Venti contrari sul dollaro

Finanza Operativa Finanza Operativa - 16/10/2017 16:56

Il movimento di rimbalzo del dollaro che aveva caratterizzato nelle ultime settimane il mercato dei cambi, ha subito un fase di arresto imputabile a tre fattori in particolare.

  • Innanzitutto, le indiscrezioni in arrivo sul fronte fiscale a Washington fanno trapelare ancora una volta una serie di problemi legati alla riforma fiscale, mettendo in dubbio la capacità dell’amministrazione americana di ottenere un risultato accettabile.
  • In secondo luogo, i verbali della Fed pubblicati in settimana (e relativi alla riunione di settembre) mostrano un tono incerto dovuto ad una divergenza di opinioni sulla natura transitoria dei fattori che stanno facendo da freno all’inflazione. Questi sono in contrasto con il tono molto aggressivo mostrato dalla Yellen in conferenza stampa, la quale aveva radicato le aspettative per un rialzo dei tassi a dicembre e confermato il sentiero di rialzi per l’anno prossimo.
  • Il dollaro ha abbandonato poi i suoi massimi a causa delle indiscrezioni secondo le quali il presidente Donald Trump possa scegliere alla guida della Fed un esponente meno aggressivo di quanto ci si aspettasse in un primo momento. Secondo le voci in circolazione il governatore Fed Jerome Powell sarebbe ora favorito rispetto all’ex governatore Kevin Warsh da parte del segretario del Tesoro Steven Mnuchin. Powell viene considerato più accomodante rispetto a Warsh, che invece ha criticato apertamente in passato il programma di acquisto bond della Fed.

Il mercato dei cambi e dei tassi sembra aver trascurato una serie di dati macroeconomici assai positivi, quali ad esempio il dato sui prezzi della produzione USA (in buon aumento) e l’aumento dei salari orari medi (report sul mercato del lavoro), che lasciano presagire un risveglio dell’inflazione americana con conseguente reazione della Banca Centrale. I mercati al momento sospendono qualsiasi giudizio in attesa del dato sui prezzi al consumo in uscita oggi, ma le pressioni inflazionistiche si fanno sempre più concrete.


Articolo a cura di Banca del Piemonte
 

Fonte: www.finanzaoperativa.com

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