Ape sociale prorogata al 2022: ecco tutte le novità!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 24/02/2022 13:25

Tra le pensioni anticipate previste dal sistema previdenziale italiano, Ape Sociale, sicuramente, è una delle più interessanti.

Nella Legge di Bilancio del 2022 è presente una fetta consistente di spazio dedicata alle pensioni. Una via tracciata per la successiva riforma del sistema pensionistico.

Tra le novità contenute nella Manovra, c’è la proroga per tutto il 2022 dell’Ape Sociale e di Opzione Donna.

Per quanto riguarda l’Ape Sociale, oltre alla proroga, dobbiamo ricordare che i requisiti di accesso diventano meno stringenti e la platea dei lavoratori beneficiari si è considerevolmente ampliata.

Ma chi può accedere all’Ape Sociale? Quali sono i requisiti che bisogna possedere? 

In questo articolo analizzeremo tutto ciò che riguarda la pensione anticipata Ape Sociale, quali sono le novità del 2022. Infine, daremo uno sguardo al messaggio n. 274 pubblicato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, il 20 gennaio del 2022, nel quale l’Istituto annuncia che sono riaperti i termini di presentazione delle domande.
 

Ape Sociale prorogata al 2022: ma cos’è e a chi si rivolge?

Il sistema pensionistico italiano raccoglie varie opzioni per poter uscire anticipatamente dal lavoro. Ognuna di queste vie per uscire flessibilmente dal lavoro prevede requisiti e condizioni differenti. Una delle pensioni anticipate più interessanti è l’Ape Sociale.

Prima di tutto, è bene sciogliere l’enigma. Ape Sociale significa Anticipo Pensionistico, dove la A sta per Anticipo e Pe sta per pensionistico.

A differenza di altre pensioni anticipate, però, l’Ape Sociale è solo un anticipo di pensione, prima che i soggetti interessati raggiungano l’età per accedere alla pensione di vecchiaia.

Accenniamo qualcosa sulla sua storia. L’Ape Sociale è stata introdotta sperimentalmente dalla Legge n. 232 del 2016 e, successivamente, è stato prorogato più volte.

Ma chi può accedere all’Ape Sociale? Il trattamento pensionistico si rivolge ai lavoratori disoccupati, ai caregiver, agli invalidi civili del 74% e ai lavoratori che sono occupati in attività usuranti.

Su quest’ultima categoria, successivamente, ci soffermeremo maggiormente. Come abbiamo detto all’inizio, la platea dei possibili beneficiari dell’Ape Sociale si è ampliata, in relazione ai lavori cosiddetti usuranti. 

Alle quindici categorie già previste, sono state aggiunte altre otto categorie. Il risultato è un totale di ventitré categorie di lavori usuranti.

Ma quali sono i requisiti di accesso all’Ape Sociale? Analizziamoli!
 

Requisiti Ape Sociale: ecco come cambiano nel 2022!

Essendo un trattamento pensionistico particolare, consente di accedere all’anticipo pensionistico solo ad alcune categorie di lavoratori, in possesso di requisiti particolari

Il primo requisito che bisogna, necessariamente, conoscere è quello anagrafico: per accedere all’Ape Sociale, il lavoratore deve avere almeno sessantatré anni di età.

I lavoratori, inoltre, devono risultare iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dei dipendenti, ad altre forme, alle Gestioni Speciali per i lavoratori autonomi oppure alla Gestione Separata.

I lavoratori, infine, per poter accedere all’Ape Sociale non devono ancora aver compiuto l’età prevista dalla legge per accedere alla pensione di vecchiaia

Abbiamo detto che per poter rientrare tra i beneficiari dell’Ape Sociale è necessario appartenere ad alcune categorie di lavoratori e rispettare alcuni requisiti

Bisogna essere disoccupati, caregiver, invalidi civili o lavoratori usuranti. Quali sono le condizioni da rispettare?

Per quanto riguarda la prima categoria, ovvero quella dei disoccupati, bisogna esserlo a seguito di licenziamento, per giusta causa oppure per risoluzione consensuale. In questo caso, è necessario aver maturato almeno trent’anni di contributi.

La seconda categoria riguarda i caregivers. Anche in questo caso è richiesta un’anzianità contributiva di trent’anni.

Per quanto riguarda, invece, gli invalidi civili è necessario almeno il 74% di invalidità e il versamento, anche in questo caso, di trent’anni di contributi.

L’ultima categoria riguarda i lavoratori occupati in attività usuranti o gravose. In questo caso, è necessario il possesso di almeno trentasei anni di contributi versati.

Rispetto al passato, una delle novità inserite nella Manovra di Bilancio riguarda lo stato di disoccupazione. Così come si legge nel messaggio n. 274 pubblicato dall’Inps:

“Per i disoccupati […] è stata eliminata la condizione del decorso del trimestre in stato di disoccupazione […]”.
 

Quali sono i lavori gravosi? E perché sono gravosi?

Sapete quali sono i lavori gravosi? Sono tutti quei lavori che, una volta compiuta un’età anagrafica, avanzata, non è più possibile svolgere.

I possibili beneficiari del trattamento pensionistico Ape Sociale, grazie all’ampliamento della lista dei lavori considerati gravosi, sono potenzialmente molti di più. Infatti, le categorie, come abbiamo già detto, sono state ampliate passando da quindici a ventitré.
 

Ape Sociale: l’Inps ha comunicato che è possibile trasmette la domanda!

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha comunicato, tramite il messaggio numero 274, pubblicato il 20 gennaio del 2022, che è possibile presentare le domande per il riconoscimento dei requisiti di accesso all’Ape Sociale.

Quando si sono riaperti i termini di presentazione delle domande? A partire dal 18 gennaio 2022, è possibile trasmettere la domanda all’Inps.

I lavoratori che alla data del 31 dicembre del 2021 sono in possesso dei requisiti e rispettano le condizioni di accesso al trattamento, prima di presentare la domanda, possono inviare all’Inps la domanda per riconoscere le condizioni di accesso entro le seguenti date: il 31 marzo e il 15 luglio del 2022. Ma non bisogna eccedere la data del 30 novembre 2022.

Per conoscere tutte le informazioni sull’Ape Sociale e avere una panoramica generale e completa della misura, si rimanda alla lettura di quanto contenuto sul sito dell’Inps e, naturalmente, per conoscere quali sono le ultime novità, si consiglia di leggere il messaggio n. 274 pubblicato dall’Istituto.


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