Tra le tipologie di azioni quotate in Borsa rientrano anche le azioni ordinarie e quelle privilegiate, che hanno molti tratti in comune, ma anche delle differenze importanti che andremo a vedere da vicino a breve.
Azioni ordinarie: i diritti conferiti al possessore
Le azioni ordinarie sono l'unità minima di partecipazione al capitale di una società e si tratta di titoli nominativi che attribuiscono ai soci i normali diritti di partecipazione, sia amministrativi che di natura patrimoniale.
Le azioni ordinarie conferiscono al possessore una serie di diritti, tra cui quello di voto, ricordando che ogni azione dà diritto ad un voto.
Chi è titolare di azioni ordinarie può partecipare all'assemblea e votare sulle questioni più rilevanti della società, così come può chiedere la convocazione della riunione assembleare, a patto che la richiesta giunga da un numero di soci pari ad almeno 1/5 del capitale.
Azioni ordinarie: i diritti di natura patrimoniale
Il diritto di partecipazione agli utili prevede che al possessore di azioni ordinarie sia riconosciuta una parte proporzionale degli utili netti.
Quanto ai dividendi, è prevista la distribuzione degli stessi senza l'applicazione di limiti massimi.
Lo stesso diritto di partecipazione agli utili si applica in relazione alla suddivisione del patrimonio netto risultante dalla liquidazione della società.
L'azionista ordinario sarà liquidato solo dopo che saranno stati soddisfatti i possessori delle obbligazioni e delle azioni privilegiate.
Le azioni ordinarie conferiscono anche il diritto di opzione nella sottoscrizione di azioni o di obbligazioni convertibili di nuova emissione, in modo da garantire al possessore il mantenimento della sua posizione all'interno della società.
Alle azioni ordinarie, come previsto dall'articolo 2437 del Codice Civile, è riconosciuto anche il diritto di recesso, ai soci dissenzienti su alcune delibere relative ad esempio alla modifica della clausola dell'oggetto sociale, alla trasformazione della società o al trasferimento della sede sociale all'estero, giusto per citarne alcune.
Uno dei tratti distintivi delle azioni ordinarie è rappresentato dalla responsabilità limitata: in caso di fallimento della società, di fatto le perdite dell'azionista ordinario sono limitate all'entità dei conferimenti apportati inizialmente a titolo di capitale.
Si tratta di un beneficio non di poco conto che permette al titolare di azioni ordinarie di salvaguardare in ogni caso il patrimonio personale che quindi non può essere aggredito in alcun modo dai creditori della società in caso di fallimento della stessa.
Azioni privilegiate
Le azioni privilegiate, al pari di quelle ordinarie, sono titoli nominativi e rappresentano l'unità minima di partecipazione al capitale sociale.
Le azioni privilegiate hanno le stesse caratteristiche di quelle ordinarie, ossia includono di tutti i diritti di queste ultime, con l'aggiunta di alcuni "privilegi".
All'articolo 2348 del codice civile si legge che le azioni devono essere di uguale valore e conferiscono ai loro possessori uguali diritti.
Nello stesso articolo viene indicato che "si possono tuttavia creare, con lo statuto o con successive modificazioni di questo, categorie di azioni fornite di diritti diversi anche per quanto concerne la incidenza delle perdite".
In questa categoria rientrano le azioni privilegiate che possono essere convertibili, quando cioè possono essere convertite in un dato numero di azioni ordinare, e rimborsabili, quando possono essere acquistate dall'emittente e quindi rimborsate all'investitore.
Azioni privilegiate: due caratteristiche particolari
Le azioni privilegiate, oltre a godere di tutti i diritti delle azioni ordinarie, hanno due caratteristiche peculiari.
Una riguarda la corsia preferenziale che viene ad esse riconosciute nella ripartizione degli utili: in altre parole alle azioni privilegiate spetta il diritto ad una determinata quota dell'utile distribuibile prima che venga assegnato il dividendo alle azioni ordinarie.
Alle azioni privilegiate è altresì riconosciuto un particolare vantaggio che si traduce una prelazione rispetto alle azioni ordinarie in caso di ripartizione del patrimonio e quindi di rimborso del capitale in seguito al fallimento o allo scioglimento della società.
A fronte di questi privilegi di carattere patrimoniale, si segnalano alcune limitazioni sul piano amministrativo.
A differenze delle ordinarie, le azioni privilegiate sono senza diritto di voto, almeno con riferimento alle assemblee ordinarie, mentre possono votare in quelle straordinarie.
Azioni ordinarie e azioni privilegiate: le differenze chiave
Riassumendo quindi le principali differenze tra le azioni ordinarie e quelle privilegiate, possiamo evidenziare in primis il diverso dividendo pagato.
Il dividendo delle azioni privilegiate è solitamente più alto di quello delle ordinarie, è generalmente fisso e ciò consente quindi di conoscere in anticipo la remunerazione attesa nel tempo.
Le azioni privilegiate sono in una posizione più favorevole rispetto alle ordinarie in caso di fallimento della società, riservando al possesso una corsia preferenziale e prioritaria nel rimborso del capitale.
@Autore Foto
Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento.
Leggi il Disclaimer »