Quando si parla di azioni si è soliti pensare ai titoli quotati in Borsa, ma è bene sapere che esistono varie tipologie oltre a quelle ordinarie.
Secondo quanto previsto dal codice civile all'articolo 2.347, una società può creare "categorie di azioni fornite di diritti diversi anche per quanto concerne la incidenza delle perdite. In tal caso la società, nei limiti imposto dalla legge, può liberamente determinare il contenuto delle azioni delle varie categorie".
Partendo da questa indicazione del codice civile, andremo a vedere ora da vicino due particolari tipologie di azioni: le azioni di risparmio e le azioni di godimento.
Azioni di risparmio: quando sono state istituite
Le azioni di risparmio sono state istituite con la legge n. 216 del 7 giugno 1974, la stessa che ha istituito la Consob, ossia la Commissione nazionale per le società e la Borsa.
Quasi 25 anni è arrivato il Testo Unico della Finanza, emanato con il decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998, ad innovare la disciplina delle azioni di risparmio.
In primis è da evidenziare che le azioni di risparmio possono essere emesse solo da società quotate e sono di fatto ammesse di diritto alla quotazione nei mercati in cui sono presenti le azioni ordinarie della società.
L'emissione delle azioni di risparmio può avvenire in due momenti differenti: in sede di aumento di capitale o anche di conversione di azioni già emesse, ordinarie o di altra categoria.
A loro volta le azioni di risparmio possono essere convertibili (in azioni ordinarie) e non convertibili.
Azioni di risparmio: i principali vantaggi
Questa categoria di azioni è priva di alcuni diritti amministrativi, ma di converso gode di alcuni privilegi di natura patrimoniale.
Quanto al primo aspetto, le azioni di risparmio non attribuiscono alcun diritto diritto di voto al possessore, mentre con riferimento al secondo si segnala che sono in una posizione privilegiata in termini di ripartizione degli utili e di rimborso del capitale.
Il principale privilegio è quello riguardante il dividendo, con una remunerazione più alta riconosciuta ai possessori delle azioni di risparmio rispetto a quella dei titolari di azioni ordinarie.
Come previsto dalla legge n. 217 del 1974, nel momento in cui una società procede alla distribuzione degli utili, alle azioni di risparmio è riconosciuto un dividendo minimo, calcolato in percentuale sul valore nominale dell'azione, ma anche uno scarto minimo rispetto alla cedola delle azioni ordinarie.
In altre parole, il dividendo delle azioni di risparmio è "maggiorato" rispetto a quello delle azioni ordinarie e può accadere che a queste ultime non sia distribuito alcun utile, mentre alle azioni di risparmio sì.
Ogni società ha piena facoltà e autonomia di stabilire, tramite l'atto costitutivo, l'entità del dividendo privilegiato e la maggiorazione rispetto alle azioni ordinarie.
L'altro vantaggio patrimoniale cui accennavamo prima è quello che interviene nel momento in cui una società si scioglie.
Le azioni di risparmio sono le prime ad avere il rimborso del capitale per l'intero valore nominale.
Azioni di risparmio: la grande differenza rispetto a tutte le altre
C'è un aspetto che rende uniche nel loro genere le azioni di risparmio, ossia che possono essere al portatore, a patto che siano rispettate due condizioni.
In primis devono essere completamente liberate e in secondo luogo non devono appartenere ad amministratori, sindaci e direttori generali della società che le emette.
Azioni di godimento: a chi sono assegnate?
Mentre delle azioni di risparmio si parla nella legge del 1974 che le ha istituite e poi nel Testo Unico della Finanza, per iniziare a familiarizzare con le azioni di godimento si deve fare riferimento al Codice civile. Le azioni di godimento sono assegnate al titolare di azioni ordinarie, al posto di queste, quando è stato rimborsato il valore nominale delle stesse in caso di riduzione del capitale sociale.
Le azioni di godimento mirano a tutelare gli azionisti che in sede di rimborso possono trovarsi a ricevere solo il valore nominale delle azioni, mentre il valore reale delle stesse può essere diverso.
Azioni di godimento vs Azioni di risparmio: le differenze
Un tratto in comune con le azioni di risparmio è che anche le azioni di godimento non hanno diritto di voto, come previsto dall'articolo 2353 del codice civile.
Una grande differenza è rappresentata dalla diversa partecipazione alla ripartizione degli utili societari.
Come abbiamo visto prima, le azioni di risparmio sono in una posizione privilegiata e hanno diritto ad un dividendo minimo e maggiorato.
L'opposto accade per le azioni di godimento, visto che a queste ultime la partecipazione all'utile è riconosciuta solo dopo che alle azioni non rimborsate sia stato pagato un dividendo pari all'interesse legale.
La stessa situazione diametralmente opposta si verifica in caso di liquidazione della società, visto che le azioni di risparmio sono le prime ad essere rimborsate, mentre le azioni di godimento finiscono in coda e partecipano alla "ripartizione del patrimonio sociale residuo dopo il rimborso delle altre azioni al loro valore nominale", secondo quanto si legge sempre all'articolo 2353 del Codice civile.
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