Alla lunga serie di sedute positive inanellate dagli indici d’oltre oceano (quattordici nelle ultime diciassette sedute per il Dow Jones, quindici nelle ultime diciotto per l’S&P 500) gli indici europei rispondono con una minore convinzione, con l’indice italiano che, anzi, si scopre vulnerabile in questa fase, dopo un periodo – quello estivo – in cui si era distinto per maggiore forza relativa.
La mancata ricomposizione della questione catalana infonde qualche cautela nelle piazze azionarie del Vecchio continente, mentre su quella italiana si addensano ulteriori spunti di vulnerabilità, risvegliata da ultimo dal corto circuito istituzionale sul rinnovo del governatore di Banca d’Italia, e, prima ancora, sottolineata – la vulnerabilità del sistema bancario italiano − dalle recenti dichiarazioni degli organi di vigilanza bancaria europea, la quale rammenta la necessità di un solerte abbattimento dello stock dei crediti in sofferenza.
Dax ed Eurostoxx 50 non smantellano per ora la segnaletica rialzista del loro quadro superiore. Il Ftse Mib, dal canto suo, ha invece già accantonato − per il momento − l’ipotesi rialzista anche del suo quadro superiore, e solo sopra area 22875 verrebbe a questo punto riabilitata la pista rialzista di più ampio respiro.
Passiamo in rassegna la segnaletica operativa che si desume dall’osservazione Candle Model degli indici europei.
DAX
L’osservazione del quadro giornaliero ha evidenziato nella seduta di ieri (19/10) l’uscita dall’indicazione direzionale di breve rialzista, causata dalla seppur temporanea discesa sotto 12967 che rappresentava il presidio ravvicinato del Trend/segnale giornaliero.
La capacità che l’indice tedesco ha mostrato ieri di riassorbire sopra il supporto dinamico l’ epilogo di giornata depone a neutrale il segnale operativo contingente di breve, lasciando al passaggio oltre il range delle ultime due sedute (tra 12910 e 13095) l’incarico di rideterminare la prossima intenzione direzionale, dunque rialzista sopra 13095, relativamente ribassista sotto 12910.
Il quadro superiore dell’indice tedesco (che raccoglie le dinamiche di calibro mensile e settimanale) d’altra parte continua ad essere interessato da una segnaletica rialzista, sia di più ampio respiro (con il Trend/segnale mensile ripristinato il 24 aprile, a 12390, e protetto sin dall’inizio a 11475), che nel segnale tattico/settimanale, con la proposta rialzista inaugurata martedì 5 settembre a 12200, per mano di un Modello di InverTrend rialzista, ancora attuale, seppur dal passo rialzista un po’ appesantito, con presidio protettivo situato adesso a 12515, dall’iniziale 11860.
Per quanto riguarda lo scenario operativo più ampio, la ripresa del cammino rialzista di settembre − dopo 3 mesi estivi all’insegna della parziale correzione − propone il prossimo momento di verifica sull’indice tedesco proprio a fine ottobre, in caso di epilogo inferiore a 12100 punti indice, che costituirebbe l’evento utile per mettere sotto osservazione il segnale rialzista mensile.
EUROSTOXX 50
L’arretramento temporaneo di ieri (19/10) sotto 3598 ha sospeso il segnale rialzista di breve dell’indice paneuropeo, salvo poi riproporre in chiusura di seduta, a 3602, di nuovo l’indicazione rialzista, con stop a 3585.
Salendo al quadro superiore dell’Eurostoxx 50, rimane in sella – cioè in indirizzo rialzista − il Trend/segnale mensile, in costanza di orientamento che arriva addirittura da metà agosto 2016. Qui, semmai, in questa fase è da co-gestire il segnale tenendo conto delle evidenze del sottostante quadro settimanale, necessità derivata dalla cospicua distanza del naturale presidio protettivo che l’analisi Candle Model assegna al momento al segnale mensile.
Per quanto riguarda il segnale settimanale/tattico dell’Eurostoxx 50, la chiusura di ottava di venerdì 1 settembre ha direttamente confezionato una proposta di ripartenza settimanale, a 3443, con stop a 3363 area, per mano di un Modello di InverTrend rialzista, ancora in corso di validità, anche se da un paio di settimane piuttosto stagnante nell’intorno dei 3600 punti.
FTSE MIB
La prima parte di ottobre ha portato ad una rivisitazione della lettura operativa del Ftse Mib, che ha interessato tra l’altro l’intero quadro superiore.
Tutto è nato dal timido approdo nell’area 22800/22875 di cui l’indice italiano è stato capace.
La valenza strategica di detta area deriva dalla memoria che in tale spazio grafico si è depositata sul finire del 2015, quando la dinamica di ottobre, novembre ed inizio di dicembre ha materializzato una configurazione ribassista nel quadro mensile, foriera di un movimento di debolezza che avrebbe interessato l’indice nostrano per oltre un anno e mezzo, salvo una temporanea pausa in inizio primavera 2016.
Fatto sta che l’incapacità da parte del Ftse Mib di lasciarsi agevolmente alle spalle area 22800/22875 è confluito al momento in una configurazione di debolezza, (da 22390 di venerdì 6 ottobre) che vale intanto come titolo di chiusura del Trend/segnale mensile rialzista, aprendo ad una aspettativa di relativa debolezza, salvo richiamare in campo il segnale rialzista solo su mossa rialzista sopra 22875 (vedi video-analisi di lunedì 9 ottobre: https://www.youtube.com/watch?v=0U7kGkA-ZVY&index=2&list=PLea2j4q7ng3j-VUs7uP2Afmt8JRIxerQ3 ).
Anche per il Trend/segnale settimanale – siamo giunti alla ricognizione del segnale operativo tattico, desunto dal grafico rappresentato a candele settimanali – si è consumata l’ uscita dal segnale rialzista martedì 10 ottobre, da debolezza debordata sotto 22340.
Come per quello mensile, il segnale settimanale nuovamente rialzista appena sopra 22875 area (vedi video-analisi di lunedì 16 ottobre: https://www.youtube.com/watch?v=-vgvZu5PzwI&t=2s&index=1&list=PLea2j4q7ng3j-VUs7uP2Afmt8JRIxerQ3 ).
Va detto che la solitudine – rispetto alla maggior parte degli altri indici internazionali − con cui il Ftse Mib si cimenta con il segnale di debolezza del suo quadro superiore suggerisce di attribuire allo stesso una intensità bassa in questa fase, tanto più che al momento ventidue dei quaranta titoli che compongono l’indice godono ancora di un segnale mensile/strategico rialzista.
Per quanto riguarda l’indicazione direzionale di breve del Ftse Mib, l’esito subito naufragato di ripartenza proposto dal Modello di InverTrend rialzista in chiusura di venerdì 6 ottobre – tra l’altro segnale antagonista a quello che proprio in quel giorno è arrivato dal quadro mensile – ha da allora assottigliato di molto l’intensità del segnale direzionale in corso, di debolezza, ancora attivo, con stop (e revisione rialzista) avvicinato adesso a 22480/22500.
Da rilevare come nella seduta di ieri (19/10) la massima debolezza abbia spinto l’indice al test del livello dinamico trimestrale, in transito a 22020, e assiduamente sorvolato dal 7 luglio 2017.
La reazione da tale snodo dinamico certifica il carattere flebile dell’indicazione di debolezza di breve in corso.
Giacomo Moglie.