L’ottava che l’indice tedesco si lascia alle spalle notifica un arretramento che sa di prima arresa rispetto all’attacco di area 10800, già avamposto grafico di temporanea conquista nel giorno di Ferragosto, al culmine di una salita dei prezzi che si è lasciata alle spalle l’intero scivolone procurato dal referendum d’oltremanica.
Quest’ultimo arretramento del Dax consegna la prima chiusura settimanale sotto un livello dinamico (a 5 periodi) che dalla metà di luglio aveva sorretto ed accompagnato il passo rialzista dell’indice.
Un rifiato da annotare come indizio di parziale stanchezza, ma che non invalida ancora l’indicazione rialzista settimanale che l’analisi Candle Model ha riconosciuto con il Modello rialzista formatosi il 27 luglio, a 10340, protetto ora – come al suo esordio – a 9690. Semmai, l’indizio ultimo, di fiacca, invita a modulare un poco del segnale rialzista settimanale secondo le indicazioni direzionali contestualmente presenti nel quadro giornaliero (organizzato con candele giornaliere) di breve del Dax medesimo.
Entrando con la nostra osservazione Candle Model nella dinamica di breve dell’indice teutonico, nella parte centrale di settimana trascorsa è affiorata una indicazione di debolezza relativa, subentrata al già Trend/segnale rialzista di breve che da lunedì 29 agosto, a 10545 punti era comparso nel quadro giornaliero del Dax (vedi i relativi report di aggiornamento su Traderlink del 30/8
http://www.traderlink.it/analisi/analisi-candle-model/ftse-mib-ed-indici-internazionali- sotto-la-lente-operativa-candle-model_16243TC6WZ9AQTT e del 9/9 http://www.traderlink.it/notizie/analisi-tecnica/le-borse-tengono-nonostante-l-attendismo-bce_16253LXTB70F39Z A metà seduta di giovedì 8 settembre, a 10735, insomma, ha preso servizio una indicazione di debolezza di breve (per mano di un Modello di StopTrend ribassista), ricavato dalla modalità in cui l’indice ha sviato dall’attacco del già massimo di ferragosto.
A questo punto il ritorno in indicazione rialzista di breve sul Dax si avrebbe appena sopra 10805, o su un nuovo Modello rialzista che dovesse presentarsi nelle prossime sedute, scrutando innanzitutto se nell’area 10500 si sia conservata una qualche capacità di riorganizzare gli interessi rialzisti dell’indice.
In definitiva, mettendo insieme gli elementi operativi sopra osservati, registriamo sul Dax un ripensamento − indicazione di debolezza − di breve (nel quadro giornaliero) che si innesta in un quadro Candle Model superiore (quello settimanale) che rifiata, senza tuttavia uscire dalla proposta/prospettiva rialzista.
Indice DAX: grafici settimanale e giornaliero – Trend/segnale in corso − fonte grafico: Visual Trader
FTSE MIB Nel
temperamento del Ftse Mib, se vogliamo approntare qualche termine di paragone con il Dax, ritroviamo cenni di maggiore tonicità relativa che mette le sue radici di recente, nell’ultima decade di agosto. Radici ancora esili superficiali rispetto all’impegnativo compito di traghettare il Ftse Mib sopra l’affossamento grafico targato Brexit, che solo sopra 18000 verrebbe superato.
Nelle ultime settimane, una più convinta propensione del Ftse Mib a calcare il quadrante rialzista è andata ricondotta alla partecipazione del comparto bancario, che su numerosi suoi titoli ha visto affiorare indicazioni di positività segnatamente all’intermedio/tattico quadro settimanale in maniera concomitante con il Ftse Mib, il quale, in chiusura di seduta del 23 agosto, a 16778 punti, ha presentato una configurazione (StopTrend) di ipotesi interpretativa rialzista, corredata di stop (e ripristino di debolezza) a 15970.
L’epilogo dell’ultima ottava del Ftse Mib ha tuttavia attestato una certa incapacità di avanzamento definitivo in quell’area − tra 17200 e 18000 – in cui si estende il guizzo rialzista pre-referendum Brexit, e che ora si presta a qualche imboscata verso le intenzioni rialziste dell’indice.
La timida capatina sopra 17200 vista in settimana ha lasciato il posto ad un ripiego giusto sul livello dinamico che una settimana prima aveva contenuto la spinta rialzista dell’indice (sempre sulle chiusure settimanali), così come – prima ancora – a fine aprile e pure sul finire di maggio.
La sintesi delle considerazioni operative suesposte ci porta ora ad attribuire un parziale indebolimento dell’indicazione rialzista inaugurata il 23 agosto, abbinandovi ora l’opportunità di una presa di profitto parziale e la consegna di dare − a questo punto − maggiore udienza alle indicazioni direzionali di breve attive sul Ftse Mib, ovvero quelle desunte dal quadro grafico espresso in candele giornaliere.
Scendendo nel tracciato dei riferimenti direzionali di breve, con dinamica diversa da quella commentata sul Dax, nell’indice Ftse Mib una prima indicazione operativa di debolezza è arrivata in chiusura di lunedì 5 settembre (per mano di un Modello di OuTrend ribassista) che in effetti ha affiancato una temporanea pressione ribassista − sino ai 17000 – lasciando poi il posto ad un ritorno di acquisti che a 17340, giovedì 8/9, hanno ripristinato l’indicazione rialzista, con protezione e contestuale revisione ribassista in area 16970/16990 (da filtrare in caso di modalità di scavalcamento in debolezza con modalità gap, e da considerare confermata su chiusura di seduta inferiore a 17050).
Nella sintesi valutativa del Ftse Mib si rileva dunque un parziale indebolimento nel quadro settimanale, che avallerebbe un peggioramento anche del quadro di breve (giornaliero) in caso di “convinta” violazione in debolezza di area 17000.