Il quadro tecnico Candle Model degli indici internazionali

Giacomo Moglie Giacomo Moglie - 19/07/2016 11:24

Indici europei

Gli indici europei sono ancora interessati nel loro quadro superiore – che attinge tanto dal quadro grafico mensile quanto da quello a candele settimanali – da indicazioni formalmente in orientamento di debolezza, seppur stabilizzate in parte dalla capacità di tenuta dopo lo strappo ribassista post “Brexit”.
I livelli di revisione rialzista del quadro settimanale si attestano rispettivamente a 10350 per il Dax, a 3098 per l’Eurostoxx 50, a 17970 per il Ftse Mib.
Ma è la dinamica  di breve dei tre indici qui osservati, in orientamento rialzista ovvero di recupero per buona parte della metà trascorsa di luglio che offre novità interpretative, da ieri sera (18 luglio) in chiusura di seduta.
Per il  DAX, rispetto all’indicazione rialzista di breve (ricavata in grafico a candele giornaliere) a 10800, in chiusura di ieri sera – lunedì 18/7 − a 10063 scatta un Modello di debolezza (un InverTrend ribassista) con il contributo delle tre candele/sedute ultime, con stop e ripristino rialzista a questo punto sopra area 10160.
Stesso Modello, quello di un InverTrend ribassista, è quello comparso anche nel quadro di breve  dell’indice Eurostoxx 50, egualmente configuratosi con il contributo delle ultime tre candele/sedute dell’indice paneuropeo, che quindi entra din Trend/segnale di brevev di debolezza da ieri sera in chiusura, a 2949, con stop e ripristino della view operativa rialzista a 2983.
Non si presenta nitida l’evidenza dell’indicazione di debolezza di breve sull’indice Ftse Mib, in cui in chiusura di seduta di ieri (lunedì), a 16763, cade proprio sul bordo del riavvio di indicazione ribassista: a tal proposito sarà la rilevazione intraday di oggi alle 13:00 a fugare i dubbi residuiin merito, ricordando che sopra 16965 a questo punto lo scenario di breve anche del Ftse Mib si riaprirebbe al rialzo.
In definitiva, i Modelli ieri sera comparsi sugli indici europei elaborano una prima ipotesi di ritorno di debolezza, ipotesi in corso di validità sin tanto si resti sotto i massimi visti ieri (18/7). Questo in aggiornamento della precedente lettura operativa come da video-analisi di fine settimana scorsa: in link https://www.youtube.co m/watch?v=0z5y5_XiFxE&index=14&list=PLea2j4q7ng3j-VUs7uP2Afmt8JRIxerQ3  .
Adesso sarà interessante verificare con quale passo – nel caso – si presenterà la pressione ribassista, visto l’orientamento a debolezza in cui depone ancora il quadro superiore degli indici, predisposto a rinfocolare il ritorno di debolezza. Una prima portata della pressione ribassista trova visibilità nei livelli visti mercoledì scorso, 13 luglio, nei rispettivi indici, e questa sarebbe ancora ascrivibile ad una dinamica non del tutto compromettente rispetto al ritorno di ambizioni rialziste di breve.
Ma l’assenza di elementi di tenuta  aprirebbero ad uno scenario ben più netto nel ritorno di debolezza, tale da rimettere in discussione tutti i progressi fatti in luglio dagli indici europei.
Va detto altresì che una capacità – a stretto giro – degli indici europei di superare i massimi di ieri, messi a sentinella delle rispettive proposte di debolezza di breve, finirebbe per inquadrare gli indici in un momento di tonicità e forza, candidati a proseguire nel recupero di luglio.

 
Indici Eurostoxx 50, Dax e Ftse Mib: grafico giornaliero – Trend/segnale in corso − fonte grafico: Visual Trader
 

Indici USA

Per quanto concerne gli indici Usa visti dalla prospettiva Candle Model, a differenza da quelli europei in precedenza commentati, gli indici Dow Jones e S&P 500 vantano un allineamento al rialzo delle indicazioni che affiancano il quadro superiore degli stessi (settimanale e mensile).
Se per il Dow Jones il segnale rialzista mensile si rimetterebbe in discussione solo per un epilogo di luglio inferiore a 17924, il livello equipollente per l’S&P 500 è posto a 2107.
La protezione attuale delle indicazioni rialziste di calibro settimanali per il Dow Jones è posta a 17060, a fronte dei quella dell’S&P 500 posta a 1991.
Ma il riscontro più immediato al momento riguarda l’indicazione giornaliera dei due indici, anche in relazione alle indicazioni di debolezza che giusto ora si affacciano sugli indici europei, come sopra si commentava.
Tanto il Dow Jones quanto l’S&P 500, nel quadro grafico giornaliero, ieri sera (18/7) hanno evidenziato la formazione – per ora preliminare – di un Modello di debolezza, uno StopTrend ribassista che si incarica a questo punto di perlustrare quali possibilità vi siano a favore di una fase correttiva anche per i due indici Usa.
L’’ipotesi dei debolezza di breve, per ora solo preliminare, ha bisogno a questo punto di una conferma nella rilevazione intraday di metà seduta di oggi (19/7) sui due indici Usa, prima di elevarsi ad ipotesi effettiva di debolezza di breve (ovvero in grafico giornaliero).
Resta inteso che sopra i rispettivi valori di massimo di venerdì scorso  per il Dow Jones (18557,43) e di giovedì 14 luglio per l’S&P 500 (2168,99)  avrebbe epilogo il paventato intento (preliminare) ribassista di breve sui due indici Usa.    
 

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