La retromarcia registrata in gennaio smorza la traiettoria di apprezzamento del Biglietto Verde, ma, almeno per ora, non basta a revisionarne la prospettiva di fondo.
Passiamo in rassegna la segnaletica Candle Model sul Dollar Index e poi su due dei cambi principali concernenti il Dollaro: Eur/Usd e Usd/Yen.
Us Dollar Index In area 99,50 si è stabilizzata la pressione ribassista che durante gennaio 2017 ha ridimensionato di oltre 3 figure l’indice del Biglietto Verde, tra l’altro completando un primo obiettivo collegato al Modello di debolezza settimanale scaturito ad inizio gennaio 2017 (InverTrend settimanale di debolezza).
Annotata la stabilizzazione, non abbiamo già a disposizione nitidi elementi di riattivazione del Trend/segnale rialzista di calibro settimanale sul Dollar Index, delegata in questa fase al superamento al rialzo di 101,75 stante gli elementi attualmente a disposizione.
Da una incursione interpretativa nel più dinamico quadro di breve (quadro giornaliero) si rileva un momento di verifica della continuità della proposta rialzista del segnale di breve, impegnato nel doppiaggio del massimo di 101,02 del 30 gennaio scorso. Necessario a questo punto non mostrare eccessivo ripensamento sotto 101,95 in epilogo di seduta per non mettere sotto osservazione l’aspettativa rialzista di breve.
per in chiusura di seduta odirìerna
Il quadro mensile del Dollar Index, infine, non ravvisa cambiamento do orientamento nel Trend/segnale più ampio, quello mensile, ancora in proposta rialzista, nonostante la flessione − pure marcata − vista in gennaio.
Eur/Usd
QUADRO SETTIMANALE (tornato in segnale di relativa debolezza il 26 gennaio 2017)
In chiusura di seduta del 26 gennaio, a 1,0680, il subentro di un Modello di StopTrend ribassista ha per ora ammainato la bandiera del segnale rialzista settimanale, aprendone anzi uno votato a relativa debolezza, da archiviare come ipotesi fallace sopra 1,0875, nel contesto grafico settimanale attuale.
Il contesto settimanale contingente rileva la presenza di livelli dinamici in transito da 1,06 a 1,0750. Il supporto dinamico a 1,06, in particolare, è atteso dare un immediato riscontro sulla determinazione o meno dell’indicazione ribassista in servizio, suscettibile di essere temporaneamente trattenuta e costretta proprio da tali livelli dinamici.
Ripercorrendo a ritroso le sorti del Trend/segnale settimanale, il precedente aggiornamento era pervenuto il 6 gennaio, a 1,0532, quando un Modello di InverTrend rialzista si è incaricato di promuovere una blanda proposta rialzista, divenuta più nitida sopra 1,0655.
Le radici di questa proposta rialzista avevano attecchito dalla scarsa propensione che il cambio aveva mostrato nell’esplorare il versante grafico sottostante 1,0450: le quattro candele settimanali consecutive che si sono succedute da metà dicembre 2016 in poi presentano tutte solamente ombre al di sotto di tale valore, ad evidenza della temporaneità delle rispettive incursioni ribassiste.
QUADRO MENSILE (debole) Il primo mese del 2017 ha portato un ripensamento del cambio rispetto al cammino ribassista che l’esito delle presidenziali Usa aveva inizialmente indicato.
Giovedì 15 dicembre il cambio è scivolato sotto 1,0457, che era già stato di minimo per un consistente periodo, sin dal marzo 2015, dando di fatto continuità all’indicazione mensile che un Modello di StopTrend ribassista aveva inaugurato a 1,12 e ¾ a metà aprile 2016, con stop protettivo avvicinato a 1,1300 sul finire del 2016. In realtà il cambio non ha registrato grande accelerazione ribassista sotto 1,05, già pago – per ora − delle aspettative di più rialzi tassi Usa per il 2017 e della sterzata nella politica economica prospettata dal nuovo inquilino della Casa Bianca.
Dal nostro punto di osservazione, quello della prospettiva Candle Model, l’epilogo di novembre, se ha effettivamente conclamato il rientro della predominanza della spinta ribassista, non ha tuttavia enucleato una configurazione grafica utile al cambio di lettura operativa, confermando il Trend/segnale mensile ribassista, seppur in affievolimento di intensità.
Da ciò, il rimbalzo registrato in gennaio assume valore correttivo, di ritorno in test del primo dei livelli dinamici (m5).
L’unico evento grafico utile ad interrompere l’indicazione di debolezza in servizio da metà aprile 2016 sarebbe una capacità di sopravanzare al rialzo 1,1300: unica notazione disponibile sino a fine febbraio.
Cambio Eur/Usd: grafico mensile – Trend/segnale in corso − fonte grafico: Marketscope 2.0 – FXCM Italia QUADRO GIORNALIERO (ancora indicazione di debolezza attiva, in test dell’ultimo supporto dinamico) Un flash contingente nel segnale di breve del cambio, desumibile dal quadro giornaliero, ci riferisce di un Trend/segnale giornaliero tornato lievemente ribassista a 1,0725 il 3 febbraio, che in riavvio di settimana si contorna di uno stop avvicinato a 1,0715.
Il cambio si trova ora in test dell’ultimo livello dinamico del quadro giornaliero, quello trimestrale dei prezzi, in transito appena sopra 1,06.
Cambio Eur/Usd: grafico giornaliero – Trend/segnale in corso − fonte grafico: Marketscope 2.0 – FXCM Italia Usd/Yen La dinamica settimanale del cambio in questa prima frazione del 2017 va ricondotta ad un arretramento parziale che corregge in parte la sequenza speditamente rialzista inaugurata con le elezioni presidenziali Usa e durata sino a metà dicembre 2016.
Contro lo Yen giapponese il Biglietto Verde ha manifestato veemenza nella sua avanzata dicembrina, anche se la principale chiave di interpretazione del movimento se la intesta la sopravvenuta debolezza della divisa nipponica, non solo verso il Dollaro Usa.
QUADRO SETTIMANALE Un aggiornamento nella definizione del Trend/segnale settimanale in corso sul cambio Usd/Yen è arrivato nell’ultima seduta di gennaio, a 112,50, quando è andata interrotta la proposta rialzista settimanale sul cambio, a favore di un ritorno in valutazione operativa neutrale/FLAT, corredata di due livelli a cui in questa fase è affidata la riattivazione del segnale direzionale settimanale: 115,65 in riattivazione dell’aspettativa rialzista, un ulteriore passaggio in debolezza di 111,60 invece sarebbe al servizio di una riattivazione del segnale operativo ribassista.
QUADRO GIORNALIERO Scendendo più nel breve, ovvero nella dinamica del cambio rappresentata con evoluzione giornaliera, all’inizio di febbraio l’Usd/Yen è sceso in temporanea perlustrazione al di sotto dell’ultimo livello dinamico disponibile nel quadro giornaliero, la media trimestrale dei prezzi, in transito a 113.
Da area 112,35, a metà seduta di martedì 7 febbraio è scaturita una revisione interpretativa, per mano di un Modello di StopTrend rialzista, ancora in corso, protetto a 111,35.
Le intenzioni rialziste di breve sul cambio si cimentano subito con resistenze dinamiche in transito da 112 e ¾ sino ad area 114.