Analisi della Volatilità Implicita e Storica sull’Eurostoxx50 e FtseMib, fase attuale e prospettive

Eugenio Sartorelli Eugenio Sartorelli - 06/07/2016 20:53

Vediamo quali informazioni possiamo trarre da un’analisi comparata sulla Volatilità Implicita e Storica dell’Indice Eurostoxx50 e FtseMib, per capire se abbiamo qualche utile indicazione sulle potenzialità dell’attuale fase di recupero.
 
Ricordo che gli indici di Volatilità Implicita sono strettamente legati ai prezzi delle Opzioni e quindi alle aspettative sui mercati, mentre la Volatilità Storica è esclusivamente legata ai valori attuali e passati dell’indice.
La Volatilità implicita è un forte Indice di paura e si comporta all’inverso dei mercati. Infatti, fa sempre massimi importanti su minimi di prezzi di mercato- meno di frequente succede l’opposto.
 
Iniziamo con il Vedere il 1° Grafico che riguarda la Volatilità Implicita per l’Indice Eurostoxx50 (la Vstoxx)- dati giornalieri dall'ottobre 2014 e sino alla chiusura del 6 luglio:
 

 
Come ben sappiamo la Vstoxx a fatto un picco massimo il 24 agosto 2015 (vedi freccia blu). Successivamente vi sono stati altri picchi simili l'11 febbraio 2016 e poi il 16 giugno (vedi freccia rossa). Tuttavia l'Eurostoxx ha fatto il minimo di prezzo non il 16 giugno ma il 27 giugno (vedi freccia marrone).
Per ora questa rappresenta una chiara divergenza tra prezzi Eurostoxx e Volatilità (che ricordo hanno correlazione inversa), la quale ci dice di un possibile minimo il 27 giugno che può essere un punto di partenza perlomeno per un buon rimbalzo. Ciò è confermato anche da una Vstoxx che è scesa rapidamente vicino a livelli medi storici (posti intorno al 23,7%).
Per avere un rimbalzo (per ora solo accennato) è importante che la Volatilità torni sotto questa media. Dal lato opposto, solo una improvvisa crescita della Vstoxx verso livelli storicamente alti che sono intorno al 34,2% (vedi retta orizzontale più elevata) riporterebbero forti timori di nuovi minimi per l'Indice Eurostoxx.
 
 
Per avere una ulteriore visione del mercato ci affidiamo ad un Indicatore composto dal rapporto di Volatilità Implicita con una opportuna Volatilità storica:
 

 
Come si vede dal grafico, questo indicatore (linea verde) tende ad assecondare i trend principali del mercato (talvolta con un certo ritardo temporale).
Qui ho evidenziato come l'Indicatore abbia fatto dei minimi inferiori a quelli recenti di inizio marzo (vedi freccia rossa) e su livelli al di sotto dell'asse di equilibrio (retta orizzontale tratteggiata). Poiché siamo su livelli storicamente bassi, un recupero di questo indicatore potrebbe accompagnare un rimbalzo dei prezzi dell'Eurostoxx.
 
 
Vediamo ora la Volatilità Implicita e Storica sul mercato italiano (sempre dati giornalieri a partire dall'ottobre 2014):
 

 
Qui mostro il FtseMib IVI a 30 gg (IVI sta per Implied Volatility Index) che non è un dato di cui si trova gratuitamente la serie storica (Borsa Italiana fornisce solo il dato del gg prima)- è anche un indice di più recente costituzione rispetto al Vdax e Vstoxx.
 
Dal grafico risulta è evidente la divergenza tra Ivi e FtseMib con quest'ultimo che ha fatto minimi decrescenti (11 febbraio e 27 giugno) e la Volatilità che ha fatto massimi decrescenti (ricordo la correlazione inversa). Tra l'altro anche qui l'ultimo massimo è stato il 17 giugno (vedi freccia rossa). L'unica differenza con l'Eurostoxx è che la Volatilità è scesa meno ed è ancora su livelli di guardia, ovvero piuttosto vicini ai livelli storicamente elevati (posti intorno al 38%). Pertanto il recente minimo di FtseMib del 27 giugno per ora è un supporto meno consistente.
Sappiamo che ciò è legato all'eccessivo perso dei titoli bancari che zavorrano l'indice italiano.
 
 
Videolive (14 luglio): Analisi e Previsioni (per le prossime settimane) mediante Cicli e Frattali
per info ed iscrizioni: http://www.investimentivincenti.it/default.asp? pag=videolive_cicli_frattali
 

eugenio sartorelli - www.investimentivincenti.it
 
 
 

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