus può essere impostato ma dove il bonus cap richiede molta attenzione nella selezione e un pizzico di fortuna nel timing di ingresso. Già, perché 2-3 giorni di differenza possono voler dire anche 20 punti percentuali di movimento a favore o avverso.

Però qualcosa si trova sempre a ben cercare. E proprio un Bonus cap, rischioso ma non troppo. Per prima cosa il sottostante: ENI. Il titolo è ben impostato, quota 11 ha scatenato un bel rimbalzo e ora veleggia a 14 euro.

La barriera è posta a 10,262, circa 27 punti percentuali sotto i prezzi attuali, il bonus è di 123 e si compera a 102,56 in questo momento, 20,52 punti percentuali. La scadenza è al 12-12-17, pari a un rendimento medio annuo del 13,37% il codice ISIN è DE000HV4AXT9.
E’ interessante da inserire in un portafoglio, ma non credo sia da tenere necessariamente fino a scadenza, il tempo che passa, a parità di quotazione, ne aumenterà il prezzo. Si copra praticamente al prezzo di collocamento (100).
Interessante ora e in caso di cali del mercato.

Decidere se attendere o entrare subito è data la situazione tecnica attuale, ovviamente, questione di approccio personale al trading.
Ma, dopotutto, no pain, no gain. Inoltre, per chi ne ha la possibilità, la posizione potrà essere difesa in intraday ricercando e sfruttando le fasi di short. Molto interessante.
L’ANGOLO ZEN
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"Il primo livello di sapienza è saper tacere,
il secondo è saper esprimere molte idee con poche parole,
il terzo è saper parlare senza dire troppo e male.
Si deve parlare solo quando si ha qualcosa da dire, che valga veramente la pena, o, perlomeno, che valga più del silenzio..."

(Hernàn Huarache Mamani)
 
Commento:
Nel trading occorre imparare a sospendere il giudizio (tacere), analizzare in chiave Zen il mercato (molte idee con poche parole). Tracciare scenari operativi senza troppa convinzione, pronti a cambiare idea. In altri termini si deve operare quando c’è una situazione chiara, quando il mercato parla con una sola parola. Altrimenti si attende.
 
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