Unicredit è, insieme a Intesa Sanpaolo, una delle due big bank non solo di Piazza Affari, ma del sistema bancario italiano.
Il titolo ha una capitalizzazione superiore a 31 miliardi di euro e un peso di circa il 4,3% sull'indice Ftse Mib, condizionando quindi e non poco l'andamento dello stesso con i suoi movimenti, tanto al rialzo quanto al ribasso.
Quotazione Unicredit: protagonista indiscusso del Ftse Mib nel 2021
Unicredit ha visto un 2021 decisamente brillante, visto che ha messo a segno la migliore performance nel paniere delle blue chips e tra tutte le azioni quotate a Piazza Affari.
Unicredit si è lasciato alle spalle lo scorso anno con uno straordinario rialzo del 77,09%, evidenziando una performance più che tripla rispetto a quella dell'indice Ftse Mib.
Il titolo ha continuato a salire anche all'inizio del 2021, tanto che nelle prima decade di gennaio ha guadagnato un ulteriore 5%, spingendosi su valori di prezzi che non vedeva da inizio agosto 2018.
Quotazione Unicredit: i 3 fattori che hanno guidato gli acquisti
Tre sono i fattori chiave che hanno alimentato e sostenuto la corsa al rialzo di Unicredit lo scorso: il nuovo AD, la scommessa per un coinvolgimento del gruppo nel consolidamento bancario e il nuovo piano industriale.
Gli investitori hanno accolto con favore l'arrivo del nuovo CEO, Andrea Orcel, che dal 15 aprile 2021 ha preso il posto di Jean Pierre Mustier.
Per quanto il lavoro svolto da quest'ultimo sia sta apprezzato, è stata lamentata da alcuni un'eccessiva prudenza nella gestione di Unicredit che invece ora dovrebbe beneficiare di un maggiore dinamismo sotto la guida di una personalità di stampo più internazionale quale quella di Orcel.
Quanto all'M&A, per diversi mesi del 2021 ha tenuto banco il tema della possibili acquisizione di Banca Monte Paschi da parte di Unicredit.
Per quanto il mercato ci avesse creduto, le trattative tra la banca e il MEF sono naufragate e poco prima di fine ottobre scorso è stata annunciata l'interruzione delle stesse.
Molti credono che la partita non sia ancora chiusa e che Unicredit potrebbe essere nuovamente coinvolto in una trattativa per un deal con Banca Monte Paschi, senza escludere operazioni anche transfrontaliere, con alcuni rumor che hanno parlato di un possibile interesse del gruppo guidato da Orcel per Commerzbank.
Quotazione Unicredit: i target del nuovo piano industriale
Intanto l'attenzione del mercato continua ad essere focalizzata sul terzo tema chiave del 2021: il nuovo piano industriale, presentato dal gruppo a inizio dicembre scorso.
Euforica l'accoglienza riservata dal mercato che in una sola seduta ha premiato il titolo con un rally di quasi l'11%, seguito da ulteriori rialzi nelle settimane successive, intervallati da pochissimi segno meno, peraltro molto contenuti.
In estrema sintesi il piano strategico 2021-2024 punta a realizzare un utile netto superiore a 3,3 miliardi di euro nel 2021 e nel 2022, per poi salire a oltre 4,5 miliardi di euro nel 2024, mentre i ricavi dovrebbe attestarsi a 16 miliardi di euro nel 2021 e a oltre 17 miliardi nel 2024.
L'elemento cardine del nuovo piano è la maggiore remunerazione degli azionisti, grazie alla combinazione di dividendi e piano di buy-back.
Molto positivi i giudizi espressi dalle banche d'affari che hanno accolto con grande favore il piano industriale di Unicredit, vedendo un futuro ancora molto roseo per il titolo.
Quotazione Unicredit: banche d’affari bullish dopo il nuovo piano
Gli analisti di Equita SIM hanno definito superiori alle attese i target del business plan, evidenziando in particolare la principale sorpresa della politica di remunerazione.
La SIM milanese ha ribadito la sua view bullish sul titolo, con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo alzato del 18% a 16 euro.
Si sono mossi nella stessa direzione i colleghi di Deutsche Bank che da una parte hanno reiterato il rating "buy" e dall'altra ha incrementato il target price da 15 a 17 euro, alla luce di una politica di remunerazione decisamente più generosa.
Quotazione Unicredit sotto la lente di JP Morgan e Credit Suisse
Ad apprezzare quest'ultimo aspetto è stata anche JP Morgan, secondo cui il piano industriale di Unicredit spiana la strada a un incremento dei ritorni.
La banca USA mantiene invariata la sua view positiva sul titolo, con una raccomandazione "overweight" e un fair value a 17 euro.
Anche Credit Suisse punta senza indugio sul titolo, con un rating "outperform" e un prezzo obiettivo a 13,8 euro.
Secondo la banca elvetica, Unicredit ha indicato nel business plan un sentiero per raggiungere un obiettivo di Rote al 10% entro il 2024.
Quotazione Unicredit: Intesa Sanpaolo e BofA alzano il target price
La valutazione del titolo è stata rivista da Intesa Sanpaolo che ha incrementato il target price da 13,7 a 16,9 euro, con una raccomandazione "buy".
Per gli analisti il nuovo piano industriale segna l'inizio di una nuova era per Unicredit, con una generosa remunerazione degli azionisti, cui si affiancano crescita dei ricavi, ottimizzazione del capitale ed efficienza dei costi.
Al pari di Intesa Sanpaolo, anche Bank of America ha modificato il fair value del titolo, alzandolo da 13,5 a 17 euro, con una raccomandazione "buy”.
La banca USA ha anche messo mano alle stime di utile pr azione, incrementandole da 1,31 a 1,55 euro per il 2022 e da 1,52 a 1,84 euro per il 2023, alla luce dei target di distribuzione agli azionisti, definitivi "sbalorditivi".
Quotazione Unicredit tra le top pick di Mediobanca
Tra i broker ottimisti troviamo anche Jefferies che sul titolo ha un rating "buy", con un prezzo obiettivo a 16,2 euro.
Infine, Unicredit è tra le top pick di Mediobanca con una raccomandazione "outperform" e un target price a 16,5 euro.
Per gli analisti il titolo continua a trattare su multipli economici e questo lascia ben sperare per le sue prospettive future.
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