Fattori di rafforzamento dell’Euro si sommano a quelli di debolezza del Biglietto Verde.
Un Qe europeo sulla via del tramonto un po’ più di quanto non si pensasse prima del rilascio delle minute sulla riunione Bce di dicembre, lo sblocco delle trattative per la formazione del governo in Germania, hanno fortificato l’Euro.
Il Dollaro, d’altro canto, si è indebolito ulteriormente sulla prospettiva di deficit dopo la riforma fiscale.
Tutto ciò finisce per dare conferma alla segnaletica già rialzista del quadro superiore del cambio Eur/Usd.
Nel segnale di breve, osservazione contingente sulla continuità o meno dell’indicazione rialzista.
QUADRO MENSILE Venerdì 12 gennaio il cambio ha sorpassato al rialzo quell’ 1,2092 che in settembre 2017 aveva rappresentato il massimo slancio rialzista, prima di ripiegare gradualmente, sino all’inizio di novembre 2017.
La conseguenza immediata è stata quella dell’interruzione del monitoraggio sulle chiusure di settimana che dal riavvio di gennaio avevamo annotato nel nostro taccuino tecnico dell’analisi Candle Model (vedi report del 2 gennaio 2018 su questa stessa testata), a conferma o meno del Trend/segnale rialzista mensile, che resta dunque in carica, con continuità dal 28 giugno 2017, da 1,1735, con intensità moderata.
La nuova linfa rialzista sopra 1,2092 interrompe il monitoraggio (per una possibile revisione del segnale mensile) ed avvicina a questo punto il presidio protettivo a 1,1550, rimandando la prossima osservazione direttamente alla conclusione del mese di gennaio.
A tal proposito, un epilogo di gennaio al di sotto di 1,2005 costituirebbe l’evento da cui verrebbe riaperto il monitoraggio per il mantenimento o meno dell’indicazione rialzista di calibro mensile.
Va ribadito come insieme al Trend/segnale rialzista mensile rimanga attiva anche l’allegata considerazione di protezione degli asset detenuti in Dollari Usa, in coerenza con la visione operativa di più ampio respiro che prosegue nell’ipotesi di rischio deprezzamento del Biglietto Verde nei confronti della Moneta Unica, fino a segnale (Candle Model) contrario.
Cambio Eur/Usd: grafico mensile – Trend/segnale in corso − fonte grafico: Visual Trader
QUADRO SETTIMANALE L’allungo rialzista che il cambio ha sperimentato il 12 gennaio 2018 ridà fiato al Trend/segnale settimanale, in carica dal 14 novembre 2017, da 1,1692, per mano di un Modello di InverTrend rialzista, il cui stop protettivo giace in relativa distanza grafica, confinato sull’iniziale presidio di 1,1550. Una tale ampiezza dello stop inizia a giustificare notazioni di money management per la gestione del segnale medesimo, magari legandone una parte alle evidenze del segnale giornaliero.
Va precisato come, a differenza di quanto avvenuto nel quadro mensile, nel quadro settimanale l’avvicinamento ai massimi di settembre 2017 (1,2092) non ha fatto scattare alcun monitoraggio sulla conferma o meno del segnale settimanale rialzista già in carica, in quanto nessun Modello potenzialmente avverso (leggi ribassista) si è candidato alla revisione della lettura operativa.
Cambio Eur/Usd: grafico settimanale – Trend/segnale in corso − fonte grafico: Visual Trader QUADRO GIORNALIERO Per il Trend/segnale giornaliero, a differenza di quelli superiori (settimanale e mensile), il ritorno in indicazione operativa rialzista è passato proprio dallo scavalcamento al rialzo di 1,2092, revisionando il precedente segnale ribassista che già dal 3 gennaio 2018 aveva preso servizio. Stop protettivo collegato a 1,1920. L’osservazione per la seduta odierna si appunta sull’epilogo di giornata a New York, in quanto la chiusura sotto 1,2263 aprirebbe ad un monitoraggio (sule 8 ore) per vedere se maturi o meno il Modello di InverTrend ribassista che si paventerebbe.
Cambio Eur/Usd: grafico giornaliero – Trend/segnale in corso − fonte grafico: Visual Trader