Il riscatto del corso di laurea rappresenta un vero e proprio istituto messo a disposizione dall’INPS che ha come obiettivo principale quello di andare a valorizzare il periodo di studi intrapreso da un cittadino, ai fini puramente pensionistici. In questo modo, il soggetto richiedente potrebbe avere la possibilità di ottenere l’assegno riferito alla propria pensione in anticipo rispetto all’età anagrafica prevista per accedere alla pensione di vecchiaia tradizionale.
A questo proposito, tuttavia, questo servizio messo a disposizione dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale non può essere considerato accessibile a tutti, bensì solo ad alcune categorie specifiche di lavoratori, i quali al momento della presentazione dell’istanza, dovranno effettivamente fornire un’intera documentazione che attesti la presenza dei requisiti obbligatori di accesso.
In questo senso, nel seguente articolo, andremo ad approfondire quindi le caratteristiche dell’istituto legato al riscatto del corso di laurea ai fini pensionistici. Per questo motivo, saranno fornite ulteriori informazioni anche in riferimento ai soggetti a cui si rivolge tale istituto, i meccanismi alla base del suo funzionamento, le modalità e le procedure per presentare la domanda oltre che i tempi di lavorazione richiesti da tale provvedimento.
Le caratteristiche del riscatto del corso di laurea
Come chiarito anche dall’articolo di OrizzonteScuola.it sul riscatto della laurea, questo si configura come uno strumento attraverso cui i soggetti potranno richiedere la trasformazione degli anni universitari in anni contributivi.
In questo modo, quindi, l’obiettivo del riscatto del corso di laurea è quello di offrire un modo con cui i cittadini potrebbero riuscire ad integrare la propria posizione contributiva, ai fini del calcolo e del diritto di accesso alle varie prestazioni pensionistiche.
Tuttavia, per poter effettivamente beneficiare di questa misura messa in atto da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, il soggetto richiedente è tenuto a versare un contributo, il quale cambia sulla base di vari fattori ed aspetti, di cui si tratterà nei prossimi paragrafi.
Occorre comunque sottolineare che il riscatto di laurea assume effettivamente validità soltanto nella condizione in cui il cittadino, interessato ad integrare la sua posizione contributiva ai fini previdenziali, abbia conseguito il titolo di studio di laurea.
Chi può ottenere il riscatto del corso di laurea
Come anticipato, la misura del riscatto del corso di laurea è chiaramente indirizzata ad una platea di cittadini molto precisa, ovvero coloro che hanno effettivamente conseguito un diploma di laurea, triennale eo magistrale, oppure un titolo ad esso equiparato.
Inoltre, lo stesso Istituto INPS chiarisce che potranno esercitare la facoltà del riscatto di laurea anche quei soggetti che al momento della richiesta sono in una condizione di inoccupato e che non sono mai stati iscritti a nessun tipo di forma obbligatoria di previdenza. Si tratta, in tal senso, di soggetti che non devono aver iniziato neanche alcun tipo di attività di lavoro né in Italia né sul territorio estero.
Dunque, a titolo esemplificativo, va chiarito che i cittadini potranno richiedere il riscatto di laurea per le seguenti categorie di diploma: diploma di laurea con durata compresa tra quattro e sei anni; diploma universitario di durata tra due e tre anni; diploma di specializzazione conseguiti a termine della laurea di durata superiore a due anni.
Inoltre, è necessario precisare che potranno essere riscattati anche i dottorati di ricerca regolarmente riconosciuti dalla legge ed i titoli accademici che rientrano nelle disposizioni del decreto 3 novembre 1999, n. 509.
Infine, sarà possibile anche riscattare eventuali diplomi che sono stati rilasciati da Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, purché rispettano specifiche condizioni ampiamente descritte dalla circolare INPS 21 agosto 2020 n. 95.
Quali sono i vantaggi del riscatto di laurea?
È chiaro che, come anticipato precedentemente, il riscatto del corso di laurea messo a disposizione dall’Istituto previdenziale consentirebbe così a tantissimi cittadini di poter raggiungere prima i requisiti di accesso al trattamento previdenziale.
In questo senso, i vantaggi perseguiti attraverso il meccanismo del riscatto di laurea sono molteplici. Questo istituto, infatti, consente di poter acquisire prima la condizione di anzianità contributiva, con il conseguente anticipo della maturazione dei diritti ad accedere all’assegno previdenziale.
Inoltre, il riscatto di laurea non solo permette di incrementare la misura dell’assegno della pensione, ma dispone anche la possibilità da parte dei richiedenti di poter ottenere la rateizzazione del contributo da versare per ben dieci anni, senza dove pagare alcun tipo di interesse ulteriore.
Infine, il contributo che dovrà essere versato da parte dei cittadini che intendono ottenere il riconoscimento del proprio percorso di studi ai fini previdenziali, risulta essere fiscalmente deducibile.
Come fare domanda per il riscatto di laurea
Il soggetto che presenta le condizioni citate nei precedenti paragrafi e che intende usufruire dello strumento del riscatto di laurea, è tenuto quindi a presentare l’apposita documentazione attraverso la procedura disposta da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale ed ampiamente descritta all’interno della circolare INPS 22 marzo 2021, n. 46.
Si chiarisce che, al fine di ottenere l’effettivo riscatto di laurea, sarà necessario che il richiedente provvedere al pagamento dell’onere a lui previsto utilizzando la modalità dell’Avviso di pagamento pagoPA.
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