Il cambio Eur/Usd prova a rimbalzare dal supporto statico in zona 1,090. Tuttavia, per allungare credibilmente il passo il cross dovbrà in prima battuta incrociare al rialzo la propria media mobile a 21 sedute, al momento passante per quota 1,099 e successivamente riuscire a mettersi alle spalle anche l’analoga media a 50 giorni attualmente passante per 1,110. Oltre i successivi target diventerebbero 1,1155 e 1,120.
Per contro, l’eventuale ritorno del cambio al di sotto di quota 1,090 favorirebbe un nuovo ritracciamento (e quindi un rafforzamento del dollaro) verso 1,0855 prima e in area 1,080 in seguito.
Dal punto di vista macro, secondo la prima stima riportata ieri dal Bureau of Economic Analysis il Pil Usanel secondo trimestre ha evidenziato un rialzo del 2,3%. Le attese del consensus erano fissate per una crescita maggiore pari al +2,6%. Rivisto al rialzo tuttavia il dato del primo trimestre al +0,6% dal -0,2%.
A contribuire positivamente alla crescita de Pil statunitense, come fatto notare dagli analisti di IG, è stata l’aumento della spesa per consumi delle famiglie americane, +2,9% nel 2T 2015 ben più alta del +1,8% del primo trimestre. Molto buona la crescita della spesa su beni non durevoli che ha mostrato l’incremento più alto (+3,6%) dal primo trimestre 2013. Altro elemento positivo è stata la ripresa delle esportazioni salite del 5,3%, dato ben migliore rispetto al -6% del trimestre precedente (elemento determinante è stata la lieve debolezza del dollaro evidenziata nel 2T dopo un primo trimestre invece in forte ascesa). Deludono invece gli investimenti (+0,3% rispetto al +8,6% del primo trimestre).
Le cifre sul Pil hanno evidenziato luci e ombre e non cambiano le aspettative sulle prossime azioni della Fed. Saranno ora da verificare le prossime cifre su inflazione e non farm payrolls (e la seconda stima sul Pil del 2T pubblicata il 27 agosto) per rivedere le prospettive sul timing del rialzo del costo del denaro. Crediamo che, nonostante le probabilità di rialzo dei tassi da parte della Fed a settembre siano molto elevate, lo scenario più probabile sia quello di un incremento a dicembre del costo del denaro di 25 punti base. G.R.
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