Saper cambiare idea è sopravvivenza nel mondo del trading...

Stefano Fanton Stefano Fanton - 26/07/2019 17:57

Per un trader saper cambiare idea è un elemento imprescindibile per la sopravvivenza finanziaria. Ma non è facile perché delle idee ci si innamora fedelmente come pure dei titoli o dei singoli strumenti finanziari.

Non è un mistero la mia predilezione per la costruzione di portafogli in certificati, seguo e utilizzo questi strumenti con vivo interessa fin dalla loro prima apparizione, al punto da aver scritto anche un libro sulle loro caratteristiche e sul loro utilizzo. La scelta di un certificato da investimento, in particolare di un Bonus Cap, di un Top Bonus o di uno Stock Bonus è un processo semplice ma non facile e prima del singolo prodotto è necessario uno studio tecnico e di prospettiva dei titoli o indici sui quali poi cercare i certificati adatti. E spesso si tratta di un mix costruito da più prodotti diversi per rischio, durata e rendimento.

L’ultimo, e altrettanto fondamentale ingrediente per la riuscita di un portafoglio è rappresentato dalla pazienza. E la pazienza non si può insegnare, o la si possiede come frutto dell’esperienza o va timidamente corteggiata e infine faticosamente conquistata.

Un esempio di come la pazienza preferisca cedere il posto alla paura è dato dalla mail che segue e che mi è arrivata qualche giorno fa. Riguarda Saipem, uno dei titoli che da sempre seguo, e un suo prodotto collegato.
 
Buonasera, ho comprato certificato bonus cap su saipem de000hv447g7 a 99 dopo aver letto occasioni e trading. Avrei deciso domani 22/7 di chiudere, visto e considerato il pessimo andamento dell'azione e del mercato in genere, l'operazione in loss. Lei farebbe lo stesso?
Strike 4,883 barriera continua 3,6623 scadenza 18/12/2019 bonus 108

 
Segue la mia risposta:
 
Non lo vedo così male. La barriera è ancora molto distante. Dipende dal peso sul portafoglio ma fino a quando Saipem tiene i 4 non mi preoccupo. Poi ovviamente nessuno ha la sfera ma non mi sembra molto rischioso. Al limite si può ridurre la posizione, io non lo farò su Saipem.
 
Alla quale segue un’altra considerazione da parte del lettore:
Grazie, io ora vado a cercare su certificati e derivati certificato reverse sullo stesso titolo.
 
Ora per comprendere bene il prodotto posto il link di accesso diretto alla scheda:
https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage .html/DE000HV447G7

Si tratta di un certificato che scade a fine anno con un 20% di distanza dalla barriera e in rendimento atteso, nel momento in cui scrivo, del 7,4% pari a un 18,62 % annualizzato. Un prodotto interessante e che quota poco più di 100.

E Saipem, a dispetto di quel che temeva il lettore, pare più orientato verso quota 5 che verso quota 4 con una barriera, è bene ricordarlo, a 3,66225. Un prodotto interessante dove la pazienza deve avere un suo ruolo. Che senso ha, infatti, fasciarsi la testa ad ogni movimento avverso. La logica di funzionamento di questi prodotti è più strategica che tattica e quindi i ragionamenti si fanno prima, con gli eventuali interventi di aggiustamento della posizione, cambiando idea, certamente, ma senza osservare con troppa aderenza i prezzi.

Il problema di fondo è che nessun investitore vuole perdere. E questo, paradossalmente, alimenta la produzione di perdite, un concetto che ogni trader esperto ha impresso nel proprio DNA operativo.
E dunque se Saipem scende si perde. Punto. La protezione, quella vera, non viene da uno stop loss da impostare su un certificato ma dalla costruzione di un portafoglio ben equilibrato, senza pesi eccessivi con la presenza di prodotti anche reverse e con scadenze diverse.

E quindi dato per buono il prodotto appena visto, quale Reverse Bonus Cap potremmo abbinare?
Uno quasi perfetto ci sarebbe, si trova a questo link: https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV42WH7

Questo Reverse Bonus Cap, con barriera a salire a 5,785 scade il 20/12/19, 25 punti percentuali di barriera, 6,4% di rendimento pari a un 16% annuo. Quasi speculare al Bonus Cap prima visto.

E tuttavia per mitigare il rischio forse varrebbe la pena prendere in considerazione un prodotto con scadenza sempre a fine anno, il 20/12/19 ma sull’indice FTSE MIB, qualcosa come questo: https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV41E52
Barriera a 17646,0595, bonus a 112, rendimento atteso pari al 3,51% che su base annua diventano quasi 9 punti. Un 3,5% in pochi mesi con questo rischio atteso è tanta roba se confrontato con i rendimenti attuali di mercato.

Si può fare di meglio con: https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV41E60
Qui la scadenza è aumentata di 1 anno e va al 18/12/20 con barriera a 15570,0525 pari al 29% circa. Rendimento atteso del 9,81% che su base annua diventa un 7%.

Non male davvero, due prodotti perfetti in caso di storno del nostro indice, in particolare il secondo. Due prodotti dove il rischio maggiore è dato dall’esaurimento del quantitativo da parte dell’emittente.

In questa estate con gli indici americani sui massimi e il nostro sotto resistenza, pronto per uno storno ma impostato ancora al rialzo, non resta che attendere, prendere delle posizioni e poi incrementarle in funzione dell’evolversi della situazione.

Ma una cosa è certa, pavidità e mancanza di pazienza sono un mix letale per ogni investimento.
Anche nei certificati.

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