Goldman Sachs giudica le banche italiane: promossi e bocciati

07/03/2017 14:00

Goldman Sachs giudica le banche italiane: promossi e bocciati

Borse ancora deboli per tutta la mattinata, con Piazza Affari che alle 13.30 registrava un andamento ancora in negativo, nonostante il recupero durante la mattinata e il ritorno verso la parità. Il saldo di metà seduta, infatti, è di -0,02% ma che non conferma un trend a livello europeo.
Infatti il resto delle borse del Vecchio Continente viene fotografato alla stessa ora con un andamento in ordine sparso che vede il Dax a +0,02%, il Ftse 100 a +0,07% e solo il Cac 40 fare compagnia a Piazza Affari con un passivo dello 0,34%.

La view di Exane e le paure di Bruxelles

Il settore delle banche continua ad essere sotto osservazione specialmente dopo gli ultimi report delle grandi banche d'affari.

Ieri, infatti, Exane aveva puntato il dito sugli istituti di credito ricordando che, se da un lato hanno capitale a sufficienza, dall'altro si deve ancora combattere contro una qualità del credito che è il vero problema dell'intero settore. Nel prossimo futuro sarà indispensabile, secondo Exane, che il carico delle sofferenze venga smaltito man mano seguendo un iter già stabilito da Unicredit e che parte prima dalla vendita di crediti deteriorati, per poi far emergere risorse e valore sul lungo periodo.

Ad ogni modo, nonostante le preoccupazioni su questo fronte, l'impostazione di base per le banche italiane rimane ottimista con il protagonista assoluto che è Ubi Banca, senza dimenticare i giudizi positivi (outperform) anche per Intesa, Banco Bpm, Bper e Creval.

Il giudizio sul credito tricolore è tornato prepotentemente alal ribalta dopo che da Bruxelles hanno sottolineato come i 20 miliardi stanziati a fine febbraio per il controverso salvataggio di MPS in primis ma anche di altre banche in difficoltà, in seconda battuta, sembrino insufficienti per recuperare una criticità sui crediti dubbi difficilmente gestibile.

Una zavorra che sarebbe più pericolosa dello stesso debito pubblico perchè bloccherebbe qualsiasi possibile ripresa a livello economico vista l'impossibilità, da parte delle famiglie, di appoggiarsi ala leva del credito, proprio in un momento in cui la svolta potrebbe essere a portata di mano. 

Il report di Goldman Sachs

Di oggi, invece, il report di Goldman Sachs secondo cui, partendo da una constatazione più ottimista, è bene guardare proprio alla qualità del credito giudicata in fase di miglioramento.

Anche se per arrivare a questo punto, le banche italiane non hanno potuto evitare uno sforzo notevole, sforzo che si è concretizzato in un'elevata perdita aggregata nel 2016, necessaria comunque per riuscire a riorganizzare i bilanci. La voce ha colpito particolarmente due istituti, Unicredit e Banca Monte dei Paschi di Siena entrambi coinvolti in una maxi capitalizzazione.
Anche per questo, i Buy sui nomi del credito tricolore sono relativamente pochi, limitati, per il momento a Unicredit (t.p 19 euro) e Banco Bpm (t.p 3,10). Numeri alla mano la copertura delle esposizioni non performanti sugli istituti di credito tricolori sono arrivate ad aumentare del 2% nel quarto trimestre 2016 arrivando a un totale del 49,7%.

Altre difficoltà arrivano sul fronte della redditività: i ricavi core hanno dovuto accusare un calo del 5% su base annua in forma aggregata mentre, sempre guardando i numeri, si parla di costi sottostanti in calo del del 4%, un trend che ha riguardato anche l'utile core prima degli accantonamenti arrivato a scendere del 5%.

Buone le previsioni, in generale, per il resto dell'anno, più che altro in vista di condizioni esterne in miglioramento rispetto al fondo toccato nel recente passato sia per quanto riguarda i tassi di interesse, sia, soprattutto per i prestiti che risultano in fase di aumento. Inoltre da Goldman si prevedono utili in calo dell'11% in media tra il 2017 e il 2020, un risultato dovuto più che altro all'aumento degli gli accantonamenti per le perdite sui crediti.
A questo si aggiunga anche un altro parametro in fase di cambiamento: i tempi per risolvere le varie posizioni sui Npl si tendono ad allungarsi. A farne le spese, nomi come Bper Banca ormai esclusa dalla Conviction buy list: prima ocnseguenza, il taglio sul rating (da Buy a Neutral) e sul target price (da 6,7 a 5 euro) anche a causa di una performance operativa peggiore rispetto alle previsioni e a un tasso di Npl che non riesce ancora ad essere convincente, il tutto a discapito della redditività.

Vanno meglio le cose, invece, per Unicredit e Banco Bpm, come detto in apertura, rispettivamente con target price a 19 euro (in rialzo rispetto al precedente livello di 16,79) e 3,10 (invece di quanto fissato a 2,70). Per quanto riguarda l'altro pilastro dei bancari, Intesa Sanpaolo si preferisce restare neutral così come per Ubi Banca in virtù di target price tagliati sia per intesa (da 2,90 a 2,70 euro) che per Ubi(da 3,60 a 3,40 euro).

Fonte: News Trend Online

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