Opzione Donna: in pensione a 58 e 59 anni. Ecco per chi!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 07/03/2022 13:30

La Legge di Bilancio del 2022 ha prorogato, per tutto il 2022Opzione Donna, dando così l’opportunità alle donne lavoratrici, in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi previsti al 31 dicembre 2021, di andare in pensione anticipata.

Quella di Opzione Donna è stata una proroga in dubbio fino alla fine. Se sarà prorogata ulteriormente, ancora non si sa. 

Tuttavia, ritornando al 2022, l’Inps, il 13 gennaio del 2022, con la pubblicazione del messaggio n. 169,  recependo quanto contenuto nella nuova Manovra di Bilancio, ha fornito tutte le istruzioni utili per poter accedere alla pensione anticipata, indicando che le domande sono state aggiornate.

Andremo ad analizzare quali sono i requisiti per accedere ad Opzione Donna, a chi si rivolge e come e quando si deve presentare la domanda di accesso.
 

Opzione Donna: molto più di una misura sperimentale!

Il trattamento pensionistico anticipato di Opzione Donna è stato istituito, inizialmente, come misura sperimentale. Nel corso degli anni, tuttavia, è stato prorogato più volte, fino all’ultima Manovra di Bilancio del 2022.

Proroghe che, tuttavia, non hanno esentato la misura da modifiche. Ma in cosa consiste Opzione Donna? Si tratta, come abbiamo detto, di una forma di pensione anticipata destinata alle donne lavoratrici che, entro il 31 dicembre del 2021, hanno maturato specifici requisiti, sia contributivi sia anagrafici.

L’importo pensionistico di Opzione Donna viene calcolato in base al sistema contributivo. Pertanto, potrebbe risultare, in alcuni casi, penalizzante, in termini economici.

Quando si consegue il diritto di accesso a Opzione Donna? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fin da subito differenziare il caso delle lavoratrici dipendenti e delle lavoratrici autonome.

Per le lavoratrici dipendenti, il diritto si consegue dopo dodici mesi da quando sono stati maturati i requisiti. Invece, nel caso delle lavoratrici autonome, il diritto di accesso alla pensione anticipata si matura dopo diciotto mesi dalla data di maturazione dei requisiti.

Un appunto a parte dobbiamo farlo per le lavoratrici appartenenti al comparto della scuola e dell’AFAM. Rispettivamente, il trattamento decorre dal 1° settembre 2022 e dal 1° novembre del 2022.

Per di più, così come si legge sul sito inps.it:

“La decorrenza del trattamento pensionistico non può essere comunque anteriore al 2 gennaio 2022”.

Abbiamo a lungo parlato di requisiti; andiamo ad analizzare quali sono.
 

Opzione donna: quali requisiti bisogna possedere?

Prima di tutto, per poter accedere e beneficiare della pensione anticipata Opzione Donna è necessario che il rapporto di lavoro dipendente sia cessato. Cosa diversa per le lavoratrici autonome. In questa circostanza, non è necessario aver concluso l’attività lavorativa.

Al di là di ciò, partiamo dal requisito contributivo che è il medesimo sia per le lavoratrici autonome sia per le dipendenti. È necessario aver maturato, entro il 31 dicembre del 2021, almeno trentacinque anni di contributi versati.

Passiamo, adesso, al requisito anagrafico che si differenzia tra le lavoratrici dipendenti e autonome. Le lavoratrici dipendenti devono aver compiuto cinquantotto anni di età, mentre le lavoratrici autonome cinquantanove anni.

Pertanto, facendo due calcoli, possono accedere ad Opzione donna le lavoratrici dipendenti nate nel 1963 e le lavoratrici nate nel 1962. Ovviamente, in entrambi i casi devono possedere i requisiti previsti dal trattamento pensionistico anticipato.

Rimanendo sempre sul terreno del requisito anagrafico, esso non viene modificato in base agli adeguamenti alla speranza di vita.

Si ricorda che i requisiti, sia contributivi sia anagrafici, devono essere perfezionati entro la fine del 2021.

Dobbiamo, infine ricordare un’ultima cosa: per perfezionare il requisito contributivo non sono validi i periodi di malattia né quelli di disoccupazione. In parole semplici, non si possono calcolare i contributi figurativi. Al contrario, per perfezionare il requisito contributivo si possono calcolare eventuali contributi da riscatto.
 

Opzione donna: presentazione della domanda. Come si invia?

Con la pubblicazione del messaggio n. 169, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha annunciato che le domande della pensione anticipata Opzione Donna sono state aggiornate. Pertanto, tutte le lavoratrici che hanno maturato i requisiti sopra indicati, possono presentare la domanda

In che modo? La domanda deve essere presentata obbligatoriamente utilizzando i canali telematici dell’Inps. Ma, oltre, a presentarla sul sito dell’Inps, è possibile recarsi presso Enti di Patronato oppure le cittadine possono utilizzare il servizio di Contact Center.

I numeri da chiamare sono i seguenti: da rete fissa, la telefonata è gratuita, al numero 803 164 e al numero 06 164 164, da rete mobile.

Così come si legge sul sito informazionefiscale.it:

“Saranno le Strutture territoriali competenti a procedere alla liquidazione della pensione, in caso di accoglimento dell’istanza”.
 

Opzione donna: quanto si perde sull’assegno?

Trattandosi di una pensione anticipata e con il calcolo eseguito in base al sistema contributivo, accedere ad Opzione Donna comporta, in termini economici, qualche perdita sull’assegno pensionistico

I pro sono tanti, tra i quali, prima di tutto, il poter uscire anticipatamente e più flessibilmente dal mondo del lavoro. Infatti, per poter accedere alla pensione di vecchiaia bisogna attendere il compimento dei sessantasette anni di età.

Tuttavia, uscire anticipatamente dal lavoro comporta uno svantaggio in termini economici. Sul sito ilgiorno.it, a tal proposito, si legge che chi va in pensione con Opzione Donna, perde:

“[…] fra il 25 e il 20% dell'assegno pensionistico che maturerebbe se andasse in pensione "regolarmente"”.

Si tratta, sicuramente, di una perdita molto generosa. Proprio per questo motivo, prima di decidere di uscire anticipatamente dal lavoro, tramite le pensioni anticipate, è bene farsi due conti per valutare al meglio la propria situazione e, magari, chiedere il consiglio di un esperto.

 

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