Come emettere fattura verso PA: 4 informazioni fondamentali!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 20/05/2022 12:23

L’obbligo di fatturazione elettronica, con il passare del tempo, si sta estendendo sempre a più contribuenti. Dal 2019, per esempio, la fattura elettronica è entrata in vigore per le operazioni tra i privati, andando a provocare una vera e propria rivoluzione.

Più recentemente, il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera all’estensione dell’obbligo anche ai contribuenti forfettari, che scatterà dal prossimo 1° luglio 2022.

Andando a ritroso nel tempo, anche prima del 1° gennaio 2019, la fattura elettronica era già obbligatoria nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Proprio in riferimento a quest’ultima, in questo articolo delineeremo una breve guida su come si fa ad emettere la fattura elettronica verso la PA, fornendo tutte le indicazioni e le informazioni necessarie. Ma, prima di tutto, andremo a tracciare la storia della fattura elettronica. Quali sono le informazioni fondamentali che è necessario sapere?


Entrata in vigore della Fattura elettronica

A partire dal 1° gennaio del 2019, è entrato in vigore l’obbligo dell’emissione della fattura elettronica per molti contribuenti, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio del 2018. In particolar modo, l’obbligo è stato introdotto per i rapporti tra privati, ovvero per le operazioni Business to Business (B2B), tra due titolari di Partiva Iva e per le operazioni Business to Consumer (B2C), cioè tra un titolare di Partita Iva e un consumatore finale.

Le regole e tutte le istruzioni utili alla compilazione, all’invio e alla conservazione delle fatture in formato elettronico sono state pubblicate dall’Agenzia delle entrate, nel 2018.

Inizialmente, era stato previsto l’esonero per una fetta di Partite Iva, ovvero per tutti quei contribuenti che avevano aderito al regime forfettario e per i contribuenti in regime dei minimi o regime di vantaggio.

Tuttavia, stando alle ultime novità, a partire dal 1° luglio 2022, l’obbligo di fatturazione elettronica verrà esteso anche ai forfettari, ai contribuenti in regime di vantaggio e alle associazioni sportive dilettantistiche.

Ma prima ancora delle novità del 2022 e all’entrata in vigore del 2019 per le Partite Iva, bisogna sapere che la fattura elettronica era già entrata in scena da un bel po’ di anni. 

Infatti, sul sito agenziaentrate.gov.it, si legge che:

“La Finanziaria 2008 ha stabilito che la fatturazione nei confronti delle amministrazioni dello stato debba avvenire esclusivamente in forma elettronica attraverso il Sistema di Interscambio”.

Già da molti anni, tutti i soggetti sono obbligati ad emettere verso le Pubblica Amministrazione le fatture in formato elettronico. Secondo quanto ha stabilito il Mef, tutta la Pubblica Amministrazione, i Ministeri, gli Enti previdenziali e le Agenzie fiscali non possono né ricevere né emettere fatture cartacee, ma solo ed unicamente elettroniche.

Iniziamo a tracciare i primi passi, andando a spiegare quali sono le informazioni più importanti che è necessario sapere.
 

Fattura elettronica verso PA: cosa sapere?

Sul sito dell’Agenzia delle entrate è presente un’apposita scheda informativa, dove sono riportate tutte le informazioni relative alla Fattura elettronica PA. Pertanto, alla luce del contenuto di quelle schede, andiamo ad analizzare tutto ciò che è necessario sapere.

Come abbiamo già detto, la fatturazione verso gli enti di tutta la Pubblica Amministrazione deve essere emessa e inviata solo in formato elettronico. Innanzitutto, definiamo chi sono i soggetti interessati nel processo di fatturazione:

  • I fornitori di beni e servizi verso la Pubblica Amministrazione;
  • Le PA;
  • Gli intermediari.

Per predisporre la fattura elettronica, così come per emetterla e inviarla, oltre che conservarla, è possibile utilizzare i servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Servizi ai quali si può accedere, entrando nella propria area riservata, nella sezione “Fatture e Corrispettivi”. 

Si ricorda che per accedere all’area “Fatture e Corrispettivi” è necessario autenticarsi utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns.

Come deve essere redatta la fattura? Le fatture, in base alle indicazioni fornite, devono essere in formato XML e nel formato nazionale FatturaPA. Quali sono le sue caratteristiche? Abbiamo già detto che si tratta di un file XML che deve essere emesso tramite il Sistema di Interscambio (Sdi)

Inoltre, la FatturaPA garantisce sia l’autenticità che l’integrità, come si legge sul sito fatturapa.gov.it:

“[…] tramite l' apposizione della firma elettronica qualificata di chi emette la fattura”.

Infine, c’è un’ultima caratteristica che dobbiamo menzionare. La trasmissione del documento è vincolata alla presenza di un codice univo dell’ufficio destinatario dalla fattura elettronica.

 

Fattura elettronica PA: come funziona il Sistema Sdi?

Se vogliamo raccogliere in categorie le informazioni più importanti che è necessario conoscere in relazione alla fatturazione elettronica PA, possiamo dire che sono quattro, ovvero:

  • I soggetti obbligati;
  • Come si compila la fattura elettronica;
  • La Fattura PA;
  • Come si trasmette con il Sistema Sdi.

Sui primi tre punti abbiamo già abbastanza discusso in precedenza. Non resta che ritagliare un ultimo spazio al Sistema di Interscambio (Sdi), andando a vedere come funziona e cosa bisogna sapere.

Tutte le fatture elettroniche predisposte devono essere inviate al Sistema Sdi, il quale ha il compito di recapitarle alla PA destinataria. Il Sistema viene gestito dall’Agenzia delle entrate. Una volta che il mittente invia la fattura al Sistema di Interscambio, questo, prima di recapitarla, provvede ad effettuare le verifiche necessarie. Se vanno a buon fine, il Sistema di Interscambio consegna la fattura alla PA destinataria, inviando, al mittente una ricevuta di consegna.

Cos’altro? Come viene sottolineato sul sito dell’Agenzia delle entrate:

“È possibile dialogare direttamente con il Sistema di Interscambio o affidare questo compito a un intermediario. Nel secondo caso è necessario stipulare un accordo di servizio con l’intermediario prescelto”.

Si ricorda che i servizi dell’Agenzia delle entrate di cui abbiamo parlato sono tutti interamente gratuiti.

 

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