La dritta del giorno 13 dicembre: Inflazione e tassi

Franco Meglioli Franco Meglioli - 13/12/2021 16:19

Amici e Colleghi,

stamattina su LEFONTI.TV, insieme ad Aleksandra, ho fatto questo ragionamento su TASSI e INFLAZIONE.

Non ha nulla di tecnico ma sono le solite (inutili?) chiacchiere da bar.

L’inflazione in America ha superato il 6%; nello stesso tempo i tassi d’interesse sono rimasti vicini allo zero.

Perciò, se rimarranno tali (o saliranno poco), il prossimo anno il povero risparmiatore che investe nel reddito fisso si troverà un’imprevista (pesantissima) perdita di potere d’acquisto.

Io la chiamo una “patrimoniale” subdola, senza alcun’addebito (non te ne accorgi ma c’è!).

In questo momento il patrimonio finanziario viene tassato con un’aliquota dello 0,2%. Se i tassi “reali” scenderanno a -5% (o giù di li), avremo un salasso 25/30 volte superiore. Una mazzata mai vista prima.

Ne parla qualcuno (Tv e Media di primo piano?).  No.

C’è qualcuno che ci guadagna? Si, lo Stato.

Adesso ipotizziamo che le Banche Centrali decidano di aumentare i tassi d’interesse in maniera rilevante.

Se questo rialzo sarà nell’ordine del 2/3% possiamo dire che:

  • per chi detiene obbligazioni, questo è sicuro al 100%, sarà una debacle senza precedenti (un Btp decennale, per esempio, se i tassi aumentano del 2%, perderà una ventina di punti. Non parliamo di tutti quelli che hanno una “duration” superiore !).
  • come reagiranno le borse è sempre un’incognita. Penso molto male ma questa è soltanto una mia opinione.

Ma i tassi d’interesse dove “dovrebbero” arrivare?

A scuola, quando avevo i calzoni corti e tutti i capelli in testa, i prof insegnavano che il costo del denaro dovrebbe “almeno” coprire il livello d’inflazione.

A questo livello bisognerebbe aggiungere il costo del debitore.

Cioè: se io presto il mio denaro ad Apple sono sicuro che mi verrà restituito. Se compro i titoli di Stato Italiani, pretendo un tasso maggiore perché il rischio che il debitore possa fare “er botto!” è certamente più elevato.

Questo è quanto. Non ho preso in considerazione l’ipotesi di una diminuzione perché mi sembra leggermente utopistica.

Dimenticavo: attenzione allo SPREAD tra il rendimento dei Btp e quello dei Bund. Se i corsi di questo strumento riusciranno a superare 135 (adesso manca veramente poco), è molto probabile che possa concretizzarsi una decisa reazione verso l’alto (fino a 200/250 non ci sono più resistenze che possono “bloccare” l’avanzata!).

Anche quest’eventuale BREAK OUT non sarebbe certamente un elemento molto favorevole per i possessori di reddito fisso.

Buon pomeriggio, a stasera.

A cura di Franco Meglioli
www.megliolitrading.it

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