La stagionalità benigna legittima una reazione

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 08/04/2016 16:12

Continua la passione della borsa italiana. Da tempo la peggiore al mondo, da tempo in downtrend di lungo e lunghissimo periodo. Ieri abbiamo rivisto il segnale di vendita secolare prodotto dall'oscillatore stocastico sul finire del 2015; oggi vorremmo corroborare quella riflessione, riproponendo il grafico dell'indice Comit, con la sua media mobile "storica": evidentemente, il break down di inizio anno non ammette molte repliche.

In ottica bearish, è significativo rilevare come i segnali di esaurimento del ribasso pur prodottisi nei giorni passati - dal Sequential setup di DeMark del 31 marzo al Landry TRIN Reversal dell'altro ieri - non abbiano finora sortito alcun effetto. Ciò evidenzia la vulnerabilità del nostro listino, e la concreta probabilità di ulteriori ribassi nel lungo periodo.

Certo, la stagionalità benigna del bimestre marzo-aprile - durante il quale l'indice MIB è sceso praticamente soltanto in due degli ultimi 15 anni - legittimerebbe l'aspettativa quantomeno di una reazione; ora che la prospettiva di ritoccare il massimo di marzo si allontana. Ma, in assenza di formale capitolazione, e con il Panic Index che esclude la presenza di un sentimento di pessimismo dilagante, le sorprese sono destinate a manifestarsi verso il basso. E, una volta, abbattuto l'ultimo supporto evidenziato ieri, sarebbe inevitabile scivolare a nuovi minimi.


Gaetano Evangelista
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