L'asset allocation ha battuto nettamente il benchmark

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 01/09/2015 12:45

Si conclude uno dei mesi peggiori della storia recente: il peggiore, da maggio 2010, per il Dow Jones. Chi è attento alle questioni stagionali in questo momento non starà certo festeggiando: notoriamente il mese che incomincia oggi è tutt'altro che brillante, e se possibile storicamente vede peggiorare (-2.4%) la sua performance media quando agosto si è chiuso per lo S&P con una minusvalenza superiore al 4%, come occorso quest'anno. Ieri si ricordava il bizzarro track record del cosiddetto "incrocio della morte" sul popolare indice americano: un dato da aggiungere al mix delle indicazioni di breve-medio periodo.

Questa riflessione si lega bene all'indicazione più recente del modello di asset allocation, che decide di tagliare ulteriormente - e drasticamente - la componente azionaria in portafoglio. Vale la pena di ricordare come, malgrado un mese di agosto disastroso per le borse, il portafoglio tipo abbia conseguito una performance annuale (+7.4%) lusinghiera, e ben superiore a quella messa a segno nel medesimo arco di tempo dal MSCI World (-5.9%); grazie alla progressiva riduzione dell'esposizione, e all'attenta selezione dei mercati.

I mal di pancia non sono limitati al listino americano; al contrario, la sottoperformance prevista da primavera in poi per i listini europei rispetto a quello USA, ha trovato puntuale riscontro. Significativo il grafico dell'indice MSCI World ex USA, che mostra un evidente accenno di rottura ribassista. Il rimbalzo degli ultimi giorni non ha evitato il posizionamento dell'indice in questione al di sopra di questo fondamentale spartiacque tecnico di medio-lungo periodo.



Analisi a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalia.net

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