Il Reddito di Cittadinanza non è altro che il principale sussidio per le famiglie italiane che sono in stato di necessità economica. Una forma concreta e rapida, almeno in teoria, per aiutare economicamente gli italiani che più ne hanno bisogno.
Si tratta di un aiuto nato ormai nel 2019 ed attivo per tre anni solari, con il 2022 che è appunto il suo quarto anno di attività. Anno in cui, per altro, ha visto introdurre tantissime novità, ma mantenendo sostanzialmente invariata la natura del sussidio. Gli obiettivi principali sono due: il già citato aiuto economico per le famiglie; il reinserimento lavorativo dei soggetti attualmente disoccupati.
Proprio su questo secondo punto ci sono importanti novità introdotte nel 2022 dal Governo Draghi, al fine di rendere la misura più efficace. Proviamo prima a capire come funziona questa misura, quali sono le logiche con cui viene calcolato l’importo, quali sono i requisiti.
Insomma, vediamo tutte le informazioni utili sul Reddito di Cittadinanza per fare chiarezza sugli aspetti chiave, sia per chi già ne beneficia sia per chi si sta interessando al suo funzionamento, magari per comprendere se e come può fare domanda.
Reddito di Cittadinanza: cos’è?
Partiamo dunque dalla domanda principe sul Reddito di Cittadinanza: cos’è? Non è altro che un aiuto economico, come lo abbiamo già definito, creato principalmente dal Movimento 5 Stelle e reso attivo nel 2019. Un vero e proprio salvagente che dovrebbe garantire alle famiglie italiane più bisognose un introito mensile sufficiente per una vita dignitosa.
Questo l’obiettivo del M5S, che ha sicuramente fatto leva su un aspetto che ancora oggi è possibile riscontrare in tanti paesi d’Europa: moltissimi di questi, infatti, prevedono un reddito o un sussidio con natura simile al RdC per chi verte in condizioni di necessità economica.
L’Italia costituiva invece un’eccezione al contrario prima del 2019, essendo uno dei pochi paesi a non prevedere un meccanismo di questo genere, presente per esempio anche nei paesi del nord Europa, tipicamente meno assistenzialistici rispetto ad altri.
Proprio quest’ultimo aspetto è spesso stato al centro del dibattito pubblico: il Reddito di Cittadinanza è una misura assistenzialista? Difficile dirlo così, ma certamente lungo l’articolo sarà più semplice farsi un’idea da questo punto di vista, anche alla luce del recente operato del Governo Draghi per risolvere proprio questo aspetto.
Reddito di Cittadinanza: ecco come funziona
Dopo aver visto cos’è il Reddito di Cittadinanza e, molto in breve, come è nato, passiamo agli aspetti più concreti di questa misura ormai divenuta strutturale. Infatti, il Reddito di Cittadinanza non è una misura temporanea, ma piuttosto una misura pensata per rimanere. Ovviamente, va tenuto presente che nella scena politica (quella attuale più che mai) tutto può cambiare in pochi mesi, ma naturalmente ci basiamo sulle dinamiche attuali.
Nel concreto il RdC dura semplicemente diciotto mensilità: per diciotto mesi si riceve una somma direttamente sulla propria carta RdC e la si può spendere per le spese ordinarie della famiglia, come per esempio l’acquisto di generi alimentari e una serie di altre spese considerate necessarie.
Esso si basa fondamentalmente su due requisiti per stabilire l’importo: la composizione del nucleo familiare e la Dichiarazione ISEE, lo strumento ormai noto ai più che serve a definire la condizione economica e patrimoniale per l’accesso ad alcune misure previste nel nostro paese, tra cui proprio il RdC.
Una volta stabilito l’importo con questi criteri, esso resta inalterato per tutte le diciotto mensilità (salvo cambiamenti strutturali nella composizione del nucleo familiare).
Reddito di Cittadinanza: i requisiti
I requisiti del RdC sono sicuramente un nodo fondamentale per comprendere come funziona la misura ed a chi si rivolge. L’invito è certamente quello di consultare le pagine ufficiali per avere tutte le informazioni utili ai fini di una comprensione veritiera e affidabile del sussidio.
I requisiti principali sono comunque quelli economici e quelli di cittadinanza (e residenza). In pratica, per poter chiedere il Reddito di Cittadinanza è necessario essere cittadini italiani o europei, ma bisogna anche avere un minimo di dieci anni di residenza in Italia, di cui gli ultimi due continuativi.
Quest’ultimo requisito è stato oggetto di confronti e discussioni a fine 2021, in quanto secondo diverse forze politiche era un criterio troppo stringente. Secondo quanto filtra dal Governo, tale requisito potrebbe addirittura essere dimezzato nel prossimo futuro.
Per quanto riguarda invece i requisiti economici la situazione è leggermente più complessa, ma è certamente utile consultare la pagina ufficiale del Reddito di Cittadinanza per avere un quadro completo della situazione. Come è possibile vedere, i requisiti economici sono numerosi ed anche piuttosto stringenti, andando a considerare non solo la Dichiarazione ISEE, ma anche il patrimonio mobiliare e addirittura l’acquisto di un veicolo con determinate caratteristiche negli ultimi due anni.
Reddito di Cittadinanza: domanda e pagamenti
Inoltrare la domanda per il Reddito di Cittadinanza, se si ritiene di rispettare tutti i requisiti visti in precedenza, è piuttosto semplice e sono state previste numerose modalità differenti. Sia online che offline, è possibile richiedere il RdC ed avere un esito in un intervallo di tempo che va dalle due settimane ad un mese, ricevendo l’eventuale primo pagamento nel mese successivo.
Infatti, si può fare domanda direttamente online attraverso il portale dedicato al Reddito di Cittadinanza o attraverso il sito INPS, con un iter praticamente identico. Se invece non si vuole fare online, anche perché è necessario avere un minimo di dimestichezza con questi strumenti (come per esempio lo Spid), ci si può invece recare presso un ufficio postale (Poste gestisce i pagamenti del RdC) oppure presso un Caf, dove l’utente è guidato e può inoltrare la domanda senza alcun pensiero o rischio di commettere errori.
I pagamenti, in ultimo, sono previsti in date già stabilite, essendo come già detto la misura strutturale. I pagamenti sono infatti previsti in due date distinte: il 15 ed il 27 del mese. Nella prima data riceverà il pagamento una minoranza composta da chi attende la prima mensilità, mentre al 27 riceveranno l’importo previsto tutti gli altri.
Questa è una panoramica rapida e il più possibile completa degli aspetti chiave del RdC, ma naturalmente invitiamo i lettori a rimanere aggiornati qui sul sito e sui portali ufficiali della pubblica amministrazione per avere informazioni chiare, precise ed affidabili.
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