Le importazioni di Pechino, nel mese di maggio, hanno riportato un aumento pari al 14,8% rispetto allo stesso mese del 2016, contro un’attesa del 8,5% e un dato inerente al mese precedente pari all’11,9%. Tuttavia i dati sulle importazioni specifici per metalli i non ferrosi danno una lettura più ambigua. Infatti, concentrandoci sul rame, se da un lato si registrano degli aumenti delle importazioni su base mensile e su specifiche tipologie di metallo, dall’altro si registrano delle contrazioni se i livelli vengono comparati con quelli di un anno fa.
Nel dettaglio, le importazioni di concentrati e minerali di rame per il mese di maggio hanno registrato il livello più basso degli ultimi 18 mesi. Inoltre, per i concentrati di rame le contrazioni sono presenti sia su base mensile che su base annua. In particolare, i carichi di concentrati hanno registrato una contrazione pari al 20% rispetto a maggio 2016 e del 15,4% rispetto al mese di aprile. Ma a sorprendere al rialzo sono le importazioni di anodi, rame raffinato e prodotti semifiniti che hanno registrato un quantitativo pari a 390.000 tonnellate nel quinto mese del 2017, riportando un incremento pari al 30% rispetto ad aprile 2017, ma se il dato viene comparato con i livelli riportati nello stesso mese del 2016 il risultato è una contrazione pari al 9 per cento.
Concludendo, se da un lato la lettura dei dati cinesi inerenti alle impetrazioni sta dando un momento di pausa al comparto dei non ferrosi, dall’altro sembrerebbe che le problematiche inerenti alle capacità future di consumo da parte di Pechino siano ancora presenti.
Articolo a cura di Wings Partners Sim
Fonte: www.finanzaoperativa.com
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