Colgo l’occasione di questi forti movimenti sul Bitcoin di questi giorni per aggiungermi alle sempre più numerose persone che parlano di crypto-currency (in realtà lo avevo già fatto nel Investire in Cryptovalute? sì o no?)
INVESTIMENTO O SPECULAZIONE? La mia posizione su tali asset come investimento non cambia, sono strumenti di speculazione, non di investimento e quindi vanno valutati come tali; personalmente il 2% del mio patrimonio l’ho investito nelle crypto-currency, ma si tratta di una porzione non rilevante, coerente con la logica di investimento speculativo che può esserci in ottica di diversificazione, come è giusto che sia.
Però oggi non vorrei guardare a questo fenomeno come uno strumento di investimento o speculazione, risparmiandovi commenti inutili (vista la volatilità) sull’eventualità che il Bitcoin salirà o scenderà, ma bensì come una tecnologia che incorpora il germe della rivoluzione.
L’IMPORTANZA DELLA CULTURA. Sulla parete della nostra sala riunione capeggia una frase: “la cultura è l’unico bene al mondo che se condivisa con gli altri, arricchisce tutti i partecipanti”.
Credo molto in questa frase, che mi ha spinto a scrivere settimanalmente questo blog, che mi ha spinto ad acquistare una quota della rivista INVESTORS’, che mi spinge a partecipare sia come relatore ma anche come semplice ascoltatore a molte conferenze in giro per il mondo.
OPEN SOURCE. Nel mondo dell’informatica questa filosofia viene tradotta con il termine “open source”, ovvero tradotto “codice sorgente condiviso”. Un esempio di successo di questa filosofia è il sistema operativo linux, che si contrappone agi ultra diffusi windows e iOS, ma la stessa blockchain, di cui molti parlano, ma pochi comprendono i meccanismi, è basata su modelli open source dove i programmatori di tutto il mondo danno il loro contributo per migliorarne le caratteristiche.
MODELLO PIRAMIDALE. Viviamo in un mondo con forte accentramento, di cultura, di potere, di ricchezza, il nostro mondo è piramidale, chi sta in alto “governa” chi sta più in basso e il problema di questo modello economico è che la ricchezza si sta concentrando sempre più nelle mani di poche persone.
Certo, potreste dirmi che questo modello comunque permette di poter arrivare in cima anche in relativamente poco tempo, vedi il caso di Zuckenberg con Facebook, ma la realtà è che sono casi singoli molto rari, per il resto della popolazione spostarsi di livello verso l’alto è non solo sempre più difficile, ma anche la differenza tra chi sta in alto e chi sta in basso è sempre più elevata.
La blockchain, con il suo modello distribuito, decentralizzando e disintermediando gli accentratori di ricchezza e potere, di fatto permette una migliore distribuzione della ricchezza e la condivisione dei benefici derivanti da una attività economica.
INTERMEDIARI NON PIU’ NECESSARI. Oggi, nel mondo reale, qualsiasi transazione finanziaria richiede che ci sia un intermediario che garantisce la transazione, ed essere intermediari finanziari è sempre più difficile e costoso, oltre che complicato per via del crescente numero di norme create di volta in volta per cercare di limitare la possibilità di frode o di errore.
LA TECNOLOGIA E’ ALLA BASE DELLA FIDUCIA. Nel mondo delle crypto-currency, come il Bitcoin o l’Ethereum, le transazioni vengono confermate e validate non da un singolo intermediario ma da una rete di computer attraverso un meccanismo di approvazione (che cercherò di semplificare perché complicato da comprendere dai non sviluppatori di software, e io che di software ne ho scritti in passato ho fatto non poca fatica a capire) diffuso e quindi con caratteristiche di sicurezza molto elevate se non impossibili da violare.
COME FUNZIONA. Per spiegare semplicemente come funziona, immaginate che Tizio deve spostare a Caio un Bitcoin, chi approva la transazione sono tutti i lettori di questo blog che posseggono un foglio excel ciascuno, dove nella cella A1 scrivono un codice che riassume (criptando gli stessi) i dati della transazione; ogni lettore si troverà sulla cella A1 questa stringa non comprensibile che però non è più possibile modificare; ciò significa che se Tizio rivuole indietro i soldi da Caio non può correggere la cella A1 dicendo che si è sbagliato o annullando la transazione, ma può solo scrivere su una nuova cella A2 le informazioni inverse alla prima.
TRANSAZIONI PIU’ SICURE E PIU’ VELOCI. Questa tecnologia rende impossibili le frodi, perché Tizio, per poter cambiare la transazione dovrebbe modificare nello stesso istante almeno il 51% dei fogli excel di tutti i lettori del blog (che sono i cosiddetti Blocchi), senza neppure conoscere quanti e chi sono.
Ma questa tecnologia potrà permettere, per rimanere in finanza, di non dover più avere una clearing house per validare le transazioni tra i brokers finanziari, di poter transare denaro (in crypto ovviamente) da una parte all’altra del mondo senza dover pagare spese di costosi bonifici o dover aspettare giorni di valuta.
ALTRI ESEMPI DI APPLICAZIONI. Ma l’impatto della Blockchain colpirà tantissimi altri settori, non per forza finanziari, pensate ai pubblici registri del catasto, pensate a poter vendere una casa senza per forza la costosa figura del notaio che ne attesta la transazione e la iscrive nel registro pubblico, che verrà sostituito da una blockchain dove non sarà più possibile vendere la stessa casa più volte nello stesso giorno (truffa molto diffusa in passato).
I voti dei vostri figli a scuola saranno iscritti nella blockchain, in modo che non sarà possibile modificarli o cancellarli, insomma le applicazioni possibili potranno essere infinite, velocizzando e rendendo più sicure e senza frodi la registrazione dei dati o le transazioni tra entità distinte.
Articolo a cura di Daniele Bernardi, Ad Diaman Scf
Fonte: www.finanzaoperativa.com
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