Opec, Grecia e mercato del lavoro americano. Questi i temi che caratterizzeranno la giornata di oggi e su cui tutti gli investitori del mondo stanno puntando le orecchie. Procediamo brevemente e con ordine, partendo dalla Grecia e dal braccio di ferro avvenuto ieri tra Tsipras e la vecchia Troika, rappresentata da Juncker. Il presidente della Commissione Europea ha portato le proprie proposte, riassumibili nella richiesta di implementare un pacchetto di riforme che comprenda aumento dell’Iva, taglio alle pensioni e privatizzazioni. Se Tsipras accetterà, oggi pomeriggio verso le ore 17.30/18 doverbbe arrivare il voto di fiducia del parlamento greco, il tutto al fine di sbloccare la vera questione, ossia trovare un accordo al fine di ricevere oltre 10 miliardi di euro di nuovi aiuti. Una spirlae mortale dalla quale difficilmente si uscirà.
Oggi avremo la scadenza tecnica relativa al primo rimborso da 300 milioni al FMI e Varoufakis ha dichiarato che è compito di uno stato rispettare le proprie obbligazioni, così come si ha tempo fino a circa il 20 di giugno per trovare un accordo definitivo con i creditori internazionali. Teniamo gli occhi aperti valutando il rischio che avvengano approfondimenti ribassisti sulle borse le quali, nel momento in cui non dovessero rompere i supporti di breve periodo (sui quali ragioneremo all’interno della nostra Live Trading Room alle ore 9.30) prima delle notizie ufficiali relative all’annosa questione greca, potrebbero offrire ottime opportunità operative di acquisto con stop e reverse sotto i punti che analizzeremo. Non ci interessa tanto ragionare su questioni macro fini a loro stesse, ma a questioni legate ad un’idea operativa, as usual.
Per quanto concerne l’Opec e la riunione che si terrà oggi a Vienna sembra molto probabile che non verranno modificate le quantità di barili prodotte su base giornaliera, sraà dunque probabile non assistere a nessun taglio della produzione con effetti che potrebbero rivelarsi depressivi sui prezzi nel brevissimo periodo in reazione all’eventuale notizia, siamo ancora di fronte ad una scelta di mantenimento di quote di mercato (nella guerra ai produttori americani di shale oil) piuttosto che si sostenimento dei prezzi (visti bene in equilibrio tra i 70 e gli 80 dollari al barile dai produttori, secondo rumor).
Chiudiamo con la disoccupazione americana e con i Non Farm Payrolls. Sappiamo infatti come l’America sia in fase valutative di tutto un paniere di dati per arrivare alla decisione relativa al timing di un rialzo (tra l’altro un tema questo su cui occorrerebbe smettere di ragionare in maniera primaria, molto più importante a nostro parere capire il ritmo che interesserà il ciclo di rialzi, quand’esso avverrà – a nostro parere siamo ancora verso fine anno con possibilità di attivare una call ufficiale per l’inizio del 2016, attualmente ancora dormiente). Oggi, con alta probabilità, sarà importante concentrarsi sul dato singolo relativo al NFP (piuttosto che sul tasso di disoccupazione), in quanto indicativo del vero numero di posti di lavoro creati. Un dato superiore alle attese potrebbe risultare supportivo per il dollaro americano (dal quale potremmo attenderci movimenti all’unisono contro le principali valute) e viceversa.
Eur/Usd Perfetto l’euro. Tenuta dei supporti in mattinata, raggiungimento dei target, divergenza ribassista oraria (oltre a quella a 4 ore messa nel mirino sempore ieri mattina, la quale non risulta ancora terminata) che ha portato a forti correzioni e mantenimento dei prezzi sopra l’eventuale area di reverse studiata in 1.11 ¾. Sono intervenuti i punti statici e dinamici di supporto a 4 ore, passanti tra 1.1180 e 1.1210, i quali hanno per il momento contenuto la divergenza ribassista (i livelli 1 e 3 risultano più importanti e forti del nostro livello 4 di analisi). Potrebbe essere possibile valutare eventuali acquisti di euro sui supporti, per ritorni verso 1.1285 ed i massimi di ieri, con l’idea che superamenti ribassasti di area 1.1165 potrebbero condurre a tentativi di accelerazione v erso la figura, con 1.1140 come primo scoglio. Seguiremo la pubblicazione dei dati americani alle ore 14.30 per aggiornare i livelli e ragionare su potenziali aumenti di volatilità che potrebbero risultare maggiori rispetto alle classi di volatilità studiate in questa sede.
Usd/Jpy Ancora fermi ed in congestione, con i livelli significativi invariati e sui quali continueremo a ragionare oggi. Riproponiamo le idee ragionate ieri, dando appuntamento operativo alle ore 14.30 dove limeremo i livelli (molto più importante rivisitarli qui piuttosto che sull’euro). “UsdJpy in consolidamento sopra i supporti studiati ieri i quali risultabno passare ancora lontani dai prezzi attuali. Si tratta delle aree statiche passanti tra 123.30 e 123.50, le quali potrebbero essere ancora seguite su un 4 ore dopo la fine della divergenza ribassista che stavamo seguendo. Qui potrebbe essere possibile ragionare su potenziali acquisti di dollaro amerciano, per ritorni verso 123.90, 124 ¼ ed eventuali estensioni verso i massimi, con l’idea che, nel momento in cui dovessimo assistere allo sfondamento di area 123.10 il mercato potrebbe tentare degli approfondimenti verso area 122 ¾ ed eventuali estensioni verso 122.45. In caso di ripartenze dirette oltre area 124 ¾ potrebbe essere possibile valutare estensioni verso i massimi ed il mantenimento potenziale di parte della posizione per estensioni ulteriori, con primi livelli di attenzione che si distribuiscono intorno a 125.40.”
Gbp/Usd Ottima davvero la sterlina che ieri ha rispettato pienamente le aspettative, con la rottura a rialzo della congestione notturna durante le prime ore del mattino (sulle vendite di dollari concertate che hanno colpito ache l’euro) per raggiungere le aree di target ed al contempo di resistenza, sulle quali si è verificata e formata una divergenza ribassista a 4 ore, la quale ha condotto a buone correzioni sui prezzi. L’area che si distribuisce tra 1.5300 e 1.5330 rappresenta una buona zona di supporto sulla quale si potrebbe anche ragionare su acquisti di sterline, ma non prima di visitare l’estrema parte bassa della congestione (estendibile fino a 1.5290), con l’idea che però rotture ribassiste di area 1.5280 potrebbero condurre alla continuazione della divergenza attualmente in pausa, per tentativi di approfondimento che potrebbero condurre verso 1.5250, 1.5215 ed i minimi, anzichè raggiungere i potenziali target in caso di tenuta dei supporti, stimabili in 1.5340, 1.53 ¾ ed i massimi di ieri.
Aud/Usd La stringata situazione tecnica su cui abbiamo ragionato ieri si è rivelata tale, con i prezzi che hanno sì subito degli aumenti di volatilità, senza però prendere una direzionalità precisa. Il filtro correlativo utilizzato si è rivelato utile. Siamo ora di fronte a prezzi che dal punto di vista del R/Rsembrano offrire buone opportunità valutative relative ad acqusti di dollaro americano (all’interno dell’area di resistenza che si distribuisce tra 0.77 figura e 0.7715, per ritorni verso 0.7660 ed in estensione 30, tenendo conto che in caso di superamento di area 0.7735 i prezzi potrebbero tentare degli squeeze verso il più importante livello di 0.7755, oltre il quale (valutare i massimi di ieri operativamente parlando può essere una buona idea) il mercato potrebbe tentare delle accelerazioni verso 0.7790.
Fonte: www.finanzaoperativa.com
Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento.
Leggi il Disclaimer »