La parabola del cappotto. (Il trader, per mentalità, non regala nulla!)

Stefano Fanton Stefano Fanton - 20/01/2022 14:31

Conosco Tony Cioli Puviani da diversi anni, ci siamo subito sentiti in sintonia entrambi e lo considero un mio fratello maggiore. Ma un amico fraterno che non è una guida ma, in un certo senso, uno specchio nel quale ritrovarmi a scrutare un’immagine che potrebbe essere tranquillamente la mia.

Ogni volta che mi racconta un aneddoto finisce tutto collegato al trading, agli investimenti e questo ricorda, casomai ce ne fosse bisogno che “TUTTO E’ TRADING”. Tutto è commercio, scambio, confronto, attesa, azione. Prezzo, costo, opportunità.
 

In effetti un investitore, anche e soprattutto nel mondo dei certificati d’investimento, deve attingere anche dal proprio vissuto per costruirsi un comodo percorso preventivato sulle proprie scarpe.


Ecco quindi che mi ritrovo a condividere con lui molte vicissitudini extra trading (ad esempio sul mondo delle aste fallimentari) che finiscono sempre per avere moltissimi punti di contatto con il mondo del trading. Ed è un vero peccato che la maggior parte di queste perle vadano a sbiadirsi nel tempo, vittime di un oblio predestinato poiché destinate a un confronto tra due persone.

Questa volta però ho voluto preservare una storia di Tony che ha recentemente pubblicato sul suo profilo facebook e che non deve, per quanto possibile, scivolare via nell’indifferenza dei social media.

Ve la presento, dopo averla letta la collegheremo alla situazione attuale.

 

La parabola del cappotto

 (Il trader, per mentalità, non regala nulla!)

 

C’è una storiella che mi trovo spesso a raccontare perchè spiega bene come, a mio avviso, debba essere l’animo del trader. Nel 2017 avevo visto da Biagetti a Bologna un cappotto blu di Cantarelli di Cashmere perfetto, taglia 58, corpulento, mi stava a pennello

Sono andato là a novembre, era veramente bellissimo e sembrava fatto per me.

Però io sono un trader vero e mi scoccia buttare via i soldi. Il vero trader è avaro, non vuole mai buttare via i soldi. O meglio, è generoso con gli amici e la famiglia, ma se si tratta di chiudere un deal, chi ha il trading nel sangue ha un irrefrenabile istinto di chiuderlo al prezzo migliore.

Il trader, per mentalità, non butta via niente.

Però quel cappotto era veramente bello, e una volta provato vedo che mi sta proprio da Dio, così chiedo al commesso quanto costa:

- “Dottore, costa 1.200 euro”; mi risponde lui con il tipico sorriso di chi sta per fare un affare.

- “Ah, però...”, rispondo, con il tipico sorriso di chi non ha voglia di farsi fregare.

Saluto ed esco.

Il cappotto però mi piaceva davvero, così lo marco e vedo che ai saldi del 2 gennaio è ancora in vetrina, entro ed il sorriso del commesso è un po’ meno largo.

-  “Dottore, ha visto che il cappotto c’è ancora, adesso lo può prendere con il 30% di sconto”.

Sin da bambino la matematica è stata il mio pane, quindi in un attimo calcolo il 30% di 1200 euro e capisco che adesso mi costerebbe 840 euro. Mi giro e vedo che i cappotti rimasti sono più di uno e così mi dico: “Aspetta Tony, non è ancora il momento”.

Il primo febbraio arrivano i saldi al 50%, faccio l’asta del Dax e alle 9.15 in punto sono davanti al negozio.

Entro e vado dritto al mio cappotto, il commesso non fa nemmeno in tempo a salutarmi che ho già strisciato la carta e comprato il mio bel Cantarelli di Cashmere per solo 600 euro.

Ecco, secondo me, un vero trader deve sempre ragionare così, ovvero aspettare il momento giusto per cogliere l’occasione. E se l’occasione passa, pazienza. Stai pur tranquillo che ce ne sarà un’altra.

Infatti se con il cappotto ho rischiato (perché di Cantarelli ce n’era rimasto uno solo), nel mercato, grazie al cielo, le occasioni sono infinite.
 

Molti trader spesso falliscono perché si fanno prendere dalla paura di perdere un’occasione, ma credimi l’aspetto psicologico vale molto più di qualsiasi tecnica tu possa imparare.

Spero che tu faccia tesoro di questa storia, e se proprio non ti servirà a tradare meglio mi auguro almeno che ti faccia risparmiare un po’ di soldi la prossima volta che vorrai comprare un cappotto.

Alla prossima

 

Trovo questa storia reale bellissima. E non perché, per avara affinità, io mi comporto esattamente nello stesso modo e con le stesse “skill operative” ma perché il messaggio che se ne ricava non è univoco, universale ma anzi molto diverso da persona a persona.

Alcune persone ne comprendono e condividono pienamente l’approccio, altre si concentrano sulla concreta possibilità di perdere il cappotto, altre soffermano la propria attenzione sull’assurdità che una persona con molto più denaro di quanto serva a vivere normalmente sia talmente avaro da aspettare mesi per comprare un cappotto al 50%. Con il rischio di averlo quando oramai non serve più.

Pochi comprendono il messaggio che è un invito all’approccio “avaro”, conservativo, di allocazione altamente funzionale delle risorse. E se Tony quei 600 euro risparmiati li avesse investiti in opzioni ad altissima leva e altissimo rischio? E se Tony lo facesse sistematicamente su tutti gli aspetti finanziari e negoziali della propria vita? Quale sarebbe l’ammontare delle risorse extra disponibili ogni anno? E se una persona più che benestante si divertisse ad “avarare” gli acquisti e poi desse il delta ricavato in beneficenza?

Vedete quanti se compaiono? E come la valutazione complessiva non sia univoca e lapidaria?

Dipenda da come si vive il rischio, il perseguimento dei propri bisogni e dagli obbiettivi di vita che ognuno di noi considera come primari. Ecco, nel mondo dei certificati e nella costruzione di un relativo portafoglio l’approccio della PARABOLA DEL CAPPOTTO è emblematico, quasi poetico nella sua forte attinenza con la condotta che bisognerebbe tenere.

L’attesa si erge a virtù che nulla ha a che spartire con l’indecisione quando possiede uno scopo.

E quindi, in periodo di saldi, le avarate sono possibili ovunque, meno in borsa perché il mercato non è stornato nell’ultima settimana ma comunque, con lo stesso principio, alcuni prodotti meritano attenzione.

Iniziamo.

Per prima cosa un Cash Collect Worst of con effetto memoria Autocallable su paniere composto da Enel S.p.A., ENI S.p.A., Intesa Sanpaolo S.p.A. ISIN: DE000HB15925

Il nome può spaventare chi è abituato ai soliti Bonus Cap o Top Bonus ma sostanzialmente si tratta di un prodotto che stacca delle cedole con condizioni preimpostate e che le rende disponibili per il futuro (in memoria) se le condizioni non si avverano momentaneamente.

I sottostanti sono Enel, Eni e Intesa e il prodotto si compera, nel momento in cui scrivo questa rubrica, a 96 e quindi sotto i classici 100 del collocamento. Prodotto recente, dal 18/11/21 e quindi con un paio di mesi di vita e un prezzo sotto i 100 grazie ai “saldi” su Enel, unico titolo del paniere ad essere sceso, peraltro dell’1,82 dal valore strike.

I coupon sono del 2,15% trimestrale, la data di valutazione finale è al 19/12/23 e le barriere sono al 70%, rispettivamente a 4,9693 / 8,7584 / 1,73005. Interessante anche in caso di rimborso anticipato.

 

Merita un’indagine Enel. Titolo che è in saldo rispetto al contesto generale e che possiede un interessante Top Bonus. DE000HV4JQS6. Prezzo a 93, bonus a 110,5. Qui il rendimento atteso è del 18,82% (2,12% su base annua) bilanciato da una barriera a 6,60225 (6% di distanza) e scadenza il 15/12/22. Si tratta di un Top Bonus però, e quindi barriera a scadenza, i lettori con buona memoria ricorderanno questo prodotto segnalato quando la barriera era praticamente coincidente col prezzo del titolo, ora il rischio atteso è diminuito, il rendimento atteso pure ma non l’interesse per questo interessante prodotto

 

Se il lettore cerca qualcosa di più aggressivo può orientarsi su DE000HV4M145 che si compera a 96,6 e ha scadenza al 16/6/22 con barriera a 6,38175 pari a un 8,64%. Rende un 7,26% potenziale che annualizzato è un 18,03%, prodotto molto interessante in caso di ulteriore “saldo” sul titolo ma che dura una manciata di mesi.

 

Appare più equilibrato un Top Bonus con scadenza il 16/12/22 DE000HV4M1N8 che si compera a 96,2 con bonus a 106 (10,33%) e barriera a 5,9563 (14,67%).

 

Tutti prodotti su Enel e con barriere e scadenze diverse. Al solito l’approccio prudente consiglia una diversificazione anche per scadenza oltre che per barriera e prodotto. Questi Top Bonus non fanno eccezione.

 

Su Eni è interessante DE000HB26FK1, definibile come un “Bonus Cap da agguato”, perfetto in caso di storno del mercato e con barriera a 9,303 (30%). Bonus a 107,5, lo si compera a 100 ed è una emissione recentissima. Scadenza 15/12/22

 

Sempre da “agguato” segnalo un interessante Bonus Cap sull’indice FTSE MIB, DE000HB079U3 . Scadenza il 15/12/22, si compera a 103 con bonus a 109 e barriera a 20589,48 (25,12%). Il rendimento potenziale è circa il 6%.

Merita ancora attenzione un Top Bonus su SaipemDE000HV4M1E7

Prodotto interessante che si riesce ad acquistare a 99,3 con il titolo a 2 euro, scadenza il 16/6/22 e quindi relativamente vicina, bonus a 111 e barriera a 1,74525 pari a un 13,26%. Ma, è bene ricordarlo, barriera che si valida a scadenza. Il rendimento potenziale è pari a un 12% che però annualizzato diventa un interessante 30%. Non è un prodotto esente da rischi ma Saipem appare in ripresa ed il prodotto presenta un rendimento atteso di tutto rispetto.

 

Infine vale la pena riproporre l’interessante Top Bonus sull’indice Euro Stoxx Banks che, pur salito di un paio di punti percentuali, mantiene intatto l’interesse operativo. La spiegazione la trovate nei precedenti numeri della rubrica.

DE000HB07GS2 | Top Bonus su EURO STOXX® Banks (Price) Index (EUR) (unicredit.it)

 

VARIE
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