EZ: miglioramento economico “solido e diffuso”. I “rischi al ribasso prevalentemente confinati a fattori globali”. Rilasciati ulteriori buoni dati con nuovi record pluriennali, o consolidamenti in loro prossimità, per gli indicatori di attività PMI e gli indici di fiducia, dopo le precedenti protratte corse al rialzo, che reiterano sostanzialmente i messaggi macroeconomici positivi inerenti l’’eurozona proiettandoli già oltre il secondo trimestre. La fiducia dell’industria è sostenuta dall’evoluzione economica (esempio: Pil trimestrale francese ai massimi dal 2011, spagnolo ai massimi dal 2015 e austriaco ai massimi dal 2011), quella dei servizi dall’attesa di ulteriore crescita della domanda e quella del consumo dai miglioramenti economici e occupazionali. Riprendendo la parole di Mario Draghi, il miglioramento economico è “solido e diffuso” e “i rischi al ribasso sono prevalentemente confinati a fattori globali”.
US: crescita non spettacolare perché moderata ma in progresso e sostenibile, senza impatti sui prezzi. Il Pil del secondo trimestre ha accelerato la crescita rispetto al primo. Il contributo principale arriva dal consumo alimentato dall’aumento del reddito disponibile. Gli investimenti sono cresciuti nella componente non residenziale, le scorte hanno sottratto poco e il commercio internazionale aggiunto poco di più. Sono numeri di crescita non spettacolare, moderata ma con presupposti di sostenibilità per un consumo ben alimentato e un’attività delle imprese orientata a crescere. L’elemento insoddisfacente resta quello dei prezzi, che può indurre la Fed a dilazionare nel tempo la normalizzazione dei tassi. Tra gli altri dati, prevalgono quelli positivi. Bene indici di attività nazionali e regionali, lavoro, fiducia, deficit della bilancia commerciale e ordini globali, anche se è in rallentamento la parte ricorrente. Meno bene vendite case per numero, anche se ai massimi di valore e crescita delle scorte per rallentamento vendite.
JN: l’economia procede ma i prezzi ristagnano. Il Pmi Manifatturiero, anche se in modesta contrazione, resta espansivo per l’undicesimo mese consecutivo e anche gli indici Anticipatore e Coincidente, che analizzano le condizioni generali del business, prospettiche e correnti, sono a livelli tra i più elevati degli ultimi anni. La spesa delle famiglie cresce, raggiungendo il tasso tendenziale massimo dall’8/15. Migliora ulteriormente anche il mercato del lavoro, col ritorno del tasso di disoccupazione ai minimi dal 6/94 e la salita del rapporto impieghi/candidati al nuovo massimo dal 2/74 (!). Ciononostante, continua a restare debole l’inflazione. L’unica componente in crescita si conferma l’energia e tutti gli indici restano a livelli assoluti bassi e lontani dall’obiettivo della Bank of Japan del 2%, che infatti nelle sue stime ne ha procrastinato il raggiungimento di un altro anno al 2019.
Articolo a cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
Fonte: www.finanzaoperativa.com
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