Indici europei al primo tentativo di rialzarsi

Giacomo Moglie Giacomo Moglie - 26/08/2015 11:42

È stato muscolare il rientro dal sell-off del Lunedì nero da parte degli indici europei.
La discesa di riavvio di ottava, impetuosa e permeata da panic selling, ha fatto rotolare i prezzi, ricacciandoli in aree frequentate ad inizio febbraio 2015 (per il Ftse Mib) o ad inizio gennaio di quest’anno per il Dax e l’Eurostoxx 50.
Da quelle basi essi si erano rimessi in marcia per il rialzo che, senza troppa discontinuità, è poi proseguito sino alla metà di aprile.
La dinamica giornaliera attuale (su grafico a candele giornaliere) scorge elementi di valutazione da integrare al quadro di più ampio respiro che risulta leso ed orfano della sua precedente vocazione rialzista, che gli attesi rilievi di fine settimana (per il quadro settimanale) e di lunedì prossimo (per il quadro mensile) confermeranno o meno.
Nell’attesa, l’attenzione adesso è nel dare lettura di questo tentativo (di breve) di riappropriarsi della prospettiva rialzista da parte degli indici europei.

In modalità parallela per gli indici europei Ftse Mib, Dax ed Eurostoxx 50, dalla configurazione grafica preliminare arrivata in chiusura di lunedì 24 – e completatasi alla rilevazione intraday di ieri alle 13:00 – ha fatto capolino una configurazione in grafico giornaliero di tentativo di ripartenza, il cui stop protettivo resta confinato appena ad di sotto dello scivolone di inizio settimana.
Per i cultori dell’analisi Candle Model si tratta di un InverTrend rialzista giornaliero, maturato rispettivamente dalla configurazione grafica che contempla la discesa  − comune − di lunedì con la seduta del 9 febbraio per il Ftse Mib, del 5 gennaio per il Dax e per l’Eurostoxx 50.
I rispettivi obiettivi ideali minimi sono stati già agguantati (21070 per il Ftse Mib, 9928 per il Dax, 3192 per l’Eurostoxx 50). Serve ora  ulteriore capacità propulsiva per traghettare il quadro tecnico complessivo oltre la mera stabilizzazione a cui si confà la sintesi interpretativa attuale.
La distanza dello stop protettivo – dovuta all’ampia falcata del procedere dei prezzi – impone considerazioni inerenti ad un più mite calibro espositivo (a minor detrimento di un eventuale stop), oltre che l’opportunità di ricorrere alla segnaletica delle scale grafiche inferiori (intraday in questo caso) per modulare in maniera più efficace questo primo tentativo di ripartenza di breve, il cui affrancamento dalla temporaneità passa dai nuovi elementi di valutazione delle prossime sedute.
 

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