Permessi legge 104: 5 motivi per cui puoi richiederli!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 12/05/2022 11:54

Ad avere diritto al permesso retribuito grazie alla Legge 104 sono primariamente i disabili stessi, i quali potranno usufruire dei permessi per riposarsi o per effettuare delle visite – come vedremo fra qualche trafiletto – a patto che abbiano un contratto di lavoro dipendente anche part time, ma non sono i soli a poter usufruire dei permessi dati dalla 104, vediamolo meglio.
Difatti, anche il caregiver – ovvero la persona che si prende cura del disabile – ha diritto a queste agevolazioni.

Nello specifico si parla di caregiver nel caso di genitori della persona con handicap – anche non conviventi - o del coniuge del disabile – e dal 2017 anche del partner tramite unione civile o coppia di fatto – e i parenti di secondo grado – fra cui rientrano figlio/figlia, nipote, fratello o sorella, suocero/suocera, cognato/cognata a patto che siano conviventi con il disabile ed infine genero o nuora ( questi ultimi varranno solo se legalmente sposati, sono esclusi invece i generi o le nuore che siano diventati tali attraverso un unione civile o una coppia di fatto).
Se non  vi saranno genitori o coniugi disponibili – perché più vecchi di sessantacinque anni o perché anche loro disabili – si potrà estendere la possibilità di aderire alla Legge 104 per i parenti di terzo grado.

Per tutte queste casistiche il caregiver deve avere un contratto di lavoro dipendente, difatti sono esclusi i lavoratori autonomi e altre categorie lavorative.
Per sapere se rientrate in quella categoria, vi invitiamo a visionare la lista aggiornata sulla pagina apposita del sito INPS.

 

Quali malattie danno diritto ai permessi della Legge 104?

Per non tediare troppo il lettore, di seguito stileremo solo un elenco delle patologie legate a quale apparato o parte del corpo, potete però trovare la lista completa sul sito agalegale.it.
Malattie legate all’apparato cardiaco e circolatorio
Malattie legate all’apparato respiratorio
Malattie legate all’apparato digerente
Malattie legate all’apparato urinario
Malattie legate all’apparato locomotore e osteoarticolare
Malattie dell’apparato endocrino
Malattie neurologiche
Malattie psichiche
Malattie legate all’udito
Malattie legate alla vista
Malattie dell’apparato fonatorio
Malattie reumatiche, neoplastiche ed ematologiche
Malattie rare e congenite
Dopo aver fatto un breve sunto delle malattie che danno diritto alla Legge 104/92 e quindi anche alla richiesta dei permessi, vediamo invece quali sono i motivi per cui poter richiedere i suddetti permessi retribuiti.


Motivo numero 1: visite mediche

La persona invalida deve obbligatoriamente fare delle visite mediche inerenti la propria malattia invalidante e come sappiamo, prenotare una visita – soprattutto se specialistica – in tempi umani vuol dire venire a patti con orari e giorni lavorativi.
In questo caso il caregiver ha assolutamente il diritto di richiedere un permesso da lavoro retribuito attraverso l’articolo numero 3 della Legge 104 per poter accompagnare il disabile a lui caro a queste visite assolutamente necessarie per la salute del disabile stesso.

 

 

Motivo numero 2: malattia

Può capitare che la persona disabile a cui facciamo da caregiver si ammali di altre malattie oltre alla sua disabilità, fosse anche un’influenza con febbre alta.
In questo caso – considerata anche la gravità della disabilità – il caregiver avrà assolutamente diritto a richiedere un permesso retribuito da lavoro attraverso la Legge 104 per poter accudire la persona disabile nel periodo di malattia.
Anche perché immaginate una persona allettata che si ritrovi magari a vivere una gastroenterite virale, per quanto sia una malattia non invalidante, per una persona invalida e allettata può diventare ingestibile, anche solo per reidratarsi costantemente o per espletare i propri bisogni.
Ecco perché questo è un motivo più che valido per cui un caregiver possa richiedere il permesso da lavoro retribuito.


Motivo numero 3: fisioterapia o riabilitazione

Potrebbe rientrare collateralmente nelle visite mediche, ma la fisioterapia o la riabilitazione a differenza della visita medica non è una tantum o annuale ma potrebbe protrarsi per un lungo periodo, magari a cadenza mensile.
Finché queste fisioterapie siano necessarie alla persona disabile a cui si faccia da caregiver e sia impossibile spostarle ad orari non lavorativi o in giorni della settimana in cui si fa riposo, si ha assolutamente diritto a richiedere i permessi retribuiti dall’INPS.

 

Motivo numero 4: accompagnamento durante operazioni burocratiche

La persona disabile di cui ci prendiamo cura ha bisogno di richiedere l’indennità di accompagnamento o di richiedere gli arretrati della pensione di invalidità, ma non può recarsi autonomamente al CAF né è in grado di inviare la documentazione telematicamente?
In questo caso il caregiver potrà richiedere un permesso retribuito da lavoro per poter accompagnare il disabile durante le faccende e le operazioni burocratiche necessarie senza temere ritorsioni.
Ed è con questo argomento che vogliamo portare alla luce il punto numero cinque.

 

Motivo numero 5: andare dal parrucchiere o fare la spesa

Ovviamente questo titolo è puramente sarcastico ma segna un chiaro punto: molto spesso per i titolari di lavoro diventa difficile scoprire se effettivamente il caregiver stia richiedendo il permesso per aiutare la persona disabile di cui si prende cura o per fare le proprie commissioni o per prendersi un attimo di relax.
Molti titolari si sono trovati costretti ad assumere investigatori privati, scoprendo a volte truffatori dell’INPS che utilizzavano i permessi retribuiti per incontrare l’amante o per recarsi nelle sale slot, ma bisogna anche vedere l’altro l’alto della medaglia.
Se avete richiesto un giorno di permesso per accompagnare vostra madre – ad esempio – ad una visita specialistica che si è conclusa entro le 13, nulla vi impedirà di andare davvero dal parrucchiere o a fare la spesa e non dovrete temere ripercussioni in merito.
Poiché l’importante sarà aver preso il permesso per il bene del disabile, una volta appurato ciò nulla vi impedisce di vivere la vostra vita nelle ore rimanenti.

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