Con Legge 104 si intende una legge che è stata al tempo pensata per evitare che il disabile venisse considerato come una figura ai margini della società, mai autonomo e soprattutto impossibile da integrare.
La Legge 104, infatti, cerca di agevolare l’inserimento del disabile all’interno della struttura societaria di modo che possa avere un lavoro e una vita il più “normale” possibile.
Le agevolazioni previste dalla Legge 104 – che siano esse dei giorni di permesso retribuiti o una pensione d’invalidità – sono erogate dall’ Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, conosciuto dai più con l’acronimo di INPS.
Sono in molti a richiedere di poter ottenere le agevolazioni della Legge quadro 104, ma chi ha davvero diritto alle agevolazioni della Legge 104? Specialmente per quanto riguarda i comma 1,2 e 3 dell’articolo 3?
Ebbene, ecco un elenco puntato di chi ha diritto alle agevolazioni della Legge 104:
°Le persone disabili che dispongano di un contratto di lavoro dipendente sia da 20 che da 40 ore settimanali
° genitori di disabili anche non conviventi con un contratto di lavoro dipendente
° il marito/moglie della persona disabile che abbia un contratto di lavoro dipendente
° il/la partner della persona disabile con cui sia unito civilmente o abbia creato una coppia di fatto purché con un contratto di lavoro dipendente
° figli, nipoti, fratelli o sorelle, suoceri, generi o nuore, cognate e cognati purché lavoratori dipendenti e conviventi con il disabile (rientrano nei parenti di secondo grado)
° parenti di terzo grado che siano lavoratori dipendenti e conviventi, solo se il coniuge del disabile o i genitori del disabile siano over 65 anni di età o siano deceduti o invalidi anche loro.
Gli ultimi cinque punti rientrano nelle figure dei caregiver, ovvero quelle figure che si prendono cura del disabile convivendo con lo stesso e aiutandolo anche quando quest’ultimo non è in grado di svolgere le azioni della quotidianità autonomamente.
Non possono richiedere invece la Legge 104 i lavoratori autonomi, i lavoratori con contratto parasubordinato ed altre forme specifiche come pulizie a domicilio o lavoratori agricoli stagionali.
Inoltre, ricordiamo che per quanto riguarda le coppie di fatto e le unioni civili, i partner non potranno prendersi cura di un parente disabile del compagno/a attraverso la legge 104.
Che cosa prevedeva la Legge 104 nel 2021?
Fino al 2021 la Legge 104 prevedeva alcune agevolazioni, di cui abbiamo parlato meglio nel nostro specifico articolo “le 5 agevolazioni sulla legge 104 che ancora non conosci”, fra cui abbiamo visto la riduzione delle ore di lavoro, le agevolazioni all’acquisto di autovetture e materiale informatico, le agevolazioni per le visite sanitarie e l’aumento della cifra detraibile per i figli disabili.
Ma non sono le uniche agevolazioni, vi è anche la possibilità di richiedere il prepensionamento attraverso la Legge 104 o molto più semplicemente – ciò per cui è più conosciuta – l’ottenimento dei permessi da lavoro retribuiti, sia che si tratti del disabile che della persona che se ne occupa.
Difatti l’articolo 3 comma 1 della Legge 104 prevedeva nel 2021 che si avesse diritto a tre giorni al mese di permesso retribuiti attraverso la Legge 104.
I quali potevano subire una maggiorazione in caso di genitori di bambini disabili al di sotto dei tre anni di età.
A partire da settembre 2021, però, si è iniziato a parlare delle molteplici novità inerenti l’articolo 3 comma 1 della Legge 104, secondo cui si sarebbe potuto aumentare il periodo da tre giorni di permesso retribuiti a dodici giorni di permesso retribuiti.
Cos’è successo, invece, nel 2022?
Scopriamolo!
Quali novità ha portato il 2022 per la legge 104?
Come potrai facilmente intuire dal nostro titolo satirico, questo tipo di agevolazione non vi è mai stata.
Sebbene i giornali ne abbiano parlato a lungo per mesi, mettendo l’accento su infinite possibilità e alzando le aspettative di disabili e caregiver, non ci sono e non ci saranno – almeno nel breve periodo - novità in merito alla Legge 104, i cui permessi retribuiti dal lavoro permangono tre al mese.
I giorni a disposizione quindi rimangono i medesimi, i quali se non verranno usufruiti entro il mese verranno persi – perciò non c’è possibilità di cumularli da parte dei caregiver –; c’è solo la possibilità di frazionarli in ore retribuite di uscita anticipata o entrata posticipata da lavoro.
Quindi perché tutto questo clamore intorno alla Legge 104?
Da dove nasce il fraintendimento dei dodici giorni della Legge 104?
Che cosa ha portato giornali e blog d’informazione a parlare per lunghi mesi della Legge 104 e soprattutto a riportare la possibilità di un aumento dei giorni di permesso?
Il periodo pandemico ha portato a molte modifiche “momentanee” in tutto ciò che sapevamo, fra cui anche nella Legge 104, difatti la confusione che ha portato a credere che potessero essere aumentati i giorni di permesso da tre a dodici è dovuta soprattutto al cambiamento momentaneo avvenuto durante il periodo pandemico, ove il periodo di tre giorni poteva essere prorogato.
Ciò ha fatto intendere che, attraverso la Legge di Bilancio del 2022, sarebbe stato possibile ottenere maggiori giorni di permesso per i caregiver e i disabili lavoratori ma, ci teniamo a precisarlo, per il 2022 non sono previste novità in merito alla Legge 104.
Perciò, se speravate in giorni extra perché fate da caregiver al vostro coniuge o a un vostro caro, ci dispiace ma non vi sono novità in merito.
Se invece volete sapere come ottenere la pensione anticipata con la Legge 104, trovate il nostro articolo in merito qui.
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