Grazie al crescente interesse degli investitori istituzionali, la dominance delle grandi transazioni su Bitcoin è aumentata dal 30% del 2020 a oltre il 65% del 2021.
A fare il quadro della situazione, come riportato da Cryptonomist.ch, è l’analista del mercato on-chain Glassnode: “Il dominio delle grandi transazioni Bitcoin (pari a oltre un mln di dollari) è aumentato dal 30% nel 2020, a oltre il 65% nel 2021. Questo riflette una quota crescente di interesse istituzionale, e il trasferimento di capitale attraverso la rete Bitcoin”. Nel suo report on-chain Glassnode ha riportato i suoi dati sulla regina delle crypto, rivelando che a dominare la scena sono le grandi transazioni in Bitcoin.
Se da un lato, le transazioni dei grandi investitori istituzionali continuano a crescere, dall’altro le transazioni sotto il milione di dollari sono diminuite, con una dominance dal 70% a circa il 30%-40%.
Il capitale degli investitori istituzionali preferisce la rete Bitcoin
A dominare la scena su Bitcoin ci sono holders, accumulatori, strategie di solito non interessanti per i traders di piccole dimensioni di questo mercato crypto in continua espansione. Ma anzi, piuttosto favorite da anche gli investitori istituzionali.
Solo in questo agosto 2021, JPMorgan Chase ha lanciato un proprio fondo su bitcoin. La più grande banca degli Stati Uniti ha quindi iniziato a proporre ai suoi clienti di Private Bank i nuovi prodotti bitcoin per la sua prima volta.
Non solo anche gli ETF su Bitcoin, da anni rinviati su territorio americano, sono invece stati approvati in Europa, sempre in questo mese. Si tratta del Melanion BTC Equities Universe Ucits ETF, quotato sull’Euronext di Parigi.
Gli ETF sono strumenti finanziari che facilitano l’accesso alle crypto proprio per gli investitori istituzionali.
Per non parlare del gran successo di Grayscale che ha emesso le sue azioni collegate al Bitcoin, i GBTC che continuano ad attirare i grandi investitori. Dal gigante bancario Morgan Stanley alla rock star degli investimenti azionari Cathie Wood, e molti altri.
Articolo a cura di Gianluigi Raimondi
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