In un mercato che, come affermiamo da diversi giorni, non è guidato da temi macro di breve termine né da pubblicazioni di dati tali da spingere i prezzi, si riaffaccia sulla scena la Swiss National Bank che tristemente ricordiamo per la sua clamorosa (e discutibile, per usare un eufemismo) scelta di abbandonare il PEG sul cross Eur/Chf poco più di 3 mesi fa.
Ebbene, l’istituto centrale elvetico ha ieri comunicato che vi è la possibilità di estendere ulteriormente in territorio negativo i tassi di interesse sui depositi per quanto concerne fondi pensione, enti pubblici e imprese legate al governo federale.Tale manovra che, se non si trattasse della SNB, non susciterebbe neanche troppo rumore, è rivolta sempre al fine di disincentivare l’afflusso di liquidità in franchi svizzeri e più in generale in attività denominate in franco svizzero, come dimostra la discesa sotto lo zero dei bond elvetici a 10 anni per la prima vola nella storia.
La dinamica di acquisti di franco è infatti ancora ben presente di fronte a focolai di rischio quali la situazione greca piuttosto che l’acuirsi delle tensioni internazionali. Da un punto di vista tecnico, alla comunicazione della notizia la divisa svizzera è stata venduta in maniera importante in particolare contro l’euro: il cross infatti, che ben stava percorrendo un sentiero ribassista da ormai metà febbraio, ha messo a segno un repentino breakout della volatilità in grado di violare le resistenze tecniche prima a 1,0265 e poi in area 1,03 per estendere fino a 1,0425 prima di correggere fisiologicamente.
Da un punto di vista tecnico esso pone dunque le basi per ripartire anche in ottica multiday verso area 1,0490, 1,0540 e 1,06, Dal lato UsdChf le reazioni sono state evidentemente meno eclatanti ma comunque in grado di portare ad ottimi apprezzamenti con superamento dell’ottima area di resistenza tra 0,9630 e 0,9650, con la complicità della forza di dollaro ancora comunque presente. Già, il dollaro-centrismo che in intraday si manifesta con una certa irregolarità ma che comunque resta la dinamica guida del valutario nel momento in cui sono ben chiari durante la giornata i flussi univoci in vendita (come ieri mattina) o in acquisto di biglietto verde contro tutte le altre major.
D’altro canto va ricordato che comunque esso non può essere ritenuto una costante per così dire “universale”, come siamo stati abituati ad osservare con ridondanza negli ultimi 9 mesi a questa parte. Ne è esempio lampante il cambio GbpUsd che, ieri mattina pur seguendo bene i flussi di vendita di dollari ha poi eccezionalmente sovraperformato riuscendo a salire di oltre 100 pips nello spazio di 1 ora, laddove invece ad esempio EurUsd aveva già arrestato la salita ed anzi si apprestava a nuove vendite intraday.
Da qui peraltro l’ampio ribasso del cross EurGbp. E non si può certo ritenere che siano state le Minute della Bank of England a provocare un movimento di così vasta portata. Come scrivevamo in questa sede ieri infatti, l’esito era piuttosto scontato: il MPC, il braccio di politica monetaria della Bank of England, si è espresso con zero voti a favore di ritocchi a tassi di interesse e Quantitative Easing totale contro nove (contrari). Come da attese, appunto. Ciò per reiterare una volta di più su come in un mercato che pur si mantiene estremamente volatile non vi sia dunque un macrotema in grado di guidare l’azione dei prezzi e come perciò possa divenire verosimile assistere a strappi isolati di prezzo.
L’ultimo caso si riferisce al dollaro neozelandese che questa notte ha ben stornato in risposta ad alcune dichiarazioni da parte di tal McDermott, membro della Reserve Bank of New Zeland, il quale avrebbe dichiarato che l’istituto centrale non stia considerando ulteriori rialzi dei tassi di interesse lasciando peraltro paventare in qualche modo che siano più verosimili dei tagli degli stessi.
Il cambio NzdUsd dunque, dopo le ottime tenute delle resistenze tecniche in area 0,7720, ha stornato in maniera significativa con i primi target raggiungibili ed ormai vicini a 0,7565 ed estensioni verosimili anche a 0,75 una volta superati tali supporti. Venendo in ultimo al calendario macroeconomico, focus sulle Vendite al Dettaglio del Regno Unito alle 10.30 e quindi ancora una volta sulla sterlina, e sulla Vendita di Abitazioni Nuove negli Stati Uniti previste per le ore 16.
EurUsd Guardando al grafico giornaliero, per quanto in maniera confusa, le indicazioni restano tuttora ribassiste come dimostra anche ieri il rientro dai tentativi di salita verso 1,08. Il grafico orario continua invece nel fornirci view controverse in termini di direzionalità. Come pure affermavamo ieri infatti può essere opportuno cogliere le prime fiammate di volatilità sulle pur precise confluenze grafiche ed operare a target contenuti, restando pronti ad eventuali successivi ingressi anche in direzione opposta laddove si formassero aree tecniche interessanti. A tal proposito, ad ora, area 1,0715 è favorevole per ingressi in vendita verso 1,0685 per messa di stop in pari d’obbligo e possibilità di estendere in direzione 1,0660. I reverse pure potrebbero scattare sopra 1,0725 in direzione 1,0745, quest’ultimo miglior trigger point per acquisti con obiettivi tra 1,0780 e 1,08.
UsdJpy “Il daily resta rialzista anche se si trova di fronte a resistenze importanti tra 119,75 e 120 e i grafici a 4 ore e 1 ora ancora mantengono un’impostazione bullish, con l’ottima area di supporto a 119,50 che può dunque sostenere il prezzo in direzione 119,80 per messa di stop in pari e possibilità di allungo verso 120 dalla cui violazione dipendono anche gli scenari multiday verso 120,50 e 120,90. Riterremmo invece premature posizioni short a rottura di 119,50, rinviandole così al superamento al ribasso di 119,25 per obiettivi contenuti a 119,05 prima e nel caso 118,80.” Questo quanto riportavamo ieri e che ricalca in buona parte quanto osserviamo oggi. Il daily dunque in presenza di aree tecniche di resistenza in grado di respingere il prezzo e segnali di vendita che si sono manifestati in area 120. Nel breve area 119,80 può fare ancora da supporto e riterremo opportune vendite più importanti a violazione di 119,50 per rivisitazione di 119,25 e di 119. Break sopra 120,15 sarebbero significativi verso 120,45.
GbpUsd Come scrivevamo nella prima parte, copioso sono stati gli acquisti di sterlina a superamento delle pur valide resistenze tecniche presenti a 1,4980 e 1,5050. Indubbio dunque che ora l’impostazione sia rialzista e che proprio area 1,4980 rappresenti un’area di supporto dalla quale ragionare per acquisti in rivisitazione di 1,5050 e di nuovi massimi verso livelli a 1,51. Il grafico orario mostra uno scenario che va in tal senso e che contempla anche correzioni più significative verso 1,4950 dal quale ancora occorrerà contemplare acquisti di sterlina. Ritorni sotto 1,4910 ci farebbero invece propendere per nuove vendite per 1,4875 e soprattutto 1,4850.
AudUsd “Lo scenario ribassista invalidato a favore di acquisti spinti dai buoni dati di questa notte sull’Inflazione in Australia. Il 4 ore risulta ancora di equivoca interpretazione mentre il grafico a 1 ora sembra possa conservare una discreta impostazione rialzista dopo la rottura di 0,7750 a favore di 0,7790/0,78 se dovessero articolarsi buoni strappi di volatilità. Sensate sarebbero anche le vendite al rientro sotto 0,7750 in direzione 0,7730, ma sotto 0,7705 la view bullish potrà vedere ampio sviluppo.” Questa la view di ieri e che resta più che valida in quanto a logica. Il grafico orario ci mostra ora delle buone vendite in area 0,7755 con obiettivi vicini a 0,7725 e possibilità di allungo a 0,7705. Se tale livello venisse violato potremmo attenderci strappi in direzione 0,7675. Torbidi invece gli scenari di acquisto che in limit potranno essere contemplati proprio in area 0,77 a volatilità contenuta. In stop da rimandare invece sopra 0,7760.
a cura di Davide Marone, analista di Fxcm
Fonte: www.finanzaoperativa.com
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