Gli investitori appaiono smarriti e disorientati

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 07/07/2016 16:23

Zavorrata dal cronico problema delle banche con le loro (e nostre) sofferenze, Piazza Affari ripiega, annullando quasi tutti i progressi realizzati dopo il voto referendario nel Regno Unito, e soprattutto sollecitando nuovamente la corposa area di supporto attorno a 15000 punti di indice MIB. Poiché questa area ha contenuto brillantemente il sell-off del mese passato, e alla luce dell'efficace azione contenitiva dell'ex supporto a 16500 punti, tramutatosi come prescrive la teoria in resistenza; saremmo orientati a dare notevole valenza strategica all'eventuale abbattimento di questo supporto. In momenti di estrema confusione e turbolenza come quello corrente, l'analisi tecnica è l'unico strumento che fornisca chiarezza e lungimiranza: e non è poco...

È interessante constatare come il deficit di performance a dodici mesi rispetto alle borse europee abbia ora raggiunto il 12.5%: l'indice MIB in un anno ha ceduto quasi un terzo del proprio valore, l'Eurostoxx ha contenuto i danni - si fa per dire - a poco più del 20%. Storicamente una simile debacle è eccezionale: dal 2000 in avanti si annoverano soltanto tre precedenti. A dirla tutta la sottoperformance a consuntivo risultò anche più marcata. Al di là del recupero di forza relativa che ad un certo punto si manifestò, è utile rilevare come si sia comportato l'indice italiano nelle settimane successive in termini assoluti...

Gli investitori appaiono smarriti e disorientati. Guardano alle banche centrali, con la consapevolezza che anche realizzando «whatever it takes...», potrebbe non bastare a salvare la giornata. Le prospettive di aumento dei tassi in USA sono virtualmente scomparse. E dire che se i propositi di un anno fa della signora Yellen avessero conosciuto seguito, a questo punto la curva dei rendimenti americana sarebbe risultata invertita, visto il sostanziale dimezzamento nel frattempo sperimentato dai rendimenti decennali. Gli USA hanno evitato una recessione; noi, forse no.
Nell'aggiornamento di metà anno del 2016 Yearly Outlook, di prossima pubblicazione, cercheremo di fare chiarezza circa le prospettive più probabile per le economie e i mercati finanziari mondiali.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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