Dunque quella sull'indice MIB era accumulazione...

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 07/12/2016 17:10

Piazza Affari si rende protagonista di una seduta spettacolare. Dopo giusto un anno, l'indice MIB si spinge oltre la media mobile a 200 giorni. Soprattutto, lo fa lasciandosi alle spalle una congestione plurimensile, che a posteriori assume tutta l'aria di una formazione di ri-accumulazione, di cui ora stiamo godendo gli effetti.

Altrettanto rilevante l'analisi della forza relativa. Ad ottobre dello scorso anno il MIB realizzava il suo picco rispetto all'Eurostoxx. Dopo quattordici mesi, il rapporto finalmente ha conseguito un minimo dal quale è ripartito prepotentemente; al punto da essersi spinto al di là di questa formazione cuneiforme, come si può notare. Si direbbe a questo punto che il mercato azionario italiano ha smesso di costituire un underperformer nello scacchiere borsistico continentale. Attendiamo soltanto la conferma della forza relativa del fondamentale settore bancario domestico. Ma non dimentichiamo che la differenza fra i tassi di crescita a 52 settimane di MIB ed Eurostoxx, aveva conseguito di recente un estremo che storicamente vantata soltanto un precedente: ottobre 1999.

Esamineremo nel rapporto di domani i target più probabili per Piazza Affari. L'interessamento dello short stop mensile, ora, non appare così peregrino. Non siamo ancora pronti a confidare in una inversione di tendenza di lungo periodo - non ci sono i presupposti macroeconomici - ma la sensazione è che il listino domestico si possa togliere adesso qualche soddisfazione.
A Wall Street, nel frattempo, gli indici principali migliorano ulteriormente i massimi storici. L'attesa di un consolidamento nella prima metà di questo mese è messa in discussione, ma ciò non toglie che lo scenario benigno di medio periodo benefici di ulteriori conferme, come commentiamo nel Rapporto Giornaliero di oggi.


Gaetano Evangelista
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