Sembra che il 2024 non abbia avuto un buon inizio per la Cina. Nonostante il governo cinese abbia promesso una crescita del 5% per quest'anno e introdotto diverse misure per sostenere l'economia, le nuvole all'orizzonte sembrano diventare sempre più dense. Le preoccupazioni sono aumentate a causa degli arresti per corruzione, il crollo di Evergrande alla Borsa di Hong Kong e una storia di spionaggio. Questi eventi hanno offuscato la visione degli operatori di mercato e aumentato il loro disorientamento.
Borsa Cinese in difficoltà
Nel 2023, gli investitori internazionali hanno premiato i mercati occidentali, europei e americani, mentre hanno mandato in rosso le borse asiatiche. Il 2024 ha iniziato con la notizia che la Borsa di Hong Kong ha chiuso con un calo del 2%, amplificando la performance negativa (-14%) registrata dal principale listino asiatico nel 2023. Shanghai ha avuto una performance ancora peggiore, con un calo del 18%.
L'arresto del Ceo di Evergrande … e non solo
Recentemente, uno dei manager di massimo livello del gigante immobiliare Evergrande (maggiori dettagli) e l'ex vicedirettore generale della China National Petroleum Corporation sono stati arrestati per sospetta corruzione. Inoltre, un cittadino straniero, identificato solo come "Huang", è stato arrestato per presunto spionaggio per conto del Regno Unito. Queste notizie hanno suscitato scetticismo tra analisti e investitori, che ora stanno valutando la credibilità della Cina e i suoi rischi sistemici.
Una buona parte del PIL cinese è coinvolto in questioni legali legate al settore immobiliare e al sistema delle "banche ombra". Quest'ultimo termine si riferisce a prestiti, brokeraggio e intermediazioni che avvengono al di fuori del circuito delle banche tradizionali. Il colosso Zhongzhi, rappresentante di questo sistema, è recentemente andato in liquidazione. Nonostante le autorità cerchino di cambiare le regole del gioco e di fare pulizia, la fuga di capitali continua.
La risposta del Giappone
D'altro canto le azioni giapponesi hanno raggiunto un massimo di 34 anni, trainando i guadagni in Asia. Questo è stato possibile grazie al rally del settore tecnologico negli Stati Uniti e alle speranze di un ulteriore allentamento monetario in Cina. L'indice Nikkei 225 ha chiuso con un aumento dell'1,2%, raggiungendo un livello mai visto dal marzo 1990. L'inflazione core di Tokyo ha rallentato per il secondo mese consecutivo a dicembre, il che potrebbe spingere la Banca del Giappone a abbandonare rapidamente la politica monetaria ultra-espansiva.
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(Redazione)