Bce, Draghi guadagna tempo sui dettagli del QE

Finanza Operativa Finanza Operativa - 12/09/2017 16:05

Il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati nell’ultima riunione. Soprattutto, non ha dato alcun dettaglio sul futuro del programma di Quantitative Easing (QE), la cui fine è programmata per dicembre.

La BCE ha tipicamente annunciato variazioni al programma di QE tre mesi prima delle date di scadenza, che giungevano in contemporanea con gli aggiornamenti delle proiezioni dello staff dell’Eurotower. Il ritardo potrebbe segnalare un Consiglio diviso. Il presidente Draghi ha spiegato durante la conferenza stampa che la maggior parte dei dettagli probabilmente saranno annunciati il mese prossimo, durante la penultima riunione della BCE prima della scadenza del QE.

Il presidente ha dichiarato poi che il Consiglio Direttivo ha discusso vari scenari relativi al futuro del programma di QE e numerosi comitati interni hanno ricevuto il compito di indagare su diversi aspetti e sugli impatti di potenziali cambiamenti.

I mercati erano desiderosi non solo di ottenere dettagli sul QE, ma anche commenti sul recente apprezzamento dell’euro. La moneta unica è salita di poco meno il 7% su base ponderata per il commercio e di poco meno il 14% contro il dollaro. Ciononostante, Draghi si è limitato a parlare dell’impatto sulle previsioni della BCE, sottolineando che le attese per l’inflazione nel 2018 e nel 2019 sono state riviste al ribasso, a causa del rafforzamento della valuta. Il presidente ha poi osservato come la volatilità della valuta aggiunge incertezza all’outlook, sottolineando come il Consiglio non fosse soddisfatto delle prospettive dell’inflazione. Draghi non ha però commentato in maniera diretta l’impatto negativo dell’apprezzamento dell’euro sulla domanda di esportazioni dell’Eurozona.

Su altri fronti, la BCE ha espresso una valutazione ragionevolmente positiva delle prospettive di crescita dell’Eurozona. L’Eurotower ha rivisto al rialzo le previsioni di espansione del PIL per il 2017 al 2,2%. Si tratterebbe del tasso di crescita più alto dal 2007.  La solida crescita dei consumi e degli investimenti è supportata dalla performance positiva del commercio netto. Nel frattempo, le condizioni del credito restano accomodanti, con un buon ritmo di aumento dei prestiti erogati.

Nel complesso, la riunione di settembre della BCE si è rivelata un non-evento. Gli investitori attendono ora con impazienza il meeting di ottobre per essere rassicurati sulla continuazione del QE nel 2018.

Articolo a cura di Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist, di Schroders

 

Fonte: www.finanzaoperativa.com

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