Che tu sia in affitto, che tu abbia degli affitti in rendita, dal 2024 la musica cambier quasi per tutti. La cedolare secca passa infatti a una nuova aliquota fiscale, e non vantaggiosa.
Una modifica che non render pi facile la vita n ai locatari n ai locatori, anche perch le soluzioni per evitare questo aumento sono davvero poche.
Vediamo infatti come funziona da quest'anno la cedolare secca, e cosa comporter per tutti.
E come fare per evitare l'aumento delle imposte.
Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento a Giuseppe Lattanzio - Avvocato dell'extralberghiero.
Cedolare secca affitti 2024, cosa cambia da quest'anno
Come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024, da quest'anno gli affitti avranno un aumento per quanto riguarda l'aliquota della cedolare secca: dal 21% passa al 26%.
Un aumento che per non riguarder tutti gli affitti, ma solo quelli "brevi".
Ovvero tutti i contratti di locazione che hanno una durata massima di 30 giorni.
Rientrano in questa tipologia di contratti anche quelli che prevedono la prestazione di servizi di fornitura di biancheria e pulizia di locali, anche attraverso intermediari immobiliari e/o gestori di portali telematici.
Ma attenzione.
L'aumento al 26% previsto solo se ci sono pi contratti brevi in essere.
Se come locatario stai affittando pi appartamenti, e tutti col contratto di locazione per brevi periodi, dovrai pagare il 5% in pi di cedolare secca.
Per quanto l'aumento riguardi alla fine una condizione specifica, indubbio che non saranno comunque pochi i locatori e i locatari coinvolti.
Si pensi solo che nel caso delle vacanze l'affitto breve molto adottato tra i proprietari di case o appartamenti da vacanza.
Che possa aumentare il canone d'affitto per i locatari?
Difficile: se il contratto in essere non si pu provvedere a un aumento improvviso dell'affitto.
Si potrebbe fare solo in sede di rinnovo, ma non sarebbe il massimo della convenienza per il locatore.
Sarebbe anzi pi conveniente cercare alcune soluzioni per rimanere intorno al 21% precedente, oppure puntare a una cedolare secca pi bassa, se non del 10%.
Cedolare secca affitti 2024, come averla al 21% o al 10%
Dal 1 gennaio 2024, i locatori che possono mantenere la cedolare secca al 21% sono quelli che hanno contratti "tradizionali", come pu essere uno a canone libero o calmierato.
In pratica tutti i contratti che non prevedono un affitto breve, inferiore a 30 giorni.
Sempre per tenendo presente che l'immobile dovr essere a uso abitativo e rientrare nelle categorie catastali che vanno da A1 (abitazioni di tipo signorile) ad A11 (abitazioni tipici dei luoghi), cos come per le pertinenze di tali immobili.
Per quanto sembrava ci fosse una possibilit anche per i negozi, nel 2024 non sar purtroppo possibile richiedere la cedolare secca per i contratti commerciali.
Se si vuole invece optare per il 10%, il locatore dovr per avere la fortuna di detenere immobili in Comuni con mancanza di soluzioni abitative o densamente popolati.
Sono i casi di capoluoghi di regione, cos come i comuni confinanti e gli altri comuni che fanno da capoluogo di provincia.
In alternativa, la cedolare secca al 10% prevista anche per i contratti di affitto per studenti universitari o in Comuni in cui vi sono state calamit naturali, come ribadito dalla risposta all?interpello n.
470 dell?Agenzia delle Entrate.
Ovviamente sono tutte condizioni che prevedono dei paletti importanti per il locatore, per questo a volte pu non essere il massimo rispetto al regime fiscale IRPEF ordinario.
Cedolare secca affitti 2024, quando conviene per il locatore
vero che scegliere tra una cedolare secca al 21% o al 26% conviene rispetto a un'aliquota IRPEF sui redditi che va dal 23% al 43%.
Ma questo solo se non si hanno detrazioni o deduzioni disponibili.
Alla stregua della flat tax per il regime forfettario, anche se il reddito fondiario sono esclusi dal reddito complessivo, non potrai far valere oneri deducibili e detrazioni.
Inoltre, non prevista alcun no tax area se si beneficia della cedolare secca.
Di contro, se si in regime di tassazione IRPEF, potrai evitare il pagamento delle imposte se il reddito inferiore a 8.125 euro.
Converrebbe invece la cedolare solo se si hanno redditi elevati, e solo se si rischia, con l'accumulo del reddito fondiario, di oltrepassare uno scaglione IRPEF.
Nulla cambierebbe comunque per i pagamenti della cedolare o delle imposte, sempre previsti secondo il sistema di acconto e saldo rispettivamente:
?
per l'acconto, al 30 giugno (40% delle imposte) e 30 novembre (60% delle imposte);
?
per il saldo, al 30 giugno dell'anno successivo.
Solo se le imposte sono inferiori a 257,52 euro si potr procedere all'unica soluzione, entro il 30 novembre.