Timori diffusi per le banche, ma gli Insider comprano

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 29/03/2023 16:12

Completato il consolidamento atteso fra il 20 febbraio ed il 20 marzo, Piazza Affari riparte ora alla volta dell'obiettivo temporale delineato dalla mappa previsionale: ancora una volta spettacolare nell'anticipare le tendenze della borsa italiana con largo anticipo.

 

Seduta interlocutoria a Piazza Affari, con gli indici azionari che terminano in territorio positivo, sebbene ancora una volta sotto i livelli di apertura. Dopo il conseguimento del target temporale del 20 marzo, però, la borsa italiana appare incamminata verso diverse settimane di recupero. Ne avremo netta conferma al superamento delle resistenze proposte ieri.
Una giornata attendista anche a Wall Street, che tira il fiato dopo le ultime turbolente settimane. Dopotutto, forse questo non è un nuovo 2008: il week-end è stato vissuto in una condizione di trepidazione circa lo stato di salute delle banche, ma nulla di rilevante è avvenuto. Nessuna conferenza stampa convocata in fretta e furia, nessun annuncio delle autorità, su ambo le sponde dell’Atlantico. Nel frattempo l'istituto di credito che ha rilevato le attività della fallita Silicon Valley Bank ha fatto faville in borsa: a dimostrazione dell’ottimo affare fatto.
Il mercato dimostra di apprezzare lo status quo raggiunto dalle aspettative di politica monetaria. Poco più di due settimane fa gli operatori prezzavano un terminal rate al 5.69% in autunno, e nessun intervento distensivo fino alla fine dell’anno. Ora si impone il PNF (Partito del Nulla di Fatto) in occasione del prossimo meeting della Fed, con almeno due tagli del policy rate da qui a dicembre.
Questo scenario promette di avere ramificazioni per i mercati azionari, come commentiamo nel Rapporto Giornaliero di oggi. Certo è che non tutti concordano su questa evoluzione. Il sondaggio sulla Consumer Confidence evidenzia umori poco compatibili con l’ipotesi di una recessione imminente, che renderebbe cogente un cambio di traiettoria da parte dei tassi d’interesse ufficiali, e secondo alcuni il mercato a termine ha prezzato il più cauto degli scenari. Non è detto insomma che la curva a termine non si risollevi nelle prossime settimane, dopo il recente spostamento verso il basso.
Della prospettiva di un taglio dei tassi di interesse ha ovviamente beneficiato il settore Growth in generale, ed il tecnologico in particolare: essendo settori ad elevata duration, si rivalutano se i flussi di reddito attesi sono scontati con un fattore calante. Il rapporto fra Value Cyclical e Growth ha puntato verso il basso praticamente dall’inizio dell’anno, ma ora trova un sostegno degno di nota.
Non sarebbe sorprendente se adesso il citato rapporto torni a puntare verso l’alto, come ha fatto tendenzialmente negli ultimi due anni e mezzo, pur fra pause peraltro neanche poco profonde come quella recente. Energy e finanziari in particolari sono stati colpiti dalle vendite per ovvie ragioni, ma ora sembrano tornare nelle grazie degli investitori. Su questi ultimi in particolare fioccano gli acquisti degli Insider.

 

A cura di Gaetano Evangelista
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