La mappatura del Trend/segnale mensile che l’analisi Candle Model censisce al momento sugli indici S&P 500, Dow Jones, Ftse Mib, Dax, Eurostoxx 50. Quest’oggi passiamo in rassegna trasversale l’indicazione direzionale del più ampio quadro − quello mensile − di alcuni indici internazionali, al servizio del posizionamento di medio-lungo sugli stessi, tramite la rilevazione in continuo del segnale (Candle Model) che governa la visione strategica sugli stessi: un segnale soggetto al vaglio di conferma reiterato mese dopo mese, candela mensile dopo candela mensile, come l’analisi Candle Model prescrive − nella medesima modalità − sulle diverse scale temporali osservate, al servizio dei diversi orizzonti temporali ed approcci operativi organizzati sullo stesso e su molteplici strumenti finanziari.
In punto di distinguo rispetto ad altri approcci al concetto di lungo periodo, l’uso del segnale mensile nell’approccio Candle Model è sì al servizio della wiew operativa di lungo periodo, senza peraltro rimanerne prigioniero, in quanto l’indicazione direzionale Candle Model resta soggetta al vaglio di mantenimento o revisione ad ogni nuova osservazione mensile, sempre affiancata dal presidio protettivo, che perimetra sempre anche qualsiasi scenario di lungo.
Nel solo scopo di rappresentare lo spaccato operativo mensile/strategico sugli indici qui osservati, lasciamo fuori tutte le evidenze operative ricavabili dall’osservazione in quadro settimanale e/o più di breve sugli stessi.
QUADRO MENSILEDOW JONES - L’esordio di giugno porta con sé il capolino del Dow Jones sopra il già massimo di inizio marzo 2017, a 21170, utile con la sua intercettazione rialzista del 2/6 a restituire l’orientamento rialzista al Trend/segnale mensile, solo temporaneamente interrotto dal 19 maggio, a 20805, rispetto ad un Trend/segnale che era stato continuamente rialzista sin dall’11 luglio 2016.
Quello visto nel maggio 2017 è stato un temporaneo ravvedimento della proposta rialzista mensile, derivato dalla perdita di convinzione intervenuta nella terza settimana del mese in questione, quando l’indice americano si trovava in monitoraggio sulle chiusure di ottava rispetto alla comparsa di un Modello – poi dimostratosi estemporaneo − di debolezza.
I parametri attuali della ritrovata indicazione rialzista contano su uno stop posto a 20375 e di una osservazione da esperire a fine giugno, in cui un epilogo inferiore a 21030 a rimetterebbe in discussione il segnale strategico in corso.
S&P 500 – A differenza di quanto accaduto per il Dow Jones, la dinamica del segnale mensile rialzista sull’S&P 500 non ha conosciuto interruzione in maggio 2017, superando una fase di monitoraggio – nella prima metà del mese − che tuttavia non è mai sfociata nello smantellamento dell’indicazione rialzista che si conferma − a questo punto – una delle più longeve tra i principali indici azionari internazionali, in quanto in orientamento operativo rialzista dal 4 marzo 2016, nientemeno.
La dinamica recente (dell’ultimo mese) è utile semmai ad avvicinare a 2320 il presidio del segnale rialzista mensile, rimandando il nuovo riscontro all’osservazione di fine giugno, in cui un epilogo inferiore ai 2415 metterebbe sotto osservazione il corrente segnale strategico rialzista.
Indici Dow Jones e S&P 500: grafico mensile, Trend/segnale in corso − fonte grafico: Visual Trader
DAX – Riportando la lente dell’analisi Candle Model sul Vecchio Continente, sull’indice tedesco Dax essa rileva la prosecuzione del corso di un Trend/segnale mensile rialzista, che ha visto una temporanea interruzione solo a metà aprile 2017, a causa di un passo incerto nell’avvicinamento al già massimo di aprile 2015, di area 12395. Quest’ultimo livello è stato tuttavia velocemente riconquistato – con conseguente ripristino di segnale rialzista − il 24 aprile 2017, sulla scorta dell’esito rassicurante del primo turno delle presidenziali francesi. Area 11475 resta di presidio al corrente segnale mensile/strategico rialzista.
EUROSTOXX 50 – L’indice paneuropeo resta interpretato da un Trend/segnale mensile rialzista dall’agosto del 2016. La dinamica di rallentamento vista in maggio 2017 non ha offerto una configurazione utile al ravvedimento o anche alla sola interruzione dell’indicazione mensile in corso, che tuttavia non può contare su di un livello di protezione congruamente prossimo ai corsi attuali, restando lo stop confinato a 2935, da cui qualche considerazione di money managemenet nella gestione del contingente segnale mensile, magari attingendo − in parte − alle evidenze di calibro settimanale.
FTSE MIB – Per l’indice italiano vanno fatte considerazioni ad esso peculiari, in quanto ad agosto 2016 è intervenuta sì una revisione interpretativa, ma solo come uscita dalla precedente indicazione ribassista di calibro mensile, in essere dall’inizio di dicembre 2015.
Elementi di contesto combinati a considerazioni inerenti alla tipologia del Modello di debolezza precedentemente in corso (uno StopTrend) ed al suo money management hanno suggerito un riposizionamento in flat/neutrale del Trend/segnale mensile, in stato attendista di nuove configurazioni direzionali, ma con l’annessa prerogativa di considerare inizialmente (ovvero gradualmente) ripristinato un Trend/segnale mensile di debolezza durante le fasi in cui il più dinamico Trend/segnale settimanale fosse dello stesso avviso operativo, cioè di debolezza.
In siffatta lettura operativa si supplisce alla carenza di indicazioni direzionali di prima mano attingendo in parte a quelle di grado inferiore, insomma.
Nel caso specifico, visto che attualmente il Trend/segnale settimanale del Ftse Mib versa in orientamento di debolezza, è da ritenere anche quello mensile − seppur in iniziale e solo graduale intensità − sia di medesima view operativa.
Indici Dax, Eurostoxx 50, Ftse Mib: grafico mensile, Trend/segnale in corso − fonte grafico: Visual Trader Mettendo insieme gli elementi della lettura operativa che abbracci le gesta grafiche dell’ultimo anno e mezzo degli indici qui considerati, viene da considerare come gli indici Usa si siano distinti per resilienza e quasi costante continuità nella proposta rialzista, attiva per quasi tutto il periodo, con buona pace dei numerosi detrattori dei listini americani.
Sul fronte europeo, d’altra parte, a fine 2015 ed inizio 2016 pullulavano le
buy opportunity diffusamente associate agli indici europei, raccomandazioni oltremodo tradite e mortificate dalle incursioni ribassiste in cui i listini europei sono rimasti avvitati sino all’estate 2016.
L’approccio Candle Model non dispone di uno scenario di lungo già disegnato, ma si serve di ciascuna nuova pennellata interpretativa che l’osservazione di candela dopo candela (mese dopo mese, nel caso del quadro mensile) mette a disposizione, e la ricognizione storica qui rappresentata ne esprime le risultanze.
In merito al quadro contingente, rientrati i ripensamenti (nel segnale mensile) espressi dal Dax e Dow Jones rispettivamente in aprile e maggio appena trascorso, il segnale rimane generalmente positivo, seppur avaro nel produrre avanzamenti recenti di rilievo. Il Ftse Mib, indietro, arranca.
Le dinamiche degli ultimi due mesi hanno inoltre reso possibile un sensibile avvicinamento dei presidi per buona parte degli indici.
Giugno si presenta come mese interessante visti i diversi presidi ravvicinati e la necessità su taluni indici di vedere confermati avanzamenti pena la messa in osservazione del segnale mensile rialzista in corso.