Il dollaro torna a rafforzarsi. Il punto tecnico sul Forex

Finanza Operativa Finanza Operativa - 31/03/2015 13:16

Gli interrogativi che da quasi due settimane a questa parte ci stiamo ponendo – da quando cioè la FOMC ha nuovamente modificato il suo wording in tema di rialzo dei tassi di interesse – sono relativi al dollaro e di qui al mercato azionario e quello obbligazionario. Ci siamo infatti chiesti se il biglietto verde potesse essere ancora in grado di rafforzarsi, e se l’azionario e l’obbligazionario potessero rimanere così sostenuti all’interno di quella che è una vera e propria bolla. Un nostro contributo ormai datato 19 marzo, il giorno cioè successivo alle comunicazioni provenienti da Washington recitava: “L’ipotesi di un arresto del percorso bullish del dollaro americano, per quanto verosimile e ampiamente caldeggiata soprattutto dopo mercoledì sera, appare ad ora troppo prematura a nostro avviso.

La Fed ha implicitamente posto un limite infatti al rafforzamento dello stesso ed è indubbio che la tolleranza dell’istituto centrale ad una divisa così forte abbia un limite […] ad ora non ci sentiamo di ritenere il ciclo di rialzo del biglietto verde come terminato, laddove la possibilità di vedere nuovi massimi ancora sussiste ma con l’idea di essere ben più guardinghi rispetto a quella che potrebbe essere una fase di last spike al rialzo (in scenario macro questo può voler dire anche della durata di alcune settimane) prima di osservare la creazione di percorsi di distribuzione propedeutici a vendite.”

La nostra idea, a distanza ormai di oltre 10 giorni, rimane la medesima e le conferme tecniche si sono estrinsecate in questi giorni ed in maniera ancora più pronunciata durante la giornata di ieri. Ma dove potrà giungere quindi il biglietto verde? L’FXCM Dow Jones Dollar Index, il nostro benchmark per studiare i movimenti del greenback, dopo aver rimbalzato nei giorni scorsi sui supporti in area 11.900 punti ci ha fatto dunque assistere a nuovi strappi sopra 12mila punti restituendoci così alta probabilità che tale dinamica possa proseguire fino anche, nel breve, area 12.090/100 punti con dunque la verosimile eventualità di giungere sui massimi recenti.

Esso dunque permane nel mantenere maggiore forza relativa nei confronti delle altre major senza alcun tipo di eccezione, in primo luogo per un palese disallineamento per quello che concerne il ciclo economico USA e i dati macro da essi provenienti. In tal senso le release sul mercato del lavoro di questa settimana saranno cruciali per attestare una volta di più come il gap sia accentuato a favore dunque di potenziali nuovi rafforzamenti del dollaro. Ricordiamo infatti che, a maggior ragione dopo le parole del Governatore Yellen, ci troviamo in un mercato di tipo data-driven se ci riferiamo al greenback nel momento in cui d’ora in poi a maggior ragione verranno scontate nei prezzi le aspettative sulle tempistiche eventuali per il tanto agognato rialzo dei tassi di interesse.

All’attuale stato dell’arte infatti noi ci troviamo tra coloro i quali ancora ritengono l’autunno il primo tempo utile affinchè l’istituto centrale americano possa procedere in tal senso, ma va precisato che dati eccezionalmente confortanti con particolare focus con le pubblicazioni di Non Farm Payrolls e Tasso di Disoccupazione per i mesi di aprile e maggio, potrebbero far sì che tali tempistiche si assottiglino a favore di restrizioni premature alla politica monetaria USA. Per ciò che invece riguarda l’azionario, riteniamo possibile che i listini europei possano tornare sui massimi e violarli, così come quelli d’oltreoceano poter consolidare anch’essi sui punti di massimo pur restando in qualche modo “frenati” da premature aspettative che potranno costruirsi proprio in relazione a dati macro positivi.

Non dimentichiamo infatti che questi ultimi potranno creare aspettative nel senso appena sopra descritto con effetti immediate sul comparto azionario USA che potrebbe essere il primo a scontarlo. Ad ogni modo ancora suggeriamo che da un punto di vista operativo, sia opportuno dismettere ragionamenti di natura correlativa e focalizzarsi in maniera esclusiva sulle caratteristiche tecniche (i grafici) di ciascun strumento finanziario che andiamo ad analizzare ed eventualmente a negoziare.

Per quello che concerne il calendario economico particolare enfasi va oggi posta al Prodotto Interno Lordo della Gran Bretagna alle 10.30 e all’Indice dei Prezzi al Consumo dell’Eurozona mezz’ora più tardi. Focus dunque su sterlina ed euro, anche se per quanto riguarda quest’ultimo ormai ben conosciamo come ci troviamo in una situazione opposta a quella americana in quanto i dati ben poco (diremmo nulla) possono modificare quanto implementato in termini di politica monetaria e dichiarato in termini di forward guidance. Attenzione invece per il pomeriggio alla Fiducia dei Consumatori Usa prevista per le ore 16.
 

EurUsd Giornate non pulite operativamente queste ultime per il cambio principe, vista la price action ancora piuttosto erratica in intraday. Dal punto di vista dei macro livelli i ben sono stati confermati l’1,0890 ed il successivo approdo a 1,0780 con la divergenza inversa rialzista da grafico giornaliero tra prezzo e stocastico che dunque appare in via di conferma. Si può ritenere la correzione rialzista iniziata lo scorso 16 marzo terminata a favore di un’oramai sempre più probabile ripresa del trend che potrebbe trovare nuova linfa alla rottura di 1,0765 per precisi obiettivi a 1,0690/07. Il grafico orario in tal senso si è dunque ben reimpostato al ribasso con le “inusuali” ripartenze della notte proprio in area di confluenza grafica a 1,0840. Lecito dunque attendersi correzioni di breve con possibili pullback anche tra 1,0800 e 1,0810 prima di quelle che potranno manifestarsi dunque come violazioni al ribasso verso i target paventati. Resteremo invece più che prudenti circa ingressi long importanti che passerebbero dunque da ritorni sopra 1,0890.
 

UsdJpy Forte segnale quello provenuto anche da UsdJpy, visto l’ottimo strappo di volatilità al rialzo che anche in tal caso confermerebbe la divergenza rialzista inversa tra prezzo e oscillatore stocastico sul grafico giornaliero. Proprio le chiusure daily sopra 120 lasciano dunque ben presagire che anche in tal caso le salite siano ancora verosimili. Ci stanno ora correzioni di breve sui supporti tra 119,75 e 119,90 per ripartenze in direzione 120,45 e 120,70 poi. Il grafico orario è in tal senso discretamente preciso nel mostrarci le ottime confluenze grafiche come punti di ripartenza all’interno del rinnovato canale rialzista formatosi. Gli short potremo dunque opzionarli a violazione di 119,75 in direzione 119,45, che sarebbe poi il nuovo trigger per vendite anche importanti.
 

GbpUsd Dopo aver mostrato, durante la correzione del dollaro, una debolezza relativa maggiore nei confronti di gran parte della major, la sterlina si è mostrata invece più tiepida nella giornata in cui le major si sono deprezzate a favore del biglietto verde. Il daily continua certo a conservare la sua impostazione bearish con massimi e minimi decrescenti ben posti sotto la media mobile esponenziale a 21 periodi, per quanto però la lunga congestione degli ultimi 10 giorni non abbia ancora trovato “ufficiale” risoluzione al ribasso, con discese che non si sono spinte oltre il pur preciso supporto a 1,4770. Il grafico orario ora ci mostra dei potenziali tentativi di pullback in area media 21 oraria /pivot daily a 1,4800/10 per rotture che sotto 1,4770 sarebbero buone in favore di 1,4725 in primis e 1,4705 in seconda istanza. Long contemplabili invece sopra 1,4850 per 1,49 e 1,4920.
 

AudUsd Australiano dunque tornata dunque la major più debole con storni abbondanti già in grado di riportare il cambio vicino ai minimi di periodo. Le indicazioni migliori arrivano ancora una volta dalla buona lettura del grafico orario, preciso nel segnalare le zone di ripartenza al ribasso del prezzo, come dimostrato anche poche ore fa a 0,7660. Gli obiettivi naturali appaiono ora in area 0,76 per poi poter assistere a formazione di divergenze regolari rialzista nei pressi di quei punti di minimo. Per long più conservativi invece guarderemo al superamento di 0,7665 in direzione 0,77.

 

di Davide Marone, analista di Fxcm
Fonte: www.finanzaoperativa.com

 

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