Molti aneddoti, storie o proverbi non hanno, apparentemente, nulla a che spartire con i mercati finanziari. Eppure, poiché la psicologia di ogni investitore entra a pieno titolo nei processi decisionali spesso è possibile ottenere dei lampi di insegnamento o di ispirazione dove proprio non ti aspetteresti di trovarlo.
E’ il caso delle storie Zen che possono offrire spunti di riflessione inediti a chi è in grado di apprezzarli. Un libro molto bello, poco impegnativo ma pieno di spunti di riflessione si intitola 101 storie Zen, scritto nel 1957 e pubblicato in Italia dal 1973. Se lo si legge, senza il giusto spirito, non si apprezzano preziose sfumature e significati interessanti che spesso emergono dopo qualche tempo a una seconda o terza lettura. Ne consiglio a tutti la lettura ma, nel frattempo, vi riporto un racconto Zen dal titolo “Avaro nell’insegnare”.
E’ mediamente lungo come racconto, prendetevi qualche minuto per leggerlo entrando nella storia.
Un giovane medico di Tokyo, un certo Kusuda, incontrò un compagno di università che aveva studiato lo Zen. Il giovane dottore gli domandò che cosa fosse lo Zen.
«Io non posso dirti che cosa sia,» rispose l’amico, «ma una cosa è certa. Se capisci lo Zen, non hai più paura di morire».
«Questo è molto bello» disse Kusuda. «Voglio provarci. Dove posso trovare un insegnante?».
«Va’ dal maestro Nan-in» gli disse l’amico.
Così Kusuda andò a trovare Nan-in. E per appurare se l’insegnante avesse a sua volta paura di morire, portò con sé un pugnale lungo una ventina di centimetri.
Quando Nan-in vide Kusuda esclamò: «Salve, amico. Come stai? Non ci vediamo da un pezzo!».
Quest’accoglienza sconcertò Kusuda che rispose: «Noi non ci siamo mai visti».
«È vero» rispose Nan-in. «Ti ho scambiato per un altro medico che viene a studiare qui da me».
Dato l’esordio, Kusuda perse l’occasione di mettere alla prova il maestro, e così, con riluttanza, gli domandò se poteva prendere lezioni di Zen.
Nan-in disse: «Lo Zen non è una cosa difficile. Se sei medico, tratta i tuoi pazienti con bontà. Lo Zen è questo».
Kusuda andò tre volte da Nan-in. Ogni volta Na-in gli disse la stessa cosa. «Un medico non dovrebbe perdere tempo qui da me. Va’ a casa tua e prenditi cura dei tuoi pazienti». Ma Kusuda ancora non capiva come questo insegnamento potesse abolire la paura della morte. E la quarta volta proruppe: «Il mio amico mi aveva detto che quando uno impara lo Zen non ha più paura di morire. Ogni volta che vengo qui tu mi dici di prendermi cura dei miei pazienti. Questo lo so. Se il tuo cosiddetto Zen si riduce a questo, è inutile che continui a venire da te».
Nan-in sorrise e batté la mano sulla spalla del dottore. «Sono stato troppo rigido con te. Ora ti darò un koan». E propose a Kusuda di studiarsi il Mu di Joshu, che è il primo problema illuminante nel libro detto La porta senza porta. (I koan erano problemi, o piuttosto «sfide interiori» che i maestri proponevano ai discepoli per metterli alla prova. La porta senza porta, ovvero Mu-mon-kan, è un testo classico Zen, attribuito al maestro cinese Ekai, detto anche Mu-mon, che visse dal 1183 al 1260).
Kusuda meditò per due anni su questo problema del Mu (Niente). Infine pensò di avere raggiunto la certezza della mente. Ma l’insegnante commentò: «Non ci sei ancora».
Kusuda continuò la sua meditazione per un altro anno e mezzo. La sua mente diventò serena. I problemi si risolsero. «Niente» divenne la verità. Egli curava bene i pazienti e, senza nemmeno saperlo, era libero da ogni preoccupazione sulla vita e sulla morte.
Allora, quando tornò da Nan-in, il suo vecchio insegnante si limitò a sorridere.
Questo racconto Zen può essere benissimo parafrasato e piegato al mondo del trading, basta sostituire “medico” con Trader e “Zen” con mercati. Qualche altro piccolo adattamento alla forma e ci siamo.
Il messaggio è semplice ma potente:
- Cos’è il mercato?
- «Io non posso dirti che cosa sia,» rispose l’amico, «ma una cosa è certa. Se capisci il mercato, non hai più paura di perdere».
Ora, mi rendo conto che un trader novizio non è in grado di apprezzare la bellezza di questi concetti, ma sono altresì certo che ogni trader che ha sputato sangue e sudato sui grafici comprende benissimo il nocciolo della questione. Che possiamo condensare e cristallizzare con l’affermazione seguente:
- Non c’è nulla di capire ma molto da comprendere.
Altra frase che certamente verrà apprezzata dai trader senior. D’altra parte il trader novizio passa tutto il suo tempo a cercare di prevedere il mercato con certezza, senza dubbio alcuno. Cerca, anzi brama, indicatori anticipatori o pattern di inversione capaci di sentenziare la presenza di massimi o minimi di mercato.
Un trader anziano ha ben compreso come i mercati siano fatti per sorprendere e come identificare la tendenza di fondo sia molto più importante di inseguire i massimi e i minimi. Lo abbiamo visto nei giorni scorsi dove, inaspettatamente il FTSE MIB ha più volte creato movimenti violenti e inattesi.
IL PUNTO SUL FTSE MIB
Un run-up da 16.820 a 20.400. Forte, deciso. 12 sessioni dove il colore rosso latita. 3580 punti di rialzo, decisamente molti. E a 20400 è iniziato lo storno, violentissimo, capace di presentare perdite a 2 cifre in molti titoli, e nel giro di pochi giorni.
Un calo di 1200 punti è un 33% di storno del movimento, fa 19200 e ce lo siamo giocato. 1790 punti fanno il 50% di storno, siamo a 18.610 livello confermato anche graficamente dove il possibile supporto è posto in area 18.300/18.600.
Lo storno è stato violento ma ci voleva, oggi il minimo è stato proprio a ridosso di 18.300 e nel momento in cui scrivo siamo a 18.700 punti.
Lo scenario atteso è ancora moderatamente positivo con acquisti sui supporti chiave, come quello di oggi, e molta pazienza.
Anche i mercati americano sono in fase di storno, manca comunque quell’elemento catastrofista che ha caratterizzato i mesi scorsi, resi incerti dallo sviluppo del virus Covid, emergenza a quanto pare ridimensionata ma sempre meritevole di attenzione.
Bancari, come sempre ipotizzato quando cercavamo il rimbalzo, protagonisti, sia della fase di run-up che in quella successiva di storno. Al momento uno storno quasi auspicabile per il consolidamento del nuovo movimento di ripresa.
Occasioni in CERTIFICATI
Un certificato che vale la pena di considerare è, ovviamente sul FTSE MIB, Top Bonus Doppia barriera perché lo storno apre possibilità ma non è detto si fermi a 18300. E, soprattutto, scadenza adeguata per sopportare un ulteriore fase ribassista. In questo caso 17/09/21.
Il prodotto è questo: https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage .html/DE000HV41MJ6
Nel momento in cui scrivo, con l’indice a 18750, quota 98,6 in lettera e quindi sotto il prezzo di collocamento, situazione che permette sempre un extra rendimento potenziale.
Barriera a 16683,072 per un bonus a 106 e a 18768,456 per un bonus a 120. 22 punti percentuale di rendimento potenziale con la tenuta dei prezzi attuali a 1 anno e 3 mesi, premio di consolazione, mi si passi il temine, di circa l’8% con tenuta della barriera più profonda a 16683,072.
Vero che tutto può succedere in 1 anno e 3 mesi, ma i presupposti per riscuotere il bonus ci sono tutti, salvo nuove pandemie al momento non prevedibili.
Passo a FIAT con un altro TOP BONUS con scadenza il 17/12/21 e barriera a 4,8295 pari al 40,26%. Il bonus è a 120, si compera a 104,61 con il titolo a 8,08 per un rendimento potenziale del 15%, 10% su base annua.
Concludo con un’avarata di breve su SAIPEM, sempre un TOP BONUS ma scadenza al 18/12/20.
Bonus a 105, barriera a 1,554 pari al 33% e prezzo sotto la pari a 99,5 con il titolo a 2,32.
https://www.investimenti.unicredit.it/it/productpage.html/DE000HV4EF35
Tutti i TOP BONUS, lo ricordo per chi non è esperto, possiedono una barriera valida solo a scadenza, durante la vita del prodotto il raggiungimento del livello non distrugge il bonus. E’ quindi un prodotto perfetto in una fase di storno con uno scenario, pur positivo, non ancora completamente sgombro da nuvoloni minacciosi.
VARIE
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