Market mover: Opec, Petrolio ma non solo

Ascanio Strinati Ascanio Strinati - 01/12/2016 14:50

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OPEC – Si è chiuso con un accordo per tagliare la produzione di greggio a 32,5 milioni di barili al giorno il meeting dei paesi dell’Opec a Vienna. Si tratta del primo taglio del genere dal 2008. Le quotazioni del greggio sono balzate di circa il 13%.

Restiamo positivi sul petrolio, primo target area 52

POLITICA USA – Steven Mnuchin, nominato da Trump alla guida del Tesoro Usa, ha detto che l’amministrazione farà della riforma fiscale e della revisione dei patti commerciali le priorità, tentando di rendere sostenibile la crescita del 3-4%. Mnuchin ha anche segnalato la volontà di rimuovere Fannie Mae e Freddie Mac dalle proprietà del governo.

CINA – Arrivati dalla Cina i Pmi ufficiali relativi a novembre, con il manifatturiero che ha messo a segno un 51,7 contro attese di un 51,0 e dal 51,2 di ottobre, e l’indice sui servizi salito a 54,7 da 54,0 di ottobre. Il Pmi manifatturiero a cura di Caixin mostra invece per lo stesso periodo un calo dell’indice a 50,9 dal 51,2 di ottobre e contro stime per 50,8.

GIAPPONE – Il Pmi manifatturiero a cura di Nikkei mostra invece per il Giappone un indice finale a 51,3 contro il 51,1 della stima flash e il 51,4 di ottobre.

 

BANCHE – Dopo il referendum del 4 dicembre bisognerà affrontare “in modo strategico” la questione bancaria, ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi commentando l’articolo del Financial Times per il quale in caso di vittoria del ‘No’ potrebbero fallire fino a otto istituti di credito.
Banca Popolare di Vicenza ha avviato le trattative con i sindacati sui primi 700 esuberi che dovrebbero chiudersi già a fine anno, secondo tre fonti.

UNICREDIT/MPS/INTESA SANPAOLO – Dovranno dal 2018 detenere capitale aggiuntivo a fronte dei propri asset in quanto banche di rilevanza sistemica secondo Bankitalia. Il buffer raggiungerà al 2021 l’1% degli attivi per UniCredit, lo 0,75% per Intesa e lo 0,25% per Mps.

MPS – Secondo Il Sole 24 Ore i negoziati con il Qatar sono al rush finale e un accordo potrebbe essere raggiunto tra il weekend e lunedì.
La Stampa scrive che sarebbero pronti a entrare anche alcuni grandi fondi americani.
Alcuni quotidiani scrivono che il Fresh non sarà compreso tra i titoli oggetto dell’offerta di conversione.
Nel corso di una call con gli investitori, il Cfo Francesco Mele ieri aveva detto che la banca stava ancora valutando se inserire anche il Fresh 2008 da un miliardo nell’offerta in corso per i bondholder subordinati, evidenziando tuttavia i vincoli che rendono “piuttosto difficile” questa possibilità.

BPER – Mf scrive che starebbe valutando una nuova offerta per Carife, anche se potrebbe arrivare sul tavolo del Cda soltanto il 13 dicembre.

FERRARI – E’ una delle società che potrebbe essere impattata dalla decisione della Cina di imporre una tassa extra del 10% sui modelli di lusso che costano almeno 1,3 milioni di yuan.

ENI – Ha firmato a Tunisi un accordo di cooperazione per lo sviluppo di progetti di generazione di energia da fonti rinnovabili con la compagnia di stato Entreprise Tunisienne d’Activités Pétrolières (ETAP).

CREVAL – Conferma di essere aperta a valutare un’eventuale operazione di fusione, attesa nel 2017, e attende proposte “più concrete” da parte di potenziali partner come Bper per potere avviare un esame di una potenziale aggregazione. Lo ha detto il direttore generale dell’istituto valtellinese Mauro Selvetti.


Redazione itConsilium
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