Eni, Enel, Intesa, quale certificato preferire?

Stefano Fanton Stefano Fanton - 02/06/2022 15:27

C’è una frase vecchia in latino che ben sintetizza l’effettiva fragilità e inconsistenza della singola vita umana: memento mori. Frase apparentemente nefasta ma che in realtà racchiude molti messaggi positivi, sempre per chi vuol coglierli beninteso!

Il ricordarci che non siamo eterni dovrebbe stimolare la riflessione sulla reale portata dei “drammi” che stiamo vivendo e, nel contempo, spingere a godersi l’attivo, il momento presente che quando si osserva è già passato. Al tempo, come ci comportiamo allo scorrere delle sue sabbie, poco importa. Passa in ogni caso e, per citare un’altra frase molto nota, giova ricordare che “non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume”.

Queste due frasi sono perfettamente in grado di generare interessanti riflessioni anche nel mondo degli investimenti, un terreno dove la paura di perdere frena la mano o la paralizza. E dove le occasioni non passano mai davanti ai nostri schermi nello stesso modo.

Ricorda dunque, moderno speculatore nella cui fila mi annovero con piacere, che dovrai perdere. E’ inevitabile, o tempo o denaro. O aspettative o occasioni. E che dovrai tradare per poter vivere come speculatore.

Nel settore del trading, dell’investimento e del risparmio l’inazione ha un costo come pure l’azione. Solo che l’inazione da paura, che si può osservare nei crolli degli scambi di alcune recenti giornate a Piazza Affari, è un costo particolarmente difficile da stimare.

Come trader, come speculatore, come investitore sono chiamato a prendere decisioni. Occorre essere in grado di decidere QUANDO tradare, COME tradare, QUANTO tradare e, di conseguenza come comperare quell’entità invisibile che si associa a ogni strumento finanziario: il rischio atteso. Stimato. Spesso ignorato ma mai assente.

Ecco quindi che, con il FTSE MIB a 24500 punti (ancora e ancora su questi livelli) e con i mercati Americano in storno da molte settimane, le decisioni devono essere prese a livello STRATEGICO prima ancora che tattico. Stabiliamo alcuni punti fermi di contorno, ricordo che è solo la mia modestissima opinione:

  1. La rischiosità complessiva dei mercati sta paradossalmente aumentando.
  2. I mercati scontano una guerra in Ucraina ancora lunga.
  3. La fine inattesa della guerra potrebbe scatenare violente reazioni rialziste
  4. L’estendersi della guerra potrebbe scatenare violente reazioni ribassiste

In altri termini la guerra sta sfuggendo di “prevedibilità” e questo si trasforma in volatilità attesa. Veleno per alcuni, miele per altri. A questo aggiungiamo l’inflazione in ripresa, l’economia che rallenta, la stagflazione attesa e, utilizzando le parole di Dimon, siamo in attesa di una tempesta perfetta.

I rendimenti obbligazionari al 4% (in arrivo) toglieranno attrattiva a una fetta consistente di investimenti azionari e la cosa aumenterà all’aumentare del “costo alternativa”.

Questo non significa che bisogna stare fuori dai mercati, anzi, spesso ci sono occasioni clamorose in questi frangenti, tuttavia occorre diversificare gli investimenti per poterli, all’occorrenza, chiudere senza troppi danni o travasarne la relativa liquidità da un asset all’altro.

Nel mondo dei certificati d’investimento questo significa, sempre a mio modestissimo parere, privilegiare prodotti con barriera da validare solo a scadenza ( Top Bonus, Top Bonus doppia barriera) e qualche Reverse Bonus Cap per calmierare la volatilità attesa del portafoglio.

Vanno ricercati prodotti con sottostanti solidi o con situazioni tecniche particolari mischiando rendimenti non troppo elevati ma molto probabili a rendimenti molto elevati ma percentualmente poco rappresentati nel portafoglio. I Bonus Cap interessanti come rischio atteso ci sono ma non è prudente pesarli molto in un portafoglio. Vediamo un esempio sul titolo ENI.


Eni

  1. https://www.investimenti.unicredit.it/.../produ.../281653939
  2. https://www.investimenti.unicredit.it/.../produ.../293941026

 

Premetto che si tratta di 2 prodotti interessanti anche se diversi tra loro. Il primo, DE000HB2YT70, è un Top Bonus mentre il secondo, DE000HB68U05, è un Bonus Cap.

E quindi barriera valida solo a scadenza contro barriera valida tutto il tempo di vita del prodotto. Scadenza il 14/12/23 per entrambi i prodotti, rendimento potenziale (a barriera non violata) del 10,52% per il primo (6,86% su base annua) e del 15,13% per il secondo (9,86% su base annua). Barriera a 9,8205 (30,39%) per il primo e a 9,522 (32,52%) per il secondo.

In questo specifico caso il secondo, pur essendo un Bonus Cap, incontra la mia personale preferenza. Barriera più bassa, titolo interessante, e rendimento atteso quasi del 10% annuo. Certo, tutto può succedere, ma tra i 2 prodotti il secondo troverebbe un peso maggiore del primo. Non sceglierò mai il 100% del secondo in casi come questi, direi un 60/40 a favore del Bonus Cap come mia personale gestione del rischio atteso.

Un investitore ha sempre a che fare con l’incertezza. Ecco perché, di fronte a scelte di sintesi, soggette a revisione, vale la pena mediare anche il rischio atteso tra prodotti simili ma non identici. Non si sa mai…

 

E giusto per continuare con la descrizione “didattica” sulla selezione dei certificati vi presento un’altra combo interessante.

Enel

  1. https://www.investimenti.unicredit.it/.../DE000HV4M1N8
  2. https://www.investimenti.unicredit.it/.../DE000HB07G15

 

Questa volta niente Bonus Cap, si tratta di un Top Bonus (DE000HV4M1N8) e di un Top Bonus Doppia Barriera (DE000HB07G15).

Questi sono prodotti che presento con un uso aggressivo, ben diverso dal caso Eni. Qui abbiamo un Top Bonus che si compera a 87, valutazione il 15/12/22, bonus a 106 e barriera a 5,9563 (0,5%). La barriera, con il titolo a 5,9905 è praticamente coincidente con in prezzo ma si valida a scadenza, il bonus potenziale è del 21,83% che annualizzato è un 40,5%. Direi interessante per chi ha una view rialzista per fine anno.

Però questa è una doppietta da analizzare. Vediamo quindi il Top Bonus Doppia Barriera (DE000HB07G15). Qui la scadenza diverge, siamo al 15/12/2023, molto più tempo a disposizione. Barriere a 4,7551 e a 6,1137, bonus potenziali a 105 e 109 e prezzo attuale a 94,41 con il titolo a 5,99. Il rendimento atteso non è paragonabile con il Top Bonus visto prima, qui siamo sul 9% in caso di tenuta della barriera profonda e di un 20% circa in caso di tenuta della seconda barriera. Evidentemente la prima barriera a 4,7551 è intatta mentre la seconda a 6,1137 è superiore alla quotazione attuale, tuttavia come per il Top Bonus anche qui la barriera si valida a scadenza.

Quale preferire?

Qui la scelta è impossibile se si intende generalmente condivisa. Il rischio del primo prodotto, il Top Bonus, è molto maggiore del secondo prodotto, ma il rendimento atteso è notevolmente maggiore. Scelta impossibile, entrambi, a modo loro, prodotti interessanti e quindi, anche in questo caso, ognuno peserà i 2 prodotti in funzione della propria personale gestione del rischio. Io, ma lo scrivo solo a titolo di esempio, peserei più il secondo del primo, 70 e 30. Ma è evidentemente questione che attiene alle preferenze personali. Maggiore il rischio, maggiore lo scostamento atteso. In positivo e in negativo.

 

Concludo la carrellata di casi scuola con un prodotto dal rendimento interessante su Intesa San Paolo.

DE000HB2YTE7 | Top Bonus su Intesa Sanpaolo S.p.A. (unicredit.it)

Un Top Bonus con scadenza il 12/12/24 e quindi molto “investing”, si compera a 89, bonus potenziale a 136,5, barriera a 1,86675 (6,45%). Il rendimento potenziale è del 53,7%, annualizzato è un 21,22%. Davvero interessante.

 

VARIE
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