L'analisi tecnica funziona? Parte 1

Stefano Fanton Stefano Fanton - 03/04/2015 12:11

Una delle domande cruciali che ogni trader si pone, prima o poi, è questa: “l’Analisi Tecnica funziona?” Solitamente seguita, a prescindere dalla risposta che ci si dà, da quest’altra domanda: “E perché?”
Certo, un trader profittevole può benissimo glissare e relegare queste questioni nell’ambito della “filosofia”, delle questioni irrisolte, dei misteri che, al pari della vita stessa, accompagnano l’esistenza di ogni individuo. Ma qui, a differenza della vita, non è il tempo ad essere in discussione ma il vil denaro. E, nonostante il tempo sia la vera moneta esistenziale è sempre al denaro che si guarda con maggior interesse.
A questa domanda i traders, o dovrei più correttamente dire “chi si interessa di trading” risponde sostanzialmente in quattro modi diversi:
  1. Certo che funziona, ne ho l’evidenza pratica ogni giorno
  2. Certo che funziona, è inserita in una profezia “autoavverante”
  3. Certo che non funziona, se bastasse studiare qualche libro i mercati non esisterebbero e saremmo tutti ricchi
  4. Certo che non funziona, è un inganno totale, veicolato da formatori per guadagnare soldi vendendo a caro prezzo nozioni inutili.
Possono esserci altre risposte, ma alla fine il trader finisce con lo sposare una delle quattro risposte.
Come in molte umane questioni la domanda è semplicissima ma la risposta lo è meno poiché, al solito, la verità è negli occhi di chi osserva e quindi le esperienze personali condizionano non poco il giudizio.

Certo che funziona, ne ho l’evidenza pratica ogni giorno
I traders che giungono a questa considerazione sono, giocoforza, una minoranza. Vuoi perché in pochi operano con una “densità” adeguata e vuoi perché i traders profittevoli sono un sottoinsieme ridotto dei traders. Non si può, infatti, sostenere l’utilità dell’analisi tecnica se non si possiede una esperienza positiva in merito al suo utilizzo.

Certo che funziona, è inserita in una profezia “autoavverante”
Questa opinione sull’analisi tecnica è condivisa da alcuni scettici, da alcuni trader profittevoli e da molti teorici che osservano il mercato in modo distaccato. Sostanzialmente pone l’accento sulla tesi che vuole una cosa vera solo perché la maggioranza la considera vera, si toglie “dignità” all’analisi tecnica per relegarla nell’angolo dell’irrazionale funzionalmente utile.

Certo che non funziona, se bastasse studiare qualche libro i mercati non esisterebbero e saremmo tutti ricchi
Beh, è difficile non essere in pieno accordo con la seconda parte dell’affermazione. Se bastasse leggere qualche libro, evidentemente, i mercati non esisterebbero più come sono ora. Il problema risiede nei libri, non nell’analisi tecnica, ci sono talmente tanti approcci, talmente tante teorie, anche in profondo conflitto tra loro, che evidentemente leggere qualche libro non serve ad arricchirsi. Serve però come base per conoscere quello che va evitato. In altri termini, la verità contenuta nella seconda parte dell’affermazione non rende vera anche la prima parte.

Certo che non funziona, è un inganno totale, veicolato da formatori per guadagnare soldi vendendo a caro prezzo nozioni inutili.
Anche in questo caso la parziale verità contenuta nella seconda parte dell’affermazione non rende, a priori, vera anche la prima. Metodi di trading vengono ideati e venduti continuamente, peraltro proprio da chi sostiene che l’analisi tecnica non funzione e che, solo loro, hanno il sistema perfetto. Generalmente un trading system. Quest’ultima risposta viene sostenuta da diverse categorie di operatori, gli scettici, i rancorosi, chi ha fallito e chi vuole vendere qualcosa utilizzando tecniche di comunicazione sottili che andremo ad indagare.
 
A grandi linee queste sono le quattro tipologie di risposte che ci si può sentir dire. Diventa difficile relegare tre risposte su quattro nel limbo della fandonia (sempre opinabile peraltro) e far ergere una sola risposta nell’olimpo delle verità assolute. C’è infatti del vero in ogni considerazione, e questo rende più difficile dipanare dubbi. Andiamo con ordine.

Per prima cosa dovremmo definire l’oggetto del nostro discorso: l’analisi tecnica. In mancanza di un soggetto chiaro si pongono più problemi che soluzioni, cos’è quindi l’analisi tecnica?

L’analisi tecnica è una disciplina che studia i movimenti dei prezzi di un determinato titolo o indice affidandosi all'analisi grafica e all'analisi algoritmica con lo scopo di trovare un sistema per valutare la tendenza dei titoli e il mantenimento della stessa.
Chi segue l'approccio dell'analisi tecnica è stato definito, in modo particolare negli Stati Uniti che possono vantare migliore tradizione, in diversi modi: analista tecnico, analista, tecnico, chartista, analista di mercato.

Se tutte queste denominazioni potevano dirsi equivalenti in passato, non è più necessariamente così attualmente, con la crescente specializzazione che caratterizza il settore. L'analisi tecnica non è più esclusivamente il tradizionale studio sistematico del grafico delle quotazioni, c'è un progressivo sviluppo di un diverso tipo di approccio, che potrebbe essere definito quantitativo, favorito dall'innovazione tecnologica.

L'analista tecnico moderno può affidarsi a sistemi meccanici basati su micromodelli matematici, che permettono di eliminare in buona parte la componente soggettiva, per questi motivi i termini chartista e analista hanno significati diversi e rappresentano, in un certo qual modo, l'evoluzione che ha caratterizzato il settore dell'analisi tecnica.

Quindi l’analisi tecnica è lo “studio” dei movimenti dei prezzi. Il problema è che a partire da questa semplice definizione nascono diramazioni fantasiose, annoverando nell’analisi tecnica anche lo studio dei cicli o dei livelli di Fibonacci. Insomma una definizione semplice per un calderone di metodologie. Metodologie che peraltro possono essere ulteriormente divise in:
  1. sistemi di previsione
  2. sistemi di gestione
Ora, già il dover spiegare a un neofita la differenza tra una previsione e uno scenario operativo pone la questione su piani difficilmente trattabili in poche pagine, tuttavia non è una differenza da poco. Prevedere il movimento dei prezzi è impossibile. Si può ipotizzare una direzione attesa o la continuazione della stessa, o la sua fine, ma prevedere mai.

Se non si capisce questo concetto si ha un’idea del trading e dell’analisi tecnica completamente errata.

Bene, possiamo quindi concordare sul fatto che l’affermazione “l’analisi tecnica funziona” non ha alcun senso. Al pari di affermare che non funziona. Perché l’analisi tecnica non è un oggetto definibile semplicemente. Chi afferma che l’analisi tecnica funzione perché ne ha evidenza empirica ogni giorno dovrebbe poi specificare che tipo di analisi tecnica utilizza e quanto l’esperienza conti per filtrare i segnali che l’analisi tecnica “teorica” consiglierebbe di prendere per buoni. Se esperienza e intuito entrano in gioco l’analisi tecnica, tout court, non può funzionare da sola. Serve altro…

Si può sempre insistere sul fatto che si tratti di metodologie che funzionano quando sono usate da tutti, l’affermazione tipica è questa:

L'efficacia dell'analisi tecnica dipende molto da quanti sul mercato la seguono, ovvio che analizzando movimenti ormai finiti non può essere una scienza predittiva di suo...lo diventa nel momento in cui tante persone si aspettano che dopo un certo movimento ne debba seguire un altro e si comportano di conseguenza causandolo. Profezia autorealizzante, vero, ma finché funziona va bene!
 
Profezia autorealizzante? Diamo un occhiate a un grafico.

 
E’ il grafico dell’andamento dei prezzi della South Sea Company negli anni che vanno tra il 1719 e il 1722. Un qualsiasi graficista non sarebbe sicuramente rimasto con le azioni in mano dopo la fase iniziale del tracollo del 1720, semplicemente perché direzionalità e volatilità avevano mutato il loro rapporto di forza. In altri termini perché la tendenza del titolo era mutata. Si potrà però eccepire: ma la tendenza la si vede dopo, non durante…

Vero, la tendenza nella sua totalità la si vede dopo, ma quando un titolo passa dal fare una performance a due cifre ogni settimana a perdere altrettanto qualcosa cambia. Se, ad esempio, nel rialzo di un titolo si assiste a una performance del 10% a settimana per un anno quando il sottostante lateralizza per un periodo di tempo anomali (rispetto al trend generato) o perde con una velocità maggiore di quanto ha guadagnato (in questo caso il 10% settimanale) qualcosa sulla forza del trend è evidentemente cambiato.
E un graficista coglie in questo mutamento un segnale di vendita. E vende. Utilizzando una forma di analisi tecnica che nulla ha a che fare con indicatori e oscillatori ma che è, comunque, analisi dei prezzi, analisi tecnica quindi.
Qui, evidentemente, la profezia che si autoavvera non aveva ragione di esistere dato che l’analisi tecnica ancora non esisteva.

Diamo un’occhiata a un altro grafico:

 
Tendenze, box laterali, supporti e resistenze sono facilmente identificabili. Eppure si tratta di un grafico casuale. Serve a dimostrare che l’analisi dei prezzi non ha alcuna utilità?
Si, se si vuole considerare la “ragione” per l’instaurarsi di un movimento. No in tutti gli altri motivi. Perché un trader non dovrebbe mai riflettere troppo sul perché un trend è in atto, a pena di perdere i profitti in caso di bolla irrazionale di prezzi (dove chi non pensa troppo guadagna molto) o crollo delle quotazioni (dove chi pensa troppo perde un sacco di soldi mettendosi controtrend).

Il discorso naturalmente non può essere liquidato così e merita ulteriori riflessioni, in particolare nell’aspetto più controverso: i corsi di formazione.
Tuttavia anche se appare prematuro tirare le somme alcune considerazioni si possono tracciare:
  1. Va definita l’analisi tecnica che si sottopone a giudizio
  2. Non esiste alcun sistema per prevedere il futuro
  3. L’esperienza e l’intuito giocano un ruolo primario
Se è quindi vero che non basta certamente la lettura di un libro di analisi tecnica per arricchirsi in borsa, è altresì evidente che non basta la medesima lettura per definirsi “conoscitori” dell’analisi tecnica e sentenziare in merito.

E quindi? Quindi nel prossimo numero della rubrica continuerò a parlare di questo spinoso interrogativo. Vi lascio con due citazioni:
 
«Rido sempre quando incontro persone che dicono di non aver mai incontrato un analista tecnico ricco.
Mi piace!
È una affermazione così arrogante e senza senso.
Ho usato l’analisi fondamentale per nove anni e sono diventato ricco con l’analisi tecnica».

(Marty Schwartz, uno dei migliori trader solisti del mondo.)
 
A cui fa eco Warren Buffet:
"I realized technical analysis didn't work when I turned the charts upside down and didn't get a different answer"
(W. Buffett)

[continua…]
 
IL PUNTO SUL FTSE MIB
Vi rimando all’analisi del numero precedente per i dettagli, è tutto ancora perfettamente rialzista, i tentativi di ribasso sono subito rientrati e si nota solamente una leggera decelerazione nella forza rialzista. La fascia di resistenza è in pieno test. Si è creata la perfetta soluzione per una revisione controllata degli stop, 22.500 diventa ora il supporto che il movimento, di fatto, non ha creato graficamente sul grafico settimanale. Il trading system di lungo è ancora long e la noia direzionale è diventata una regola. Una piacevole regola per chi è disciplinato e non va controtrend. Non durerà in eterno, ma godiamoci il momento. Non c’è altro da aggiungere, maggio si avvicina e un famoso proverbio di borsa ci ricorda cosa è prudente fare ;) Ricordate?
Sell in may and go away…

 
EFFETTI SUI CERTIFICATI

La fase attuale ha reso molti certificati poco appetibili, bonus cap e top bonus si sono distanziati troppo dalla barriera rendendone poco conveniente l’acquisto. Quando ci sarà uno storno, ai primi segni di ripresa, ci saranno ottime occasioni di accumulo, ora il rischio non è preventivabile e attendo di valutare le nuove emissioni.

Nel numero precedente è entrato un certificato express su eni:
http://www.investimenti.unicredit .it/tla b2/it_IT/quotazioni/dettaglioprezzicertificati.jsp?selez=ENI&isin=DE000HV4AHP0&type=expresscertificates&code=ENI& site=it_IT&idNode=4990&tradingcode=
 

Ho scelto questa particolare tipologia di certificato, molto simile al cash collect, perché la tesi di fondo vuole prezzi in crescita sul titolo Eni nei prossimi mesi. Ha però una differenza che non ho ben evidenziato, la cedola verrà pagata SOLO se il prezzo di Eni sarà sopra il valore di trigger, se questo non avviene la cedola verrà accantonata per la prossima rilevazione. Accantonata, non persa…

Se, quindi, alla data di osservazione successiva è sopra lo strike il certificato scade pagando cedola 1 + cedola 2 + 100 eur prezzo emisione (memory effect). Questo lo schema dalla scheda prodotto del certificato:
 

19/06/2015 6,6 % 100 %      
18/12/2015 13,2 % 100 %      
17/06/2016 19,8 % 100 %      
16/12/2016 26, 4 % 100 %      
16/06/ 2017 33 % 100 %      
14/12/2017 39,6 % 100 %     &nb sp;
 

 
Data la particolare situazione tecnica rimando la selezione di altri certificati a dopo il periodo festivo, dopotutto ho ancora parecchie frecce da scoccare e non c’è fretta.
Parleremo di questo e di altri certificati al prossimo evento a Padova, il 24 Aprile con lo staff Traderpedia e Unicredit per una giornata full time di sicuro interesse: http://www.traderlink.it/training/index.php?cod=UNIC240415PD
 
INVESTING 2015

Investing 2015, focus a Napoli con i più grandi esperti di trading ed investimenti
 
Napoli, 10 aprile 2015
Inizio ore 9.30 – chiusura ore 17.00
Centro Congressi Hotel Ramada
via Galileo Ferraris 40
Sos Trader porta per la prima volta a Napoli Investing, un focus di grande importanza e di rilievo nazionale sui temi del trading e dell'investimento: i migliori analisti, consulenti finanziari, giornalisti, trader saranno a Napoli venerdì 10 aprile per mostrare le tecniche e le strategie più proficue per affrontare i mercati finanziari. Verranno fornite idee di investimento e spunti operativi su: Azioni, Obbligazioni, Commodities, Valute, Etf, Certificates.
Investing 2015 è un grande evento gratuito, imperdibile per chi ha a cuore le sorti del proprio risparmio e desidera accrescere la propria cultura finanziaria e le proprie competenze tecniche per muoversi autonomamente con maggior disinvoltura sui mercati.

Grande l'interesse dei professionisti, come testimoniano i numerosi partner (ITForum, Trend Online, Ipe, Bellelli Biz, Commodities Trading, Conto su conto, Giovanni Borsi, Mai dire borsa, Trader link, Traderpedia, Tobin tax, Certificati e derivati, Ced Lab, TradingRoomRoma, Traders e WFTrading Roma) e sponsor italiani, come Unicredit, Directa, IW Bank. Banca Sella, ed internazionali come ActivTrades, Bink e WH Selfinvest

Sede dell'evento sarà il Centro Congressi dell’Hotel Ramada in via Galileo Ferraris 40 a Napoli dove, a partire dalle 9.30 e fino alle 17.00, si alterneranno sul palco 25 professionisti tra i maggiori esperti del trading e dell'investimento in Italia.
Le aree sono suddivise in due sale, ognuna dedicata ad un tema specifico: trading ed investing.
Nell'Aula Trading i più famosi trader italiani opereranno in real time a mercati aperti mostrando le tecniche che ogni giorno utilizzano sui mercati, mentre l'Aula Investing offrirà  approfondimenti su strumenti finanziari, Scenari Macro Economici, Trading System, Tecniche di trading discrezionali, Costruzioni di Portafoglio, Finanza Comportamentale e Metodologie di Asset Allocation e Stock picking.

Un'occasione da cogliere al volo, imperdibile, per potersi confrontare con esperti e professionisti del calibro di Gabriele Bellelli, Davide Biocchi, Giovanni Borsi, Fabio Brigida, Antonio Cioli Puviani, Valerio Corallo, Gianvito D'angelo, Giancarlo Dall'aglio, Paolo Dal Negro, Fernando Di Fazio, Pietro Di Lorenzo, Stefano Fanton, Guido Gennaccari, Edoardo Liuni, Pietro Origlia, Sante Pellegrino, Rossana Prezioso, Pierpaolo Scandurra, Biagio Spinelli, Vincenzo Tedeschi, Emilio Triunfo e Massimo Vita.

Ma Investing 2015 non si ferma al 10 aprile e propone, a tutti colo che parteciperanno all'evento, la possibilità di aderire gratuitamente a Webinar, sessioni didattiche on line, Video Corsi e di ricevere prezioso materiale didattico ogni settimana. Parte da Napoli un evento unico nel suo genere che continuerà a svolgere la mission anche una volta terminato grazie alla possibilità di proseguire la formazione online.

Per partecipare gratuitamente è sufficiente fare una registrazione on line sul sito: http://www.investing2015.it/
 

 
IL PORTAFOGLIO IN CERTIFICATES
Esce DE000HV8BJC3, cash collect su Finmeccanica, con un profitto del 2.75% in 2 mesi.
Esce DE000HV8BEF7 top bonus su twitter con un profitto del 7% in 10 giorni.

Anche il cash collect di Banco Popolare è sopra al trigger, verosimilmente verrà rimborsato alla prossima scadenza, In questo caso la performance sarà di circa il 13% in circa 3 mesi.

Al momento i titoli in portafoglio sono:
1) ENEL (peso 10)
2) BANCO POPOLARE Cash Collect (peso 5) 
3) ENI Bonus Cap (peso 5) 
4) ENI Cash Collect (peso 5) 
5) TWITTER Top Bonus (peso 2.5)
5) TELECOM Reverse Top Bonus (peso 2.5)
6) BANCO SANTANDER Cash Collect (perso 2.5)
7) SAIPEM (perso 2.5)
8) ENI Express (peso 5)

Sono quindi posizionato con il 40% della liquidità destinata al portafoglio (ricordo che ogni certificato ha un peso massimo pari al 10% della quota a loro destinata).

ENI
23 MARZO 2015 Un Express, questi i dettagli:
Codice isin: ISIN: DE000HV4AHP0

Codice di negoziazione: UI951I
Prezzo: 99,85
Peso: 5
Scadenza: 15-12-2017
Cedola SEMESTRALE: 6.6
Barriera a 11,578
Trigger a 16,54
Rendimento atteso a scadenza: circa il 6,6% a SEMESTRE

 
SAIPEM
11 marzo 2015 Un Bonus Cap, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV4AF05
Prezzo: 111.45
Peso: 2.5
Scadenza: 18-12-2015
Barriera a 6,992
Bonus: 124,5
Rendimento atteso a scadenza: circa il 12%

Cliccate sul codice ISIN per essere portati direttamente sulla scheda prodotto. 

BANCO SANTANDER
3 MARZO 2015 Un Cash Collect, questi i dettagli:
Codice isin: ISIN: DE000HV8BH57
Codice di negoziazione: OV8BH5
Prezzo: 98,1
Peso: 2,5
Scadenza: 20-10-2017
Cedola trimestrale: 2.6
Barriera a 5,1105
Trigger a 6,81
Rendimento atteso a scadenza: circa il 3% a trimestre

TELECOM
Febbraio 2015 Un Bonus Cap, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV8BJ55
Prezzo: 83,68
Peso: 2,5
Scadenza: 19-06-2015
Barriera SALTATA
Bonus: SALTATO
Rendimento atteso PRODOTTO SHORT 

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ENI
9 gennaio 2015 Un Bonus Cap, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV4ABJ6
Prezzo: 90,5699
Peso: 5
Scadenza: 18-12-2015
Barriera a 11,4825
Bonus: 107
Rendimento atteso a scadenza: circa il 20% 

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ENI
9 gennaio 2015 Un Cash Collect, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV8BJA7
Codice di negoziazione: OV8BJA
Prezzo: 90,5699
Peso: 5
Scadenza: 17-10-2017
Cedola trimestrale: 2.1
Barriera a 11,9925
Trigger a 15,99
Rendimento atteso a scadenza: circa il 3% a trimestre

Cliccate sul codice ISIN per essere portati direttamente sulla scheda prodotto. 

In altri termini paga una cedola trimestrale di 2.1 se il titolo è sopra alla barriera posta a 11,9925 (solo alla data di osservazione) mentre se è sopra al valore di trigger (15,99) verrà rimborsato a 100. Su base annua, a barriere inviolate è un rendimento di circa il 15%.

Banco Popolare
5 novembre 2014 Un Cash Collect, questi i dettagli:
Codice isin: DE000HV8BH40
Prezzo: 92.85
Peso: 5
Scadenza: 20-10-2017
Cedola trimestrale: 3.1
Barriera a 8,5425
Trigger a 11,39
Rendimento atteso a scadenza: circa il 3,1%

Cliccate sul codice ISIN per essere portati direttamente sulla scheda prodotto.

ENEL:
17 febbraio 2014 - Cash Collect 
 

Codice ISIN Sottostante Val. Sott. Barriera Strike Scadenza Denaro(€) Lettera(€) Var % kV5
DE000HV8A8K9 ENEL 4,09 2,5928 3,704 17.02.2017 103,6900 104,7300 0,15 n.d.

Codice isin: DE000HV8A8K9
Prezzo: 104,7300
Peso: 10
Scadenza: 17-02-14
Cedola: 10
Barriera a: 2,5928
Rendimento atteso a scadenza: rendimento potenziale 5% circa in 11 mesi.
Profitto di un paio di punti, cedola attesa tra qualche mese. Mantengo.

Commento:
Cash collect. Barriera molto distante, mantengo. Il valore di rimborso anticipato è a 108.

L'ANGOLO ZEN

Nel libro lo Zen e la Via del Trader Samurai ho presentato il mio "mantra del trader samurai". Lo potete trovare a questo link:
http://www.traderpedia.it/wiki/index.php/Il_mantra_del_trader
Va interiorizzato, compreso, fuso con il proprio protocollo operativo. Per questo lo riproporrò più e più volte ancora.
Molte volte si discute dell’importanza della visione neutra e del controllo delle emozioni.
Oggi vi propongo una storiella segnalata da Simone Siciliano che non ha attinenze dirette con lo Zen, ma è essa stessa Zen.

IL CANE E LA CONCHIGLIA
Un cane, abituato a ingollarsi delle uova, vide una conchiglia; convinto che fosse un uovo, spalancò la bocca e con un violento sforzo riuscì a mandarla giù. 
Quando poi sentì il peso e i dolori di stomaco: "Ben mi sta", disse, "perché m’ero messo in testa che tutte le cose fossero uova".
Questa favola ci insegna che chi affronta un’impresa senza riflettere può impensatamente trovarsi impigliato fra strani fastidi.

- Esopo
 
E’ stupefacente come degli scritti così semplici, brevi e adatti persino alla comprensione di un bambino possano contenere una saggezza tanto grande.

VARIE

1)Il gruppo FB che amministro, Traderpedia - Gruppo di discussione sul trading è stato creato per discutere di analisi tecnica e di questa rubrica. Iscrivetevi se volete aggiornamenti della rubrica in real time o se semplicemente volete discutere di analisi tecnica, siamo già 3.210
 
https://www.facebook.com/groups/traderpedia/
 
Potete contattarmi alla mail: stefano.fanton@traderpedia.it o scrivendomi sul mio profilo facebook.

2) Mi ha scritto qualche trader dicendomi che il mio libro Lo Zen e la Via del Trader Samurai in edizione cartacea è introvabile. Vero, ne ho qualche decina di copie io che ho rilevato come autore a suo tempo, se qualcuno è interessato a una letturina Zen capace di scuotere la mente mi scriva pure per le info su come ottenerlo. Un libro da leggere più e più volte..
La versione e-book è disponibile su Amazon.

Visualizzabile anche su pc. http://www.amazon.it/s?_encoding=UTF8&field-author=Stefano%20Fanton&search-alias=digital-text
 

Informazioni sul produttore delle raccomandazioni »

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