L’Euro Index (paniere valutario di mia creazione) ha realizzato un minimo relativo alla fine dello scorso mese di novembre dal quale ha effettuato un piccolo rimbalzo ora però fermato dall’importante resistenza dinamica costituita da una Gann line.
La situazione puramente tecnica è invariata, ossia negativa anche se tende alla neutralità. Il completamento della precedente candela settimanale non è stato sufficiente a generare un cambiamento di stato.
Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.
A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella pubblicata di seguito, nel 42% dei casi (in rialzo rispetto al 36% di 8 giorni fa) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni evidenziano cinque importanti indebolimenti nei confronti di alcune valute; vedi il Colombian peso, il Brasilian real, la Novergiankrone, il Mexican peso e sempre il South african rand. Sempre positivo tuttavia l’euro nei confronti della Turkish lira.
Come ben evidente anche dai dati come sopra, lo scenario puramente tecnico rimane al momento ribassista, ma tende nuovamente alla neutralità. Attenzione perché un eventuale rafforzamento potrebbe essere limitato nel tempo e, soprattutto, nascondere la realizzazione di un massimo relativo, seguito da un peggioramento.
Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.
I movers e spunti sull’euro
L’Eur/Aud si è spinto fino 1,617 prima di indietreggiare con forza. Attenzione alla tenuta di 1,575/2. L’Eur/Cad cede con decisione dall’inizio della settimana anche se cerca di rallentare la flessione in essere. Possibile realizzazione di un doppio minimo ascendente seguito da una ripresa. Attenzione alla tenuta dei recenti minimi. L’Eur/Chf ha abbassato ulteriormente i minimi dell’anno prima di rimbalzare verso 1,045. Positivo solo il passaggio al di sopra di 1,046. L’Eur/Gbp sta testando la precedente resistenza di 0,855 e sembra in grado di superarla con obiettivi 0,862 e 0,865. L’Eur/Jpy rimbalza dal minimo relativo di 127,50 e sembra diretto verso 130,5/131,5. L’Eur/Nok si è fermato poco al di sotto dell’obiettivo 10,50 (realizzato 10,39) prima di accusare 3 candele nere, mentre sta testando il doppio livello di supporto di 10. Fondamentale la tenuta di quest’ultimo. L’Eur/Nzd appare incerto e dovrà mantenersi al di sopra di 1,655 per mantenere il suo potenziale rialzista inalterato. L’Eur/Sek ha pienamente confermato la precedente ipotesi di “…appare necessitare di una breve pausa” e si mantiene in una situazione di equilibrio precario sopra 10,20/18. L’Eur/Try ha messo a segno un nuovo massimo storico all’inizio della settimana che tenta di innalzare ulteriormente. L’Eur/Zar ha generato un segnale ribassista a seguito del cedimento del precedente 18.
La divisa europea ha dovuto fare i conti, in molti casi, con un aumento di volatilità.
Alcune idee sul dollaro Usa
L’Usd/Cad tende a confermare il segnale ribassista generato a seguito del cedimento di 1,270/68. L’Usd/Cnh ha confermato il precedente “… segnale di peggioramento con il ritorno sotto del precedente 6,37” accusando quindi un’accelerazione ribassista e una serie di nuovi minimi. L’Usd/Jpy ha effettuato un movimento altalenante in corrispondenza del precedente 113 prima di rimbalzare, ma cautela. L’Usd/Sek realizza una configurazione grafica potenzialmente ribassista. Fondamentale la tenuta confermata di 9,00 circa, mentre il rischio di un’accelerazione ribassista sotto tale ultimi livello è elevato. L’Usd/Zar genera un segnale di indebolimento e mette alla prova il supporto dinamico di 15,70/65. Attenzione alla tenuta di tale area. Per l’Usd/Chf vedi la sezione “Trade opportunity”.
Il biglietto verde deve fare i conti con alcune situazioni potenzialmente molto rischiose.
La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importanti cross
Trade opportunityRiprendo oggi l’analisi pubblicata lo scorso 3 novembre relativa all’Usd/Chf che potete ritrovare cliccando qui. Riporto per comodità la precedente strategia operativa.
“Short in caso di mancato superamento di 0.917 e sotto 0.907 con obiettivi rispettivi 0.909/7 e 0.900, poi 0.888 e 0.881/75; praticamente i precedenti livelli.
Long sopra 0.917 con obiettivi 0.925 e 0.928, poi 0.935 (rischio di pullback down) e 0.945/57.”
Nel nostro caso, l’immediato superamento di 0,917 ha favorito qualche long e il superamento del 3° obiettivo posto a 0,935. In seguito, la precedente ipotesi di pullback down proprio in corrispondenza di tale ultimo livello è stata ampiamente confermata e il dollaro Usa è prontamente sceso fino 0,915 circa.
Il biglietto verde ha quindi realizzato lunedì un ennesimo minimo ascendente dal quale rimbalza, ma appare incerto in corrispondenza di 0,9275 circa. A questo punto, potrebbe indietreggiare e riportarsi nelle immediate vicinanze della fascia di supporto di 0,917/4 circa.
La tenuta di tale area è fondamentale, in quanto è interessata anche dal passaggio del supporto dinamico della tendenza in essere dall’inizio dell’anno, il quale eventuale cedimento dovrebbe rappresentare un segnale di inversione ribassista con obiettivi 0,905 e 0,898/1.
Lo scenario puramente tecnico rimane tuttavia, al momento, rialzista e il superamento del massimo relativo di martedì scorso dovrebbe coincidere come un segnale in tale senso e precedere il ritorno verso 0,935 e 0,945/60.
A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm
www.bluerating.com
Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento.
Leggi il Disclaimer »